La Giornata dei Giusti è stata istituita nel 2012 dal Parlamento Europeo per celebrare l’esempio degli uomini e delle donne che, in ogni parte del mondo, nei momenti più bui della storia, hanno salvato vite umane in tutti i genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi. Un momento per ricordare non solo i Giusti del passato, ma anche quelli del presente. A dimostrazione dell’attualità che questa Giornata assume nel contesto odierno, la cerimonia al Giardino dei Giusti di tutto il mondo al parco Monte Stella di Milano del 3 marzo 2023 si è svolta in presenza di Andrii Kartysh, Console Generale d’Ucraina a Milano.
In questa occasione, una targa di commemorazione è stata dedicata a Gareth Jones, giornalista gallese, che fu il primo a documentare l’Holodomòr del popolo ucraino, scontrandosi con l’indifferenza dell’occidente e la censura sovietica, fino alla sua misteriosa morte nel 1935.
Holodomòr è un termine ucraino composto dalla parola Hòlod (fame, carestia) e morýty (uccidere, provocare una morte lenta e dolorosa), il cui significato è “sterminio per fame”. Il termine è utilizzato per designare il genocidio del popolo ucraino perpetrato dal governo di Stalin negli anni 1932-1933.
Stalin e la persecuzione degli ucraini
Per l’Unione Sovietica gli ucraini rappresentavano una minaccia reale all’esistenza del sistema: il forte patriottismo, il desiderio di indipendenza, le idee dell’elite (la cosiddetta intellighenzia) ucraina, l’indomabile opposizione dei contadini alla collettivizzazione forzata delle terre erano a dir poco scomodi al regime.
Con l’ascesa al potere di Stalin si scelse di rimuovere il problema con la violenza. Tra i provvedimenti presi ricordiamo l’introduzione di massicce requisizioni di tutti i generi alimentari da parte di attivisti; il divieto di vendita degli alimenti; lo spiegamento delle truppe interne e di confine per impedire agli affamati di spostarsi in altre regioni dell’Urss in cerca di cibo.
In pochi mesi – tra il 1932 e il 1933 – la fame portò via milioni di vite umane in Ucraina. Lo sterminio per fame si intrecciò con la persecuzione e lo sradicamento dell’elite intellettuale e della cultura del sentimento nazionale del popolo ucraino.
Di questa tragedia, una delle maggiori del XX° secolo, si parlò poco all’estero. Gareth Jones, unico testimone indipendente delle atrocità dell’Holodomor, mai riconosciute ufficialmente dall’Unione sovietica prima e dalla Russia poi, venne fucilato in circostanze misteriose il 12 agosto 1935.
Ricordando Jones in occasione della Giornata dei Giusti, ripensiamo a tutte le vittime delle scellerate politiche nei confronti della popolazione ucraina dei regimi che si sono succeduti in Russia e, involontariamente, volgiamo lo sguardo alla deliberata e crudele aggressione che gli ucraini tentano coraggiosamente di fermare e respingere da oltre un anno.
Il riconoscimento di Holodomòr
L’Ucraina è immensamente grata alla comunità internazionale per la solidarietà, per il supporto e per il riconoscimento e la condanna del genocidio degli anni 1932-1933. Oltre al riconoscimento dell’Ucraina, l’Holodomòr è stato riconosciuto come genocidio del popolo ucraino dal Parlamento Europeo e da Australia, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Ecuador, Estonia, Georgia, Germania, Ungheria, Irlanda, Latvia, Lituania, Messico, Moldova, Paraguay, Peru, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Stati Uniti, Vaticano.
Vogliamo sperare che, nelle circostanze attuali, anche l’Italia voglia finalmente, a distanza di anni dalla caduta dell’Urss e la conseguente pubblicazione di informazioni provenienti dagli archivi segreti, riconoscere l’Holodomòr come genocidio contro il popolo ucraino e contro l’umanità.
Restiamo fiduciosi, nell’attesa che vi sia una reazione ufficiale all’appello al Parlamento italiano da parte della comunità ucraina e alla petizione sottoposta al Senato della Repubblica e sottoscritta dai nostri amici italiani, tra cui lo stimato Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo, iniziatore della creazione del Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella di Milano.
Ripensiamo con riconoscenza ai tanti Giusti, a tutte quelle persone, la cui coscienza ha spinto a opporsi, con ogni mezzo, ai totalitarismi, alle autocrazie e ai regimi che svalutano la vita umana e ne denigrano i valori. Ai tanti uomini e alle tante donne che hanno scelto di non tacere di fronte alle ingiustizie. Ieri, come oggi.
Foto di copertina EPA/OLEG PETRASYUK