L’Italia in bilico tra speculazione e debito pubblico

Un complesso di concomitanti e diversificati fattori ha riportato l’Italia al centro delle turbolenze dei mercati finanziari nelle ultime settimane – con un’attività speculativa al ribasso sui titoli del debito pubblico che ha raggiunto il valore più elevato dal 2008 (39 miliardi di euro), ed il differenziale col rendimento dei bond tedeschi in crescita di un punto percentuale dall’inizio dell’anno.

Instabilità tricolore 

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’Italia è tra i paesi europei più esposti all’interruzione delle forniture di gas dalla Russia – a causa dell’elevata quota impiegata nella generazione elettrica dal nostro paese – la quale causerebbe una contrazione del prodotto interno lordo del 5%.

L’allentamento delle politiche di stimolo e l’innalzamento dei tassi di interesse di riferimento da parte della Banca Centrale Europea (BCE) vanno, inoltre, ad aggravare il crescente clima di incertezza che circonda l’Italia. Agli occhi degli investitori, l’indirizzo restrittivo intrapreso dalla politica monetaria europea è un segnale di rischio per l’Italia, che ha beneficiato delle massicce misure di acquisto dei titoli da parte della Banca centrale europea (Bce) e che ha raggiunto livelli di debito pubblico pari a 2,766 miliardi di euro lo scorso giugno, ormai al di sopra del 150% nel rapporto con il Pil.

Il rischio dell’euroscetticismo al potere 

Tuttavia, sono i fattori interni di instabilità politica innescati, lo scorso luglio, dalla caduta del governo guidato da Mario Draghi a condizionare la valutazione del rischio sui mercati finanziari. Un particolare elemento di instabilità è rappresentato dal probabile esito delle elezioni del 25 settembre, che potrebbero premiare una coalizione orientata verso la destra populista, apertamente euroscettica e intenzionata a revisionare impegni di riforma presi dall’Italia per accedere ai €200 miliardi di prestiti e sussidi previsti di Piano per la Ripresa dell’UE.

La candidata favorita a guidare il prossimo consiglio dei Ministri, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ha finora guidato il suo partito condividendo con la famiglia dei partiti europei della destra conservatrice un processo di trasformazione graduale dal neoliberalismo (prevalente negli anni ‘90) alle posizioni recenti di nazionalismo economico statalista (cosiddetto welfare chauvinism).Tale tendenza ha spesso favorito il prevalere di posizioni critiche nei confronti delle principali istituzioni europee, nel tentativo di attirare il supporto elettorale delle classi sociali più vulnerabili, delle donne ed in generale delle categorie maggiormente dipendenti dalla spesa pubblica e, con maggiore probabilità, contrarie alle politiche di austerità e alla globalizzazione.

Non è un caso che il precedente picco nell’attività speculativa sull’Italia è stato registrato proprio nel 2018, in seguito alla formazione di un governo di coalizione nato da un accordo tra due formazioni politiche populiste come la Lega e il Movimento 5 Stelle.

La centralità europea

Per ristabilire la fiducia degli investitori nell’Italia è, tuttavia, centrale proprio il ruolo delle politiche economiche e della solidarietà europea.

L’impatto recessivo dell’embargo sul gas russo potrebbe essere significativamente mitigato attraverso una maggiore integrazione del mercato europeo del gas naturale liquido (GNL), al fine di superare vincoli nell’offerta e accaparramenti da parte di singoli Stati, e grazie a politiche nazionali di contenimento del prezzo del gas, in particolare com sussidi e sostegno al reddito delle famiglie più vulnerabili.

La recente introduzione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument, TPI) da parte della Bce ha risposto all’esigenza di introdurre un ulteriore strumento per contrastare ingiustificate e disordinate dinamiche di mercato che mettono a repentaglio la trasmissione della politica monetaria; il meccanismo ha avuto l’ulteriore merito di contenere i rendimenti dei titoli dei paesi dell’eurozona altamente indebitati come l’Italia. La portata degli acquisti del TPI è commisurata alla gravità dei rischi per la politica monetaria comune e non è formalmente soggetta a restrizioni, ma l’efficacia del nuovo meccanismo a disposizione della BCE potrà essere valutata solo con l’evolversi della crisi in corso.

Incertezza economica: come uscirne?

Il clima di incertezza attorno all’Italia può essere superato soprattutto rispondendo alle aspettative di attuazione degli impegni concordati in ambito Ue; una risposta, però, strettamente legata alla formazione di un governo stabile ed alle modalità di attuazione del Pnrr, che difficilmente potrà essere “perfezionato” senza creare ulteriori scossoni sui mercati finanziari.

Foto di copertina ANSA/MATTEO BAZZI

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