Questa settimana è stata caratterizzata dal viaggio in Etiopia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che tra venerdì e sabato ha incontrato il primo ministro etiope Abiy Ahmed, il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud e il presidente dell’Unione Africana Moussa Faki Mahamat. Ma la visita di Meloni in Etiopia si inserisce in un momento delicato per il Paese: come scrive Africanews, in Etiopia sembra essere da poco tornata la calma dopo violente proteste dovute alla decisione del governo federale di ricollocare le “forze speciali” regionali sotto la guida dell’esercito federale nazionale.
Il primo ministro etiope ha affermato di voler completare questo processo di integrazione “a qualunque costo”, allargandolo a tutte le regioni del Paese; i nazionalisti amhara, dal canto loro, sostengono che la misura sia mirata a indebolire proprio la regione Amhara, che è coinvolta in dispute territoriali ancora aperte con il Tigrè e l’Oromia. L’entità delle violenze non è chiara, la Commissione etiope per i diritti umani sostiene che ci siano morti e feriti tra i civili, dovuti alle azioni delle forze di sicurezza.
L’Africa nei leak del Pentagono
All’interno dello scandalo dei file rubati al Pentagono e pubblicati sui social media è coinvolto anche il continente africano, “e non poteva essere altrimenti”, scrive Nigrizia. L’attività Usa in Africa, secondo il Washington Post, sarebbe rivolta principalmente a monitorare e contrastare le operazioni di propaganda russe, rivolte soprattutto verso la guerra in Ucraina, in diversi paesi: Repubblica Centrafricana, Mali, Etiopia, Sudan.
Nei documenti del Pentagono si legge anche dei piani del gruppo di mercenari Wagner riguardo le operazioni in Africa, e soprattutto di un progetto segreto che mirava all’acquisizione di armi da parte della Turchia, con il Mali come Paese acquirente per procura. Dalle carte resta fuori il nome del presidente turco Erdogan, in quanto non è chiaro se le autorità pubbliche della Turchia – Paese membro Nato – fossero a conoscenza del piano. Il dipartimento della Difesa americano, intanto, ha avvertito che almeno alcuni dei file sono stati falsificati.
Tempo di bilanci in Repubblica Centrafricana
Il 30 marzo 2021 il presidente della Repubblica Centrafricana Faustin Archange Touadéra ha celebrato i due anni dall’inizio del suo secondo mandato. Come riporta Africa24TV, tuttavia, alcuni osservatori restano scettici rispetto al bilancio parziale di questo secondo quinquennio.
Nel 2022 la Repubblica Centrafricana è stata classificata al 188° posto su 189 paesi nella classifica dell’Indice di Sviluppo Umano, e la Banca Mondiale stima che il 71% della popolazione viva sotto la soglia di povertà. Secondo il capo dello stato, questa situazione è spiegabile, tra le altre cose, con le ingerenze internazionali e il mancato sfruttamento interno delle enormi risorse naturali di cui abbonda il paese.
Il presidente Touadéra, nel suo discorso per l’occasione, ha elencato le sfide da affrontare nei prossimi anni: la principale resta la sanità, con l’obiettivo di ridurre la mortalità materna e infantile che restano ancora su cifre elevatissime nel paese.
Per approfondire:
Pentagono e Africa
https://www.nigrizia.it/notizia/africa-documenti-segreti-pentagono-russia-ucraina
Traffici di cocaina
https://www.nigrizia.it/notizia/cocaina-africa-rapporto-unodc-brasile
https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/cocaine/Global_cocaine_report_2023.pdf
La civiltà Swahili
https://www.internazionale.it/magazine/2023/04/06/i-segreti-della-civilta-swahili
Un bilancio in Repubblica Centrafricana
https://africa24tv.com/centrafrique-bilan-du-second-mandat-du-president-faustin-archange-touadera/
In Etiopia
https://www.africanews.com/2023/04/13/calm-returns-to-ethiopias-amhara-after-days-of-protests/
https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788842040248
https://www.carocci.it/prodotto/lafrica-ditalia-2
Foto di copertina ANSA/ FILIPPO ATTILI / UFFICIO STAMPA