Orysia Lutsevych: “La guerra deve concludersi in modo che l’Ucraina possa prosperare come Stato sovrano”

Intervista con Orysia Lutsevych, Head of the Ukraine Forum di Chatham House, realizzata durante l’evento Ukraine Resisting: How to Achieve a Durable Peace? organizzato lo scorso 25 novembre dall’Istituto Affari Internazionali. Conversazione trasmessa da Radio Radicale, nella trasmissione “Spazio Transnazionale”.

Trump si dice convinto di poter riportare la pace in Ucraina e Zelensky si è detto pronto ad ascoltare le sue proposte. Qual è la sua idea?

Trump ha detto che finirà la guerra in 24 ore, ma non ha detto come lo farà. È un grande interrogativo sul tipo di approccio che la sua nuova Amministrazione e il suo team di politica estera, difesa e sicurezza applicheranno. In questo momento, mentre conversiamo, non c’è alcuna chiarezza. Il Presidente Zelensky ha proposto la pace attraverso la forza, ovvero l’esercitare la massima pressione sulla Russia sul campo di battaglia e attraverso l’aumento delle sanzioni, al fine di aumentare i costi per la Russia di questa invasione illegale e non provocata. In questo momento, l’Ucraina è in svantaggio sul campo di battaglia e la guerra di logoramento russa sta ottenendo qualche successo tattico, conquistando lentamente altro territorio ucraino. E Kyiv capisce che non può negoziare con la Russia da una posizione di debolezza. Quindi, a due mesi dall’insediamento di Trump, potremmo vedere alcune misure drastiche adottate sia dalla Casa Bianca di Biden per mettere l’Ucraina in una posizione migliore per difendersi, sia dagli europei per progettare una strategia su come sostenere l’Ucraina anche se l’America diminuisce la sua assistenza. Quindi è tutto in divenire, ma l’Ucraina si sta preparando per i tempi duri che verranno.

L’autorizzazione da parte di Stati Uniti e Regno Unito all’utilizzo di missili a lunga gittata in territorio russo, potrebbe essere una svolta da un punto di vista bellico, o è una mossa utile per futuri negoziati?

È un punto molto significativo della guerra, perché all’Ucraina sinora è stato permesso di combattere con una mano dietro la schiena non potendo colpire le infrastrutture militari e i punti di comando all’interno della Russia. Questo manda un segnale molto forte a Putin: gli Stati Uniti, in particolare, ma anche il Regno Unito e la Francia, non hanno paura di un’escalation e forniranno all’Ucraina le capacità per sconfiggere i contingenti russi sul proprio territorio e su quello russo al confine, perché gli ucraini non stanno usando missili a lunga gittata in profondità nel territorio russo, ma stanno attaccando le regioni di confine. Ma la svolta può portare a maggiori risultati se ci fosse una scorta di questi missili, perché averne un numero esiguo non cambierà molto. Anche l’avere una difesa aerea che permetta all’Ucraina di proteggere le proprie città e infrastrutture in vista dell’inverno, può funzionare solo come uno sforzo combinato.

 

Ci aiuta a capire le ultime dichiarazioni di Zelensky: “Non è giusto morire per la Crimea”, “Guarderemo le proposte di Trump”? Sembra quasi avvicinarsi un negoziato. Cosa vuol dire il Presidente?

Ad essere onesti, è molto difficile dare un giudizio…Perché negoziare quando abbiamo già una guerra? Di solito i negoziati concludono una campagna militare. Non è detto che questi negoziati risolveranno la guerra, ma in questo momento la preoccupazione principale è che non credo che Putin sia davvero pronto a negoziare, anche se l’Ucraina e Trump lo volessero. Putin non ha raggiunto alcun obiettivo di guerra. Non ha preso il Donbas, non ha indebolito Kyiv. Non ha distrutto l’esercito ucraino. Perché dovrebbe venire a negoziare ora? Quindi, l’Ucraina e Zelensky stanno mandando un segnale? Sì, non ho paura di negoziare. L’Ucraina vuole la pace. Questo è un segnale: nessuno vuole la pace più dell’Ucraina. E vuole dimostrare a Trump che lavorerà con lui sulla sua proposta di pace. Ma in Ucraina la gente non vuole un esito di questa guerra per cui i loro figli e nipoti dovranno portarla a termine. Non vogliono che una generazione dopo l’altra sia ferita, distrutta da questo trauma. Pensano: non vogliamo che la guerra finisca in un modo o nell’altro, deve concludersi bene, cioè in modo che l’Ucraina possa prosperare come Stato sovrano.

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