La Grecia si prepara alle elezioni

Che Grecia è quella che si sta preparando alle elezioni politiche del 21 Maggio? Anzitutto una Stato dove i partiti affrontano la competizione per l’ultima volta con la vecchia legge elettorale.

Secondo quest’ultima, ai partiti che supereranno la soglia del 3% saranno assegnati proporzionalmente 285 seggi in base alla percentuale corrispondente ai loro voti. Altri 12 seggi provengono dalle “urne statali” espressione che corrisponde alla nostra “lista bloccata”, cioè delle liste dove i candidati non ricevono voti di preferenza, mentre i restanti 3 seggi saranno eletti per la prima volta dai greci all’estero.

Che cosa succede se nessun partito ottiene la maggioranza per formare il governo? La prassi prevede che il Presidente della Repubblica ellenica dia l’incarico di formare un governo ai leader del partito con più parlamentari. Se costui non riesce e rinuncia al mandato, l’incarico viene dato al leader del partito che è arrivato secondo alle elezioni. In caso di ulteriore mancata riuscita, l’incarico dal Capo dello Stato viene dato al presidente del partito terzo arrivato. Se anche costui non gli porta la lista dei ministri allora viene sciolto il Parlamento e si va a una seconda tornata elettorale.

La prossima volta però, si voterà con il sistema proporzionale rafforzato, legge votata dal Parlamento nel 2020. In questo caso il primo partito, se ottiene più del 25%, riceve un bonus di 20 seggi che aumentano in base alla percentuale ottenuta, con un massimo di 50 seggi se la sua percentuale è al 40%. Non si vota subito con questo sistema perché la legge è stata approvata con maggioranza semplice mentre se fosse stata qualificata (2/3 della Βουλή=Voulì) allora avrebbe regolato già le elezioni del prossimo 21 maggio.

I greci chiamati a votare sono poco meno di 10 milioni. Per la precisione gli iscritti alle liste elettorali sono 9.810.040, di cui 4.760.042 uomini e 5.049.998 donne. Anche il voto dei greci residenti all’estero è una novità. I partiti che sono stati ammessi alla competizione sono 36 sui 50 che avevano presentato domanda.

Partiti e sondaggi

Questi i principali cinque partiti in corsa. Nuova Democrazia è il partito del leader in carica Kyriakos Mitsotakis. Costui appartiene ad una delle più grandi famiglie politiche greche. La Grecia politica è da sempre erede delle famiglie bizantine ovvero più che partiti politici ha conosciuto famiglie politiche, cioè dei movimenti a forte connotazione familiare e successione dinastica.

In ND le due famiglie egemoni sono i Karamanlis (Konstantinos Karamanlis leader storico e già Primo Ministro e poi Presidente della Repubblica negli anni Settanta; Kostas Karamanlis suo parente, Primo Ministro nei primi anni Duemila) e i Mitsotakis (Konstantinos, Primo Ministro negli anni Novanta padre dell’attuale Premier Kyriakos e dell’ex Ministro degli Esteri Dora Bakoyanni).

Nei socialisti del vecchio Pasok che adesso ha aggiunto la sigla Kinima Allaghis (Movimento del cambiamento), il leader storico è stato Andreas Papandreou, e per un periodo anche il figlio Jorgos la cui leadership è poi tramontata con l’inizio della crisi greca. Il leader attuale è Nikos Androukakis. Oggi si attesta come terza forza, non ha più lo smalto di un tempo e una grande fetta del suo elettorato è passato a Syriza. In caso di alleanze post elettorali può fare da ago della bilancia.

Syriza è il partito che ha gestito la Grecia della piena crisi sotto il dettato della Troika. Il leader indiscusso è Alexis Tsipras che, uscito sconfitto dalle elezioni di quattro anni fa (il suo è stato il secondo partito al 31%), ha maturato esperienza e condotto un’opposizione dura che ha comunque cementato un elettorato, quello della coalizione, variegato per natura. Il nome significa infatti Coalizione della sinistra radicale e tiene insieme varie correnti dalla sinistra agli ecologisti.

Mera 25, Fronte della Disobbedienza Realistica Europea: acronimo greco di Metopo Evropaikís Realistikís Anypakoís), leader e fondatore è Janis Varoufakis, già Ministro delle finanze del primo governo di Tsipras. Due gli obiettivi dichiarati: il primo è arrivare al 2025 con una nuova costituzione europea che sostituisca gli attuali trattati; il secondo è Dimitra, un nuovo sistema delle transazioni digitali, senza intermediazione delle banche, tra i privati e tra questi e il pubblico. Risparmio per tutti e ridimensionare il ruolo della banche.

Kke, il partito comunista greco, non ha mai cambiato né tattica né visione della politica dai leader precedenti all’attuale Dīmītrios Koutsoumpas. Il suo obiettivo è di non andare oltre quel manipolo di deputati che gli consente di dire sempre no e di rifiutare l’entrata in qualsiasi coalizione.

Per la prima volta voteranno 438.595 giovani tra i 17 e i 21 anni. Hanno così diritto di voto i nati nel 2006. Sia da destra che da sinistra si guarda con curiosità e difficoltà al voto dei giovani perché saranno l’ago della bilancia proprio per la loro prima volta. In pratica la loro inesperienza che dovrebbe essere il punto di forza viene vista come l’anello debole. Un sondaggio della Opinion Poll ha allargato la forbice dai 17 ai 29 anni e i risultati sono che il 20% circa si è espresso a favore di Syriza, il 18% per ND, Mera25 è terzo nelle preferenze con 8,6%, Pasok quarto al 7,5%) Anche se è soltanto un sondaggio è noto che i giovani poi votano per protesta e qualcuno teme che si spostino verso i partiti minori.

È comunque una Grecia dove i cittadini sono ancora scossi dal già ricordato tremendo incidente ferroviario dello scorso 1 marzo che ha messo a nudo tutte le pecche del sistema dei trasporti su strada ferrata, collegati alla crisi (le ferrovie furono vendute per pochi milioni di euro). È una Grecia dove qualcuno lamenta che la libertà di stampa e informazione debbano ancora migliorare. È una Grecia dove per pagare parte dei debiti si è attinto al fondo pensionistico.

Gli scenari possibili dopo il 21 Maggio

Secondo i risultati di un sondaggio sei cittadini su dieci sono favorevoli alle coalizioni tra partiti per formare un governo e il 75% sostiene che comunque il premier deve essere il leader del partito che ha ottenuto più seggi.
La “forbice” tra ND e Syriza è di 1,5 punti, e il vantaggio attuale del partito al governo  del 4 circa, prospettando il 31,5% contro il 27,5%. Il Pasok incassa il 9,5%, rimanendo sugli stessi livelli precedenti mentre si registra un leggero aumento per il Kke che si prevede al 6%, così come per il Mera25, che dal 3% passa al 3,5%, mentre il pool di indecisi rimane su livelli elevati che raggiungono il 10,5%.

I partiti dal quarto in poi prevedono una coalizione tra i primi tre più per tattica politica (farli calare nella impopolarità delle scelte economiche) che per reale prospettiva: quale sarebbe infatti l’interesse del primo a coabitare quando potrebbe dopo poco vincere con il bonus?

La guerra alle urne

Un interessante articolo di Kathimerini, giornale liberale molto spesso su posizioni di ND ha un titolo emblematico “LUcraina nelle nostre urne”

L’autore dell’articolo prende spunto dalle dichiarazioni del leader del Kke Koutsoumbunis su Zelensky (“ha rovesciato il legittimo presidente”) e di quelle di Tsipras che auspica una collaborazione delle forze progressiste sui principi comuni per porre una domanda: quale sarà la posizione comune sulla guerra in Ucraina? Questa infatti è una questione di principio: quale sarebbe l’atteggiamento di questi due partiti (in coalizione o non), sostegno a Mosca o a Kiev? E questa domanda si estende anche al Pasok Kinima Allaghis che invece da sempre appoggia la linea europea. Per non parlare di Yanis Varoufakis per il quale l’Europa non è una priorità morale. La domanda politica per tutti costoro è quale sia la differenza con la “Super Destra” che sta imperversando nell’Unione Europea.

E non dimentichiamo del risultato della vicina Turchia le cui sorti non rimangono mai indifferenti per gli eredi di Aristotele.Infine, i due ricorrenti protagonisti delle elezioni politiche greche sono i sondaggi e gli astenuti. Dei primi abbiamo già detto e aggiungiamo che di solito ci azzeccano poco, mentre la percentuale dei secondi dovrà fare i conti con la novità di un corpo elettorale allargato ai nuovi votanti. Ma si sa che nella terra di Omero hanno un ruolo anche le Cassandre.

Foto di copertina EPA/ORESTIS PANAGIOTOU

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