La decisione della Commissione Europea di avviare i negoziati con l’Ucraina per l’adesione all’Unione Europea rappresenta un passo significativo non solo nel panorama geopolitico, ma anche nel contesto dei diritti umani, con particolare attenzione alla comunità LGBTIQ. La relazione della Commissione Europea sull’idoneità dell’Ucraina a entrare nell’UE ha messo in luce i progressi compiuti dalle autorità ucraine negli ultimi anni, senza trascurare le problematiche ancora irrisolte in materia di diritti LGBTIQ.
Il rapporto e la situazione attuale
Il rapporto evidenzia che “la tendenza generale all’aumento della tolleranza e dell’accettazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer (LGBTIQ) nella società ucraina” è costante. “La tendenza verso una diminuzione del numero di attacchi e crimini d’odio contro le persone LGBTIQ continua (-44% dal 2020). I sondaggi condotti nel 2022 mostrano che una maggioranza è a favore delle unioni civili e di uguali diritti per le persone LGBTIQ. Il governo comunica chiaramente il suo sostegno ai diritti delle persone LGBTIQ e contro i crimini d’odio e la discriminazione”. Questo passaggio sottolinea l’importanza che la Commissione attribuisce alla protezione dei diritti delle persone LGBTIQ all’interno del più ampio quadro dei diritti fondamentali e dello stato di diritto.
La legislazione esistente, come il Codice del Lavoro, fornisce già una certa protezione contro la discriminazione basata sull’orientamento sessuale, e sono in corso riforme per garantire pari diritti. La legge sui media, adottata il 15 dicembre 2022, vieta i discorsi d’odio basati sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere nei media. Il Piano Nazionale d’Azione per i Diritti Umani 2021-2023 dell’Ucraina prevede ulteriori progressi, tra cui l’emendamento del Codice Penale per includere il concetto di ‘bias’ relativo all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
Inoltre, il rapporto della Commissione Europea per la prima volta menziona direttamente la necessità di rimuovere dal Codice di Famiglia le disposizioni che discriminano le coppie dello stesso sesso.
La Commissione Europea sembra aver recepito le raccomandazioni della società civile, tra cui il Centro Nash Svit , che ha recentemente espresso il suo sostegno ai diritti LGBTI attraverso eventi come il Kyiv Pride, che si è tenuto a Varsavia il 25 giugno 2023 insieme alla Parata dell’Uguaglianza. Una manifestazione che ha evidenziato non solo l’importanza dei diritti LGBTI, ma anche il sostegno internazionale all’Ucraina.
L’Ucraina verso l’UE: una strada piena di sfide
La strada dell’Ucraina verso l’adesione all’UE è lastricata di sfide, e la tutela dei diritti delle persone LGBTIQ è una di queste. Le autorità statali e la società devono comprendere che la questione dei diritti LGBTIQ non può essere elusa nel percorso verso l’appartenenza all’Unione Europea. L’impegno del governo ucraino si è concretizzato con la proposta di legge per il riconoscimento delle unioni civili, introdotta in parlamento a marzo 2023, con l’obiettivo di approvarla entro la fine dell’anno. La sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 1° giugno 2023 ha ulteriormente rafforzato l’esigenza di garantire un trattamento uguale per le coppie dello stesso sesso in Ucraina.
In questo contesto di evoluzione e apertura, è essenziale che la comunità internazionale e i cittadini siano informati e partecipino attivamente al sostegno di queste trasformazioni. È possibile contribuire firmando la petizione per chiedere il matrimonio egualitario e le unioni civili in Ucraina. L’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea non è anche un’opportunità per promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali. La strada verso l’uguaglianza è ancora lunga, ma con il sostegno e l’impegno congiunto, il futuro può essere più inclusivo e giusto per tutte e tutti.
foto di copertina EPA/SERGEY DOLZHENKO