A febbraio 2022, la Russia ha invaso l’Ucraina da nord, est e sud al fine di controllare l’intero Paese attraverso un’occupazione militare diretta e/o un governo fantoccio. Mosca si aspettava un rapido collasso o la resa dello stato ucraino ed aveva pianificato una guerra di manovra relativamente veloce, per prendere il controllo delle città principali, in primis Kyiv, Kharkiv e Odesa. L’Ucraina, che si era preparata in una certa misura dal 2014 ad un’invasione russa, ha resistito e ha respinto le forze russe dai principali centri abitati, compreso il capoluogo regionale Kherson, nonostante la sua annessione illegale alla Federazione Russa. Nel corso del 2023, Kyiv ha lanciato una controffensiva mirata a liberare territori a sud di Zaporizhia, ma sfortunatamente le forze russe mantengono la maggior parte del terreno precedentemente conquistato.
L’evoluzione della guerra russo-ucraina
Il conflitto si è trasformato in una logorante guerra di attrito, con oltre mezzo milione di militari impiegati in totale dalle due parti in lotta, ed è entrato in una situazione di stallo ormai da diversi mesi. Si assiste a continue e indiscriminate campagne di bombardamenti aerei da parte della Russia – con l’uso di bombe, missili e droni–, raid mirati da parte dell’Ucraina sui territori occupati e nelle acque del Mar Nero, e soprattutto feroci, sanguinose battaglie terrestri lungo una linea del fronte altamente fortificata, con ampia potenza di fuoco e un uso massiccio di droni. Due anni dopo l’inizio dell’invasione, le forze armate russe controllano il corridoio terrestre che collega la penisola di Crimea al Donbas – due aree già direttamente o indirettamente sotto il controllo di Mosca dalla guerra del 2014– e l’intero Mar d’Azov, corrispondente a poco meno del 20% del territorio ucraino. L’Ucraina continua ad avere accesso al Mar Nero e ad esportare i propri beni alimentari. Tale occupazione ha finora comportato decine di migliaia di vittime militari per entrambi i Paesi in guerra, l’uccisione di altre decine di migliaia di civili ucraini, così come un enorme numero di feriti e persone sfollate, oltre alle distruzioni materiali causate dal conflitto.
Un esito ancora incerto
L’inizio della guerra ha sorpreso molti esperti e addetti ai lavori dell’Europa occidentale, l’evoluzione del conflitto è stata difficile da prevedere ed il suo futuro rimane incerto. Una guerra convenzionale su larga scala, ad alta intensità, prolungata, tra la Russia ed il secondo Paese più grande d’Europa, è un fenomeno estremamente complesso non sperimentato nel Vecchio Continente dalla Seconda Guerra Mondiale. In quanto tale presenta diversi elementi significativi, anche se in molti casi peculiari, nei cinque domini operativi – terrestre, aereo, navale, spaziale e cibernetico –, oltre che molteplici implicazioni a livello strategico, coinvolgendo anche la Nato e la difesa europea.
Lo speciale discute gli elementi militari più importanti della guerra tra Russia e Ucraina e le implicazioni per le forze armate dei Paesi europei. Pertanto, non considera né le ragioni della guerra di aggressione di Mosca né i possibili esiti oltre il 2024. La prima parte della pubblicazione esamina il livello operativo del conflitto nei domini aereo, terrestre, navale e spaziale. La seconda parte dello speciale affronta una serie di implicazioni per la Nato e l’Ue, con un focus ulteriore sulla politica industriale della difesa. Gli articoli anticipano alcuni capitoli dello studio IAI redatto da un team di ricerca ad hoc che sarà presentato in una conferenza pubblica a Roma il prossimo 20 febbraio.
Leggi tutti gli articoli dello speciale:
Il quadro strategico del conflitto di Alessandro Marrone
Gli insegnamenti della guerra in Ucraina in campo terrestre di Salvatore Farina
Le lezioni aeree del conflitto ucraino di Alessandro Marrone e Vincenzo Camporini
Il dominio navale nel conflitto ucraino di Elio Calcagno
L’impatto della guerra in Ucraina sul dominio spaziale di Karolina Muti e Maria Vittoria Massarin
La Nato e la riscossa della difesa collettiva di Alessandro Marrone e Elio Calcagno
I cocci dell’autonomia strategica Ue alla luce della guerra in Ucraina di Stefano Silvestri e Karolina Muti
Le implicazioni per l’industria europea della difesa di Michele Nones