Rassegna stampa africana: la nuova strategia Usa in Africa e la strada verso la pacificazione in Etiopia

In Etiopia il movimento politico-militare Fronte di liberazione popolare del Tigray (Tplf) è stato rimosso dalla lista delle organizzazioni terroristiche, un passo importante verso la costituzione di un governo regionale ad interim, scrive Nigrizia. È un nuovo passo avanti nell’implementazione degli accordi di pace che nel novembre 2022 hanno messo fine a due anni di guerra civile.

Per pacificare il Paese, secondo gli Stati Uniti e le organizzazioni internazionali sarà necessario affrontare la spinosa questione dei crimini di guerra e delle responsabilità. Un percorso lungo, perché i governi di Etiopia ed Eritrea continuano a negare le responsabilità dei loro militari nei confronti della popolazione civile del Tigray. Questa guerra è stata considerata una delle più gravi catastrofi umanitarie degli ultimi anni, con massacri, fame e stupri utilizzati come arma di guerra.

Gli Usa cambiano strategia in Africa

Gli Stati Uniti abbandonano la logica degli aiuti in Africa e della delega agli alleati delle relazioni con i Paesi del continente. Washington vuole puntare su partenariati di sviluppo e con i legami della diaspora africana (47 milioni di cittadini negli Usa). La visita di Kamala Harris nel continente, in Ghana, Tanzania e Zambia, che si concluderà sabato 1 aprile, deve essere letto nella logica di cooperazione win-win, che fa da contraltare alla presenza cinese già consolidata sul continente.

A cambiare la rotta nel dicembre scorso è stato il vertice Usa-Africa, quando delegati da 49 paesi africani hanno incontrato il presidente Joe Biden. “Cosa possiamo fare con l’Africa” è lo slogan di questo nuovo partenariato. Judd Devermont, consigliere speciale del presidente Joe Biden sulle questioni africane, ha affermato recentemente che “i problemi del mondo devono essere risolti insieme ai partner africani”, sulla base della promozione della democrazia, la sicurezza alimentare, l’emancipazione delle donne e l’avanzamento tecnologico. L’obiettivo degli Stati Uniti è quello di presentarsi come ‘partner migliore’ e di arrivare al raggiungimento di ‘Prosper Africa’ attraverso l’aspetto diplomatico e quello dello sviluppo economico, agevolando le condizioni per gli investimenti nei settori strategici.

Instabilità in Tunisia e CAR

La situazione della Tunisia ha iniziato a preoccupare le cancellerie europee e occidentali. Jeune Afrique afferma che democrazia tunisina è sull’orlo del collasso: una grave crisi finanziaria potrebbe provocare nuovi flussi migratori verso l’Ue e destabilizzare l’intera regione MENA. Senza l’accordo da 2 miliardi con il Fondo monetario internazionale il Paese rischia di implodere, sottolinea Le Figaro. Il presidente Kais Saied è descritto come una “catastrofe” dall’opposizione, un presidente che non ascolta la popolazione e si intestardisce sulla gestione autoritaria del potere.

Bbc Africa si interroga sull’assassinio dei nove cittadini cinesi in Repubblica Centrafricana, in un cantiere minerario situato a Chimbolo, nel centro del Paese. La Coalizione dei patrioti per il cambiamento (un gruppo che ha l’obiettivo di rovesciare il presidente Faustin-Archange Touadéra) è la principale sospettata degli omicidi, anche se il gruppo ribelle punta sulla responsabilità del gruppo Wagner presente nel Paese. Secondo fonti locali. Il cantiere è stato preso di mira da uomini armati alle 5 del mattino di domenica 19 marzo, puntando sulla squadra cinese che stava lavorando nella località da soli 5 giorni.

Dopo la partenza dei francesi, il governo ha puntato sulle milizie paramilitari russe per proteggere le attività economiche dalle bande ribelli. Secondo Bbc Africa, il governo prevede di rafforzare la cooperazione nel campo della sicurezza e militare con la Cina. “Così onoreremo l’ambizione del presidente Xi Jinping di fare della Repubblica Centrafricana il Paese più sicuro al mondo”, ha detto il presidente Touadéra. Un possibile campo di scontro fra Cina e Russia in Africa?

Foto di copertina EPA/Alet Pretorius

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