I discorsi di Zelensky e Draghi al Parlamento italiano

Pubblichiamo integralmente i discorsi al Parlamento italiano del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e del Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Il video è disponibile qui.

Zelensky ringrazia l’Italia e chiede di isolare la Russia di Putin

«Egregi signori presidenti delle Camere, egregio Signor Primo Ministro Draghi, deputati, senatori e caro popolo italiano, oggi ho parlato con Sua Santità Papa Francesco che mi ha riferito parole molto importanti.

“Capisco che voi desideriate la pace, capisco che dovete difendervi. I militari e le persone civili difendono la propria patria, ognuno la difende”.

Gli ho risposto dicendo che il nostro popolo è diventato un esercito quando ha visto il male che portava con sé il nemico. Quanta devastazione e spargimenti di sangue lascia dietro di sé.

Una settimana fa ho parlato in un incontro a Firenze e poi in una decina di città europee. Ho chiesto a tutti gli italiani e a tutti gli europei di ricordare il numero 79, il numero di bambini uccisi fino a quel momento in Ucraina. Ora sono 117, questo è il prezzo della procrastinazione di questa guerra.

Sono migliaia i feriti, decine di migliaia le famiglie distrutte e milioni di case abbandonate. Tutto questo a causa di una persona. Nei quartieri delle città seppelliscono i morti nelle fosse comuni, nei parchi. Tutto questo succede nel 2022 e noi sappiamo che ogni giorno di guerra provocherà altre vittime tra i bambini. 117 non è il numero finale.

Perché l’invasione russa sta distruggendo le famiglie e le vite dei nostri cittadini? Perché i missili russi, l’aviazione, l’artiglieria non smettono di uccidere? Perché la guerra continua? Le città ucraine vengono distrutte. Alcune sono già distrutte del tutto come Mariupol, sulla costa del Mare D’Azov, dove abitavano circa mezzo milione di persone, come nella vostra città di Genova. A Mariupol non c’è più niente, solo rovine. Immaginate una Genova completamente bruciata dopo tre settimane di spari, di assedi, di bombardamenti che non smettono neanche un minuto. Dalla quale scappano le persone a piedi, nelle macchine o nei pullman per arrivare là dov’è più sicuro.

Parlo da Kyiv, dalla nostra Capitale, che per noi è altrettanto importante come lo è Roma per tutto il mondo. Da Kyiv inizia la cultura di un grande popolo che è al limite della sopravvivenza. Kyiv ha vissuto nella sua storia delle guerre feroci e dopo tutte queste tragedie ha bisogno di vivere nella pace continua e duratura, come Roma e qualsiasi altra città del mondo.

Ma a Kyiv suonano ogni giorno le sirene, ogni notte cadono le bombe, i missili. Nei dintorni della città ci sono diverse truppe dell’esercito russo. Torturano, violentano e rapiscono i bambini. Con i camion portano via i nostri beni. Questo è stato fatto in Europa l’ultima volta dai nazisti quando occupavano altri paesi. L’esercito russo è riuscito addirittura a minare il mare, vicino i nostri porti. Questo è un pericolo per le coste e i paesi vicini. Le mine possono arrivare fino a loro.

Bisogna fare il possibile per garantire la pace e fermare una guerra organizzata per anni da una sola persona, guadagnando tantissimi soldi con le esportazioni di petrolio e gas e usando questi soldi per la guerra.

I russi non si fermeranno all’Ucraina, il loro obiettivo è l’Europa. Vogliono influenzare le vostre vite e la vostra politica distruggendo i vostri valori di democrazia, diritti dell’uomo e di libertà.

L’Ucraina è il cancello dell’esercito russo. Loro vogliono entrare in Europa ma la barbarie non devono passare.

Noi ucraini vi siamo stati vicini durante la pandemia inviandovi i nostri medici così come voi, che ci avete aiutato velocemente e sinceramente durante l’ultima alluvione, senza chiedere nulla in cambio. Tuttavia, l’invasione dura da 27 giorni, l’Europa deve continuare a emanare nuove sanzioni affinché la Russia non cerchi altri militari, per esempio in Libia e in Siria.

Le conseguenze della guerra si sentono in diverse parti del mondo e non solo in Europa. L’insicurezza alimentare potrebbe essere presto un problema per alcuni paesi. L’Ucraina è stata sempre uno dei maggiori paesi esportatori di prodotti indispensabili per le materie prime, per il cibo. Come possiamo seminare sotto gli attacchi dell’artiglieria russa? Come possiamo coltivare quando il nostro nemico distrugge i nostri campi? Non sappiamo quando ci sarà la raccolta e se possiamo esportare. Non possiamo esportare il mais, l’olio, il frumento e altri prodotti assolutamente necessari per la vita. Questo riguarda anche i vostri vicini, attraverso il mare. I prezzi stanno crescendo. Decine di milioni di persone avranno bisogno di aiuto di fronte alle vostre coste.

Conoscete bene gli ucraini, sapete che è un popolo che non ha mai voluto la guerra. È un popolo europeo quanto lo siete voi. Sapete chi ha portato la guerra in Ucraina, sapete chi ordina di combattere, chi fa propaganda di guerra.

Tutti vanno in Italia per le vacanze. Non potete essere il luogo che accoglie queste persone. Dobbiamo bloccare tutto, congelare i loro beni, conti, immobili e gli attivi di tutti coloro che prendono decisioni in Russia. Dovete sostenere anche l’embargo contro le navi russe che entrano nei vostri porti. Non dovete permettere eccezioni a nessuna banca russa.

Dovete fermare la crisi alimentare. Dovete fermare le uccisioni perché la guerra deve finire al più presto. Dobbiamo proteggere le famiglie ucraine, far tornare la pace, bonificare il territorio e ricostruire l’Ucraina. Insieme all’Italia, all’Europa.

Prima ancora della guerra ho visitato spesso il vostro paese e apprezzo moltissimo la vostra ospitalità, la vostra sincerità e la forza delle vostre relazioni. Ho visto come sono le vostre famiglie, cosa significano per voi i vostri figli. Cosa significa per voi la vostra vita.

Voglio ringraziarvi per aver aiutato gli ucraini che scappano dalla guerra. Oggi in Italia ci sono più di 70.000 miei connazionali che sono stati costretti a fuggire dal Paese, tra cui 25.000 bambini. Molti di loro sono stati accolti direttamente nelle famiglie. In Italia è nato il primo ucraino da una madre incinta scappata da questa guerra. Decine di bambini feriti sono nei vostri ospedali e noi vi siamo molto grati per questo. Li aspettiamo qua, per quando potranno tornare nelle loro case in Ucraina.

Dal primo giorno di questa guerra avete condiviso con noi il nostro dolore e avete aiutato con il cuore gli ucraini. Lo ricorderemo per sempre. Sono il vostro calore, il vostro coinvolgimento e la vostra forza che devono fermare una persona sola affinché sopravvivano in milioni.

Grazie Italia. Gloria all’Ucraina».

“L’Italia vuole l’Ucraina nell’Ue”: il discorso di Draghi

«Presidente Zelensky, Presidente Casellati, Presidente Fico, caro ambasciatore dell’Ucraina, Senatrici e senatori, Deputate e deputati. A nome del Governo e mio personale, voglio ringraziare il Presidente Zelensky per la sua straordinaria testimonianza.

Dall’inizio della guerra, l’Italia ha ammirato il coraggio, la determinazione, il patriottismo del presidente Zelensky e dei cittadini ucraini. Il vostro popolo è diventato il vostro esercito, lei ha detto.

L’arroganza del governo russo si è scontrata con la dignità di questo popolo, il popolo ucraino, che frena le mire espansionistiche di Mosca e impone costi altissimi all’esercito invasore.

La resistenza di Mariupol, Kharkiv, Odessa – e di tutti i luoghi su cui si abbatte la ferocia del presidente Putin – è eroica. Oggi l’Ucraina non difende soltanto sé stessa. Difende la nostra pace, la nostra libertà, la nostra sicurezza. Difende quell’ordine multilaterale basato sulle regole e sui diritti che abbiamo con tanta fatica costruito dal dopoguerra in poi. L’Italia vi è profondamente grata.

La solidarietà mostrata dagli italiani verso il popolo ucraino è enorme. Penso agli aiuti sanitari, alimentari, e di ogni genere che i nostri concittadini hanno inviato da subito verso l’Ucraina. E penso all’accoglienza dei rifugiati, come anche Lei ha detto – oltre 60.000 dall’inizio della guerra, la maggior parte dei quali donne e minori. Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole ai profughi ucraini, con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese.

Continueremo a farlo, grazie al lavoro incessante e alla grande professionalità delle Regioni, dei Comuni, della Protezione Civile, degli enti religiosi, di tutti i volontari. Perché davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte. Il Governo e il Parlamento sono in prima fila nel sostegno all’Ucraina.

Sin da subito, abbiamo offerto aiuti finanziari e umanitari e abbiamo risposto, insieme ai partner europei, alle richieste del Governo ucraino di assistenza per difendersi dall’invasione russa. Siamo pronti a fare ancora di più. Abbiamo attivato corridoi speciali per i minori orfani e ci siamo impegnati in particolare per il trasferimento di persone fragili e malate.

Voglio ringraziare di nuovo il Parlamento – la maggioranza e il principale partito di opposizione – per aver approvato queste misure con unità e convinzione. Nel decreto approvato venerdì, abbiamo poi stanziato nuovi fondi per finanziare lo sforzo di accoglienza verso i cittadini ucraini.

Vogliamo aiutare i rifugiati non solo ad avere una casa, ma anche a trovare un lavoro e a integrarsi nella nostra società. Come hanno fatto i 236.000 ucraini che già vivono in Italia, a cui va ancora una volta tutta la mia vicinanza.

Le sanzioni che abbiamo concordato insieme ai nostri partner europei e del G7 hanno l’obiettivo di indurre il Governo russo a cessare le ostilità e a sedersi con serietà, soprattutto con sincerità, al tavolo dei negoziati. Davanti alla Russia che ci voleva divisi, ci siamo mostrati uniti – come Unione Europea e come Alleanza Atlantica.

Finora, queste sanzioni hanno colpito duramente l’economia e i mercati finanziari della Russia, e i patrimoni personali delle persone più vicine al Presidente Putin. In Italia abbiamo congelato beni per oltre ottocento milioni di euro agli oligarchi colpiti dai provvedimenti dell’Unione Europea.

Siamo anche impegnati per diversificare le nostre fonti di approvvigionamento energetico, così da superare in tempi molto rapidi la nostra dipendenza dalla Russia. Allo stesso tempo, vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell’Ucraina all’Europa.

Nelle scorse settimane è stato sottolineato come il processo di ingresso nell’Unione Europea sia lungo, fatto di riforme necessarie a garantire un’integrazione funzionante. Voglio dire al Presidente Zelensky che l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo.

L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea.

Quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici.

A chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza. Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l’unità della comunità internazionale.

L’Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica. L’Italia – il Governo, il Parlamento, e tutti i cittadini – sono con voi, Presidente Zelensky.

Grazie».

Foto di copertina LaPresse/Roberto Monaldo

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