L’economia finlandese si sta riprendendo dalla recessione, l’inflazione è bassa e un miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie sta supportando una ripresa dei consumi privati. La crescita dell’economia accelererà negli anni a venire man mano che l’ambiente economico migliorerà sia in Finlandia che nei suoi mercati di esportazione.
Queste, in pillole, le considerazioni della Banca di Finlandia, che ha pubblicato recentemente le proprie previsioni economiche per il periodo 2024-2026, da cui si evince che il prodotto interno lordo (PIL) del Paese per il 2024 mostrerà ancora una contrazione annua, pari a -0,5%; nel 2025, la recessione sarà finita e il PIL aumenterà dell’1,2% e l’economia crescerà ulteriormente nel 2026, dell’1,7%.
“L’economia finlandese sta lentamente uscendo dalla recessione. La crescita del PIL nei prossimi anni sarà comunque contenuta”, chiarisce Juuso Vanhala, responsabile delle previsioni della Banca di Finlandia. L’inflazione è calata su larga scala nell’economia finlandese nella prima parte dell’anno. “Le pressioni al rialzo sui prezzi sono moderate, anche se l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, IVA, farà aumentare i prezzi al consumo dall’autunno in poi”, afferma Vanhala. Si prevede che l’inflazione salirà al 2% nel 2025 per poi calare all’1,6% nel 2026, quando l’impatto inflazionistico degli aumenti dell’IVA diminuirà. La spesa dei consumatori si riprenderà gradualmente al passo con l’aumento del potere d’acquisto delle famiglie. “Le prospettive per l’economia stanno migliorando e il livello di incertezza economica si sta lentamente dissipando. Allo stesso tempo, i mercati finanziari si aspettano che i tassi di interesse scendano. Questi fattori sosterranno tutti la ripresa dei consumi privati”, aggiunge Vanhala.
Gli ultimi anni hanno visto un forte aumento dell’incertezza economica: molte famiglie sono caute e la fiducia dei consumatori nell’economia è alquanto debole. Le misure di aggiustamento fiscale del governo, tra cui aumenti delle tasse e riduzioni delle prestazioni sociali, freneranno la crescita del potere d’acquisto. La quantità di investimenti privati durante questo 2024 diminuirà di nuovo in modo sostanziale. L’edilizia abitativa continuerà a calare fortemente e anche gli investimenti fissi aziendali diminuiranno a causa della politica monetaria restrittiva e delle incerte prospettive economiche. Le condizioni per la crescita degli investimenti miglioreranno negli anni a venire, perché la domanda si sta rafforzando, l’inflazione è bassa e i mercati prevedono condizioni di finanziamento più flessibili. Sia l’edilizia abitativa che gli investimenti fissi aziendali riprenderanno tono.
La bassa crescita nei principali mercati di esportazione della Finlandia continuerà a pesare sulle prospettive di esportazione del Paese, per il momento. Ci sono tuttavia segnali di una cauta ripresa del commercio mondiale, che gradualmente stimolerà anche la crescita della domanda di esportazioni finlandesi. Le deboli condizioni cicliche, che durano da un po’ di tempo, si riflettono nel mercato del lavoro: quest’anno l’occupazione si sta indebolendo e la disoccupazione sta aumentando ciclicamente. Quando la recessione si attenuerà nel 2025, l’occupazione inizierà a riprendersi e la disoccupazione calerà. Le finanze pubbliche rimarranno significativamente in deficit negli anni di previsione; il rapporto debito pubblico/PIL crescerà ulteriormente, nonostante le decisioni del Governo su sostanziali misure di aggiustamento fiscale. La persistente debolezza dell’economia nel 2024 e i pagamenti degli interessi sul debito pubblico ancora in aumento stanno rendendo difficile riequilibrare le finanze pubbliche. La situazione potrebbe essere ancora più difficile senza le misure di aggiustamento fiscale.
Ma l’aumento IVA è un bel macigno. Nel gennaio 2013 l’IVA era stata portata al 24%; adesso, nella bozza del bilancio 2025, pubblicata il 9 agosto scorso dal Ministero delle Finanze, è stato confermato un aumento dell’aliquota, annunciato lo scorso aprile, dal 24% al 25,5% a decorrere dal 1° settembre 2024. È ancora soggetto all’approvazione parlamentare ed il governo confermerà il bilancio all’inizio di settembre per il nulla osta parlamentare con una riunione del Comitato Finanze ministeriale del 23 settembre e in una sessione plenaria del governo stesso. Con questo incremento, la Finlandia renderà la sua aliquota standard seconda solo all’Ungheria nell’Unione Europea. Tuttavia, una attesa riduzione dell’IVA, dal 24 al 14%, si attuerà per assorbenti e pannolini, misura spesso auspicata e richiesta anche in Italia ma ancora al palo. Infatti, In Italia, dallo scorso primo gennaio, l’IVA per assorbenti passava dal 5 al 10%, sulla base della legge di bilancio: la riduzione del 5% era stata introdotta a inizio anno 2023 proprio dall’attuale governo ma lo stesso ha poi deciso di fare marcia indietro, ripristinando l’aliquota del 10% per i prodotti dell’infanzia di vario tipo e per la protezione dell’igiene intima femminile, motivando che le catene della grande distribuzione, supermercati e ipermercati, anziché abbassare il prezzo, lo hanno alzato e così facendo non producendo per consumatori l’agevolazione sperata.
In Finlandia alcune aliquote saliranno dal 10 al 14% per prodotti quali: libri (non riviste o periodici), servizi alberghieri, trasporto pubblico, farmaceutici, ingresso ad eventi culturali e sportivi, proiezioni cinematografiche, diritti d’autore per le attività televisive e radiofoniche pubbliche. Dal 1° giugno 2025, invece, i dolciumi diventeranno meno dolci con il loro incremento IVA dall’attuale 14% al 25,5%.
2024 Aliquote IVA applicate dai paesi dell’UE:
Stato membro | Codice paese | Tasso super ridotto | Tasso ridotto | Tasso standard |
Austria | AT | 10%, 13% | 20% | |
Belgio | BE | 6%, 12% | 21% | |
Bulgaria | BG | 9% | 20% | |
Cipro | CY | 5%, 9% | 19% | |
Croazia | HR | 5%, 13% | 25% | |
Danimarca | DK | 25% | ||
Estonia | EE | 9% | 20% | |
Finlandia | FI | 10%, 14% | 24% | |
Francia | FR | 2,1% | 5,5%, 10% | 20% |
Germania | DE | 7% | 19% | |
Grecia | EL | 6%, 13% | 24% | |
Irlanda | IE | 4,8% | 9%, 13,5% | 23% |
Italia | IT | 4% | 5%, 10% | 22% |
Lettonia | LV | 5% | 5%, 12% | 21% |
Lituania | LT | 5%, 9% | 21% | |
Lussemburgo | LU | 3% | 7% 13% | 16% |
Malta | MT | 5%, 7% | 18% | |
Paesi Bassi | NL | 9% | 21% | |
Polonia | PL | 5%, 8% | 23% | |
Portogallo | PT | 6%, 13% | 23% | |
Repubblica Ceca | CZ | 10%, 15% | 21% | |
Romania | RO | 5%, 9% | 19% | |
Slovacchia | SK | 10% | 20% | |
Slovenia | SI | 5%, 9,5% | 22% | |
Spania | ES | 4% | 10% | 21% |
Svezia | SE | 6%, 12% | 25% | |
Ungheria | HU | 5%, 18% | 27% |