I ‘Colloqui di Kultaranta’ sono un evento di discussioni in due giornate sulla politica finlandese estera e di sicurezza che si svolge dal 2013 nella residenza estiva del Presidente della Repubblica di Finlandia a Kultaranta, sulla costa di Naantali. Anche nel 2022 il forum è stato convocato il 12 e 13 giugno dal presidente della Repubblica Sauli Niinistö, invitando un centinaio di esperti di politica estera e di sicurezza, decisori politici, ricercatori, rappresentanti del governo, dell’industria, delle organizzazioni e dei media.
Il forum del presidente Niinistö
Aprendo i lavori del Parlamento, nel 2013, il Presidente Niinistö aveva illustrato l’idea di realizzare un dibattito di politica estera ricorrente, poiché il mondo cambia ad un ritmo sempre più veloce. Lo scopo delle discussioni di Kultaranta doveva essere quello di creare un nuovo tipo di evento di discussione nazionale che considerasse apertamente e in modo critico la politica nazionale estera e di sicurezza, ed il Presidente si prefiggeva di fornire un’opportunità di dialogo utile e di qualità.
In questa discussione si è discusso della creazione di “Una regione nordica responsabile, forte e stabile”, tra gli ospiti sono intervenuti il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre: è quindi facile comprendere come il tema dominante sia stato la richiesta di adesione alla NATO da parte di Finlandia e Svezia in merito alla quale Niinistö ha sottolineato come tale adesione non aumenterà le tensioni nella regione nordica.
Nella discussione di apertura con il Segretario generale della Nato Stoltenberg, il Presidente ha sottolineato il messaggio del Segretario generale secondo cui le preoccupazioni della Turchia devono essere prese sul serio. “Lo faremo sicuramente, ma allo stesso tempo vale la pena ricordare che, a mio avviso, siamo in linea con i paesi Nato in relazione alla Turchia e nella lotta al terrorismo”, ha affermato il presidente.
Secondo Niinisto, l’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato non aumenterà le tensioni nella regione nordica: “Al contrario, permette persino di stabilizzare ulteriormente la situazione”. Il presidente finlandese ha però ribadito che il suo paese non entrerà a far parte della Nato senza la Svezia. Al termine delle sue osservazioni conclusive, il presidente ha dichiarato di ritenere che i colloqui abbiano contribuito a offrire più riflessione. “E spero che ci sia anche qualcosa che possa affrontare questi problemi, se non risolverli completamente”.
La posizione di Stoltenberg
Per Stoltenberg l’adesione della Finlandia e della Svezia alla Nato rafforzerebbe ulteriormente la regione nordica dell’Alleanza. “Gli alleati stanno valutando i prossimi passi verso la Nato. Dobbiamo affrontare le preoccupazioni sulla sicurezza di tutti gli alleati, comprese le preoccupazioni turche sul gruppo terroristico Pkk”, ha sottolineato Stoltenberg. “Quindi rimango in stretto contatto col presidente finlandese e i suoi colleghi, con la Svezia e con la Turchia sulla strada da percorrere. Il mio staff mantiene anche uno stretto dialogo con i funzionari di tutti e tre i paesi, per affrontare le legittime preoccupazioni turche e per portare avanti la richiesta adesione alla nostra Alleanza”, ha affermato.
Stoltenberg ha sottolineato che la sicurezza della Finlandia e della Svezia è elemento importante per la Nato e che l’alleanza rimane vigile, con una maggiore presenza nella regione e più esercitazioni. Ha menzionato l’esercitazione BALTOPS, attualmente in corso con oltre 7.000 forze provenienti da 14 alleati della NATO, nonché da Finlandia e Svezia. Le forze finlandesi e svedesi stanno anche partecipando all’esercitazione di difesa aerea e missilistica integrata della Nato nella regione baltica e in Polonia. “Queste sono potenti dimostrazioni dell’impegno dell’alleanza in questa regione di importanza strategica”, ha sottolineato.
Stoltenberg ha discusso del difficile contesto di sicurezza, con la “guerra crudele della Russia contro un vicino pacifico”. Ha avvertito che “le ambizioni di Putin vanno oltre l’Ucraina. I cosiddetti “trattati di sicurezza” che ha presentato alla Nato e agli Stati Uniti lo scorso dicembre hanno avanzato richieste non solo all’Ucraina, ma anche alla Nato. Queste richieste equivalgono alla completa riscrittura dell’ordine di sicurezza europeo, sancito dall’Atto finale di Helsinki.
Uno dei principi cardine dell’Atto Finale è il diritto di ogni nazione di scegliere la propria strada. “Le candidature di Finlandia e Svezia per entrare a far parte della nostra alleanza trasmettono un messaggio chiaro. L’aggressività non paga. L’intimidazione non funziona. La porta della Nato rimane aperta”, ha affermato il Segretario generale. Dopo la sua visita in Finlandia, Stoltenberg si è recato in Svezia, per incontrare il Primo Ministro Magdalena Andersson e il suo governo.
I mutamenti nella politica di sicurezza
Una tavola rotonda del secondo giorno dei Colloqui si era concentrata sui cambiamenti nella politica di sicurezza, e vi hanno partecipato il Comandante delle Forze di Difesa, generale Timo Kivinen, il Presidente della Commissione Affari Esteri Jussi Halla-aho, il Presidente della Commissione Difesa Petteri Orpo, il Direttore del Consiglio di Ricerca dell’Università di Helsinki, professor Tuomas Forsberg e la ministra dell’Istruzione Li Andersson.
All’inizio della discussione, il comandante Kivinen ha affermato che nessuno può stimare per quanto tempo durerà la guerra in Ucraina. Non vi è alcuna prospettiva che nessuna delle parti ottenga un vantaggio, ma non c’è nemmeno la volontà di negoziare. Per lui, “la Russia ha fatto progressi lenti con un uso molto massiccio dei mezzi militari, ma non ci sono segnali che la difesa dell’Ucraina stia crollando”, ed ha sottolineato il coordinamento dei piani di difesa con la Nato.
Oltre ai diritti, la Finlandia avrà obblighi, ad esempio, per quanto riguarda le forze di preparazione. Halla-aho, ha trovato pericoloso e difficile iniziare a dare consigli dall’esterno su ciò di cui l’Ucraina in particolare dovrebbe accontentarsi mentre il professor Forsberg ha stimato che, anche se lo stallo dovesse portare a trattative, le parti potrebbero considerare la soluzione solo temporanea, ricordando che la Russia è in guerra con l’Ucraina da otto anni e che, a lungo termine, l’adesione alla Nato può stabilizzare la situazione al confine orientale della Finlandia. Ora la cooperazione politica e civile è in declino ma man mano che la situazione cambia, è necessario guardare dove si trovano le finestre di opportunità
Durante la discussione, si è ritenuto importante continuare con il sostegno militare, economico e umanitario all’Ucraina. La ministra Anderson ha affermato che mentre la guerra si trascina, c’è il rischio che l’interesse pubblico per la situazione in Ucraina diminuisca e ritiene importante definire a un certo punto che tipo di membro diventerà la Finlandia. In questo, il rapporto sulla politica estera e di sicurezza gioca un ruolo significativo.
Foto di copertina EPA/MAURI RATILAINEN