Lo stato dell’arte del TNP

Valutare lo stato di salute del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP) è essenziale per comprendere il regime di non proliferazione nucleare. Il processo di revisione del TNP si svolge in cicli di cinque anni, durante i quali si convocano tre Comitati Preparatori (PrepCom) e una Conferenza di Revisione (RevCon). Gli Stati Parte valutano l’applicazione degli articoli del Trattato, in particolare i suoi tre pilastri: non proliferazione, usi pacifici dell’energia nucleare e disarmo. Il documento finale di consenso, che richiede l’accordo di tutti i 190 Stati Parte, è considerato cruciale, ma negli ultimi dieci anni non è stato raggiunto, evidenziando le sfide geopolitiche e le tensioni crescenti.

Nel Comitato Preparatorio della Conferenza di Revisione del TNP 2024, si è confermato che il TNP è ancora uno strumento legale fondamentale, ma la sua applicazione è ostacolata dalla polarizzazione politica. Le divergenze sugli impegni di non proliferazione e sul disarmo nucleare, come nel caso dell’Iran e della Corea del Nord, hanno complicato l’elaborazione di un documento finale. In questo senso, gli Stati europei, membri di iniziative trasversali, giocheranno sicuramente un ruolo importante nel promuovere il dialogo nella prossima RevCon.

 

Il Trattato di Non Proliferazione e gli altri regolamenti in materia di non proliferazione nucleare

Il Trattato per la Completa Proibizione dei Test Nucleari (TCPTN) e il TNP sono strettamente connessi, con il primo che sostiene la cessazione dei test nucleari per frenare la proliferazione e promuovere il disarmo. Sebbene il TCPTN non sia ancora entrato in vigore, ha portato a una drastica riduzione dei test nucleari, passando da oltre 2.000 test a meno di una dozzina. La sfida principale resta la verifica: il Sistema Internazionale di Monitoraggio (SIM) è ormai obsoleto, ma rimane un punto fondamentale per garantire la non violazione del Trattato. A questo proposito, il riconoscimento da parte degli Stati Parte del TNP, in occasione della prossima RevCon, dell’importanza del TCPTN come strumento utile per la non proliferazione e il disarmo, così come un impegno chiaro e forte per una moratoria sugli esperimenti nucleari e per il finanziamento del SIM, sarà un fattore che potrebbe contribuire al successo della Conferenza.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) gioca un ruolo cruciale nel garantire la non proliferazione nucleare, con il programma nucleare iraniano che rappresenta ora una questione critica nell’agenda dell’Agenzia. L’Iran, arricchendo uranio al 60%, rappresenta una preoccupazione globale. L’AIEA non può garantire la natura pacifica del programma iraniano a causa della mancanza di accesso completo e della non attuazione del Protocollo Addizionale. La Siria è un altro caso che ha richiesto l’intervento dell’AIEA, con il monitoraggio degli impianti nucleari e la raccolta di campioni ambientali. Un impegno politico da parte degli Stati Parte del TNP nei confronti dell’AIEA per affrontare questi casi di proliferazione nucleare potrebbe rafforzare il Trattato e portare il processo di revisione del TNP a una conclusione positiva. Tuttavia, la questione cruciale sarà il linguaggio utilizzato per garantire che gli alleati iraniani e siriani non pongano il veto sul documento finale.

L’AIEA è anche coinvolta nell’instaurazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente. Nonostante le difficoltà geopolitiche, la cooperazione tra gli Stati della regione sta progredendo, anche grazie al supporto tecnico dell’AIEA. Il sostegno politico, finanziario e tecnico degli Stati Parte al lavoro dell’Agenzia in questo senso potrebbe anche favorire una conclusione favorevole della prossima RevCon.

Il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN) enfatizza l’urgenza del disarmo nucleare, con un forte richiamo alle conseguenze umanitarie delle armi nucleari. Tuttavia, la sua mancanza di supporto da parte degli Stati possessori di armi nucleari (NWS) limita la sua efficacia. Il TPAN è visto come complementare al TNP, in particolare nell’articolo VI, che riguarda il disarmo nucleare. La questione principale resta se il TPAN possa diventare diritto internazionale consuetudinario, ma gli Stati possessori di armi nucleari dovrebbero cambiare posizione per permettere questa evoluzione.

Di conseguenza, il rapporto tra il TNP e il TPAN rimarrà una questione centrale della RevCon. I NWS si oppongono al TPAN, ma gli Stati Parte lo considerano complementare al TNP. Un dialogo tra i due gruppi è necessario per superare il conflitto tra disarmo e deterrenza nucleare. Anche se raggiungere un consenso all’interno del TNP sul TPAN sarà impossibile nel prossimo futuro, l’opzione più praticabile sarebbe un riconoscimento esplicito, nel documento finale di consenso della Conferenza, delle divergenze all’interno della comunità del TNP per quanto riguarda il TPAN.

 

Altre questioni critiche da affrontare nella RevCon del 2026

La RevCon del 2026 dovrà affrontare due ulteriori questioni: le garanzie di sicurezza negative e la creazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente. Le garanzie di sicurezza negative, sebbene non giuridicamente vincolanti, sono un tema che ha visto un progresso verso la loro legalizzazione, ma i NWS potrebbero cercare di mantenere l’ambiguità per preservare un vantaggio competitivo. La questione della zona in Medio Oriente è fondamentale per la fiducia nel TNP e richiede un impegno maggiore da parte di tutti i paesi coinvolti, in particolare Iran e Arabia Saudita.

Il TNP deve essere rafforzato e preservato, pur affrontando le sfide derivanti dalle tensioni geopolitiche globali, come la guerra in Ucraina e l’instabilità in Medio Oriente. La RevCon del 2026 rappresenta una possibilità per rafforzare l’impegno globale verso il disarmo nucleare e per separare le questioni geopolitiche dagli obiettivi fondamentali del Trattato. Una possibile strategia consiste nell’adottare un approccio pragmatico e innovativo, che preveda impegni concreti da parte di gruppi di Stati su temi specifici, simili a quelli delle Cumbre di Sicurezza Nucleare.

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