Questa mattina è cominciata l’invasione in Ucraina. Erano settimane, in realtà mesi, che se ne parlava ma molti speravano che Putin si sarebbe fermato prima, che avrebbe intrapreso la via della diplomazia, che si sarebbe forse fermato al riconoscimento di Donetsk e Lugansk all’interno delle linee di contatto. Alcuni temevano che si sarebbe forse spinto oltre. Oggi si è verificata l’ipotesi peggiore cioè quella di un’invasione su larga scala di un intero paese. Oggi Putin da autocrate brutale si è trasformato in un dittatore militare. Dittatore militare che in realtà, per certi versi, pare quasi che abbia un po’ perso il senso della ragione.
È evidente che riuscirà non soltanto, ovviamente, ad attaccare, invadere e occupare – o come dice Putin de-nazificare, e questo denota tutta la follia del dittatore – l’Ucraina, ma il vero punto è che non riuscirà a conquistare l’Ucraina, non riuscirà a conquistarla e questo azzardo potrebbe essere il suo Afghanistan. Probabilmente sarà la guerra più devastante dal 1945 e che, molto probabilmente, porterà poi alla sua caduta. Accelererà quella che è una transizione politica in Russia ma quello che è chiarissimo è che questi cambiamenti avverranno e stanno avvenendo ad un prezzo altissimo
L’Europa oggi risponderà al Consiglio europeo, mettendo sicuramente sul tappeto, a questo punto, il pacchetto totale delle sanzioni previste, quindi finanziarie, quelle riguardanti i trasferimenti tecnologici e del settore energetico. Si era immaginato un processo graduale di applicazione delle sanzioni, in progressione ascendente tanto più aumentava l’escalation di Putin. Ora, dopo che Putin ha giocato l’ultima carta – quella di un’invasione su larga scala – ci sarà la risposta più pesante da un punto di vista sanzionatorio.
Sarà anche importante pensare che non ci si può fermare qui. Non solo tutti i nostri Paesi devono essere disposti ad accogliere rifugiati dall’Ucraina, non solo dobbiamo essere disposti ad aumentare il sostegno agli ucraini da un punto di vista militare e umanitario, ma credo che questo sia anche il momento di dare all’Ucraina una prospettiva chiara ed europea. È esattamente quell’aspirazione europea che per Putin rappresenta la più grande minaccia. Credo che questo sia il momento per dare questo tipo di risposta all’Ucraina.
Foto di copertina EPA/CLEMENS BILAN