C’è bisogno di un Tribunale speciale per l’Ucraina?

Di recente è stata proposta l’istituzione di un Tribunale speciale per giudicare il crimine di aggressione commesso dalla Russia nei confronti dell’Ucraina.

Il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso il Donbass. Da parte russa l’intervento armato è stato inizialmente definito come un’operazione speciale, poi guerra, mentre per l’Ucraina e la gran parte della Comunità internazionale si è trattato di un’aggressione. Tale è stata la posizione assunta e più volte ribadita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Successivamente all’uso della forza, comunque classificato, ha avuto origine un conflitto armato e da quel momento sono stati commessi vari atti riconducibili alle fattispecie di crimini internazionali.

L’attenzione della Comunità internazionale si è pertanto orientata verso la ricerca di strumenti idonei a evitare l’impunità.

Mentre per il genocidio, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità è parso ipotizzabile avvalersi di strutture già esistenti a livello internazionale, come in primis la Corte Penale Internazionale (CPI), tale non è stato il caso per il crimine di aggressione.

L’aggressione per il diritto internazionale rappresenta un atto internazionalmente illecito per lo Stato, in violazione dell’obbligo derivante dall’art. 2 par. 4 della Carta delle Nazioni Unite, ovvero del corrispondente obbligo discendente anche da una norma di diritto internazionale generale.

Una definizione di aggressione è stata prospettata dall’Assemblea generale che la qualifica come l’uso della forza armata da parte di uno Stato contro la sovranità, l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di un altro.

Lo stesso comportamento che integra l’illecito per lo Stato rappresenta anche un crimine individuale per la persona fisica che lo pone in essere alla luce di diritto internazionale penale, generalmente qualificato come leadership crime.

A seguito dell’emendamento di Kampala del 2010 apportato allo Statuto di Roma, è stata introdotta una definizione del crimine di aggressione anche con riferimento alla giurisdizione della Corte penale internazionale, che, tuttavia non può esercitarla nei confronti di Stati che non la accettino.

Nel caso di specie, dal momento che la Russia non rientra tra le parti contraenti dello Statuto della CPI e, tenuto conto che difficilmente potrebbe esserci un referral da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, appare altamente improbabile che la Corte possa investigare sul crimine di aggressione nei confronti dell’Ucraina.

Pertanto, al fine di ovviare a tali problemi sono state prospettate varie ipotesi per evitare l’impunità, inclusa la proposta di istituire un Tribunale speciale.

Impegno della Comunità internazionale 

Nell’ambito dell’Unione europea, è stato adottato il testo di una Risoluzione del Parlamento europeo sull’istituzione di un tribunale che si occupi del crimine di aggressione contro l’Ucraina, per “indagare e perseguire il crimine di aggressione commesso dai dirigenti russi nei confronti dell’Ucraina, valutando nel contempo la possibilità di operare tramite l’Assemblea generale delle Nazioni Unite per deferire, in via eccezionale, il crimine di aggressione contro l’Ucraina alla Corte penale internazionale (CPI)”.

Il 9 maggio u.s., vi è stata una presa di posizione dello stesso segno anche a livello intergovernativo. Facendo seguito alla Dichiarazione di Bucha sulle responsabilità per i crimini internazionali commessi sul territorio dell’Ucraina del 31 marzo 2023, Stati e Organizzazioni internazionali partecipanti al Gruppo Centrale dedicato alle opzioni per l’istituzione di un tribunale per perseguire il crimine di aggressione contro l’Ucraina hanno emanato una Dichiarazione congiunta sull’impegno per istituire un tribunale per perseguire il crimine di aggressione contro l’Ucraina, supportato dalla complementare istituzione dell’ International Centre for Prosecution of the Crime of Aggression (ICPA) presso l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (EUROJUST) alla Conferenza United for Justice di Lviv del 3-5 marzo 2023.

Tra le altre iniziative, si segnala anche lo Statement calling for the creation of a special tribunal for the punishment of the crime of aggression against Ukraine di un gruppo di esperti.

Ipotesi e connesse criticità

Al di là delle affermazioni di principio, la costituzione di un Tribunale speciale richiederebbe un’appropriata base giuridica.

In astratto sono prospettabili varie opzioni.

Facendo riferimento ai precedenti storici si è ipotizzata la costituzione di un tribunale sulla base di un trattato multilaterale tra l’Ucraina e altri Stati interessati, sul modello di quelli di Norimberga e Tokyo dopo la seconda guerra mondiale.

Altre ipotesi prevedono un coinvolgimento delle Nazioni Unite, con la creazione di un tribunale ad hoc come avvenne per la ex Yugoslavia e il Ruanda. Nel caso di specie, tuttavia, difficilmente sarebbe ravvisabile un ruolo del Consiglio di sicurezza, ma piuttosto dell’Assemblea generale.

In altre ricostruzioni si ipotizza un ruolo principale dell’Ucraina, prefigurandone la costituzione come un tribunale ibrido con il contributo dell’Unione europea o del Consiglio d’Europa o di Stati terzi o delle Nazioni Unite.

L’Ucraina sembra preferire l’ipotesi di un tribunale speciale sul modello di quello di Norimberga ed essere sfavorevole all’idea di un tribunale ibrido.

Allo stato non appare chiaro quale delle ipotesi sul tavolo possa essere favorita. Appare, tuttavia, arduo ipotizzare un intervento delle Nazioni Unite e l’istituzione di un tribunale penale ad hoc, come organo sussidiario del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in considerazione del potere di veto della Russia in seno a tale organo.

Qualsiasi soluzione dovrebbe comunque essere ispirata al rispetto dei basilari principi e garanzie giudiziarie, evitando ogni impeto giustizialista o flessioni al principio del nullum crimen sine lege nulla poena sine lege, cui vi è il rischio di cedere con la costituzione di un tribunale ex post facto.

Anche se si può guardare con favore alla ricerca di mezzi congrui per lottare contro l’impunità e garantire la giustizia, non possono negarsi perplessità per l’attenzione che la Comunità internazionale dedica al crimine individuale, restando a guardare l’illecito internazionale dello Stato.

Le opinioni espresse sono soltanto dell’Autore

Foto di copertina EPA/ROMAN PILIPEY

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