Perché abbiamo bisogno di una riforma del Consiglio di Sicurezza

“Esiste diffuso interesse degli Stati membri dell’Onu nel promuovere la riforma del Consiglio di Sicurezza, ma permangono difficoltà rispetto al raggiungimento di questo obiettivo. Persistono opinioni divergenti tra gli Stati membri su almeno tre punti: categorie di appartenenza, diritto di veto e diritti regionali di rappresentanza”.

Il tema è al centro del paper “Grasping the nettle of the UN Security Council reform: the Uniting for Consensus proposal“, redatto dall’Istituto Affari Internazionali in collaborazione con SIOI e frutto di un approfondito confronto con esperti di paesi appartenenti al gruppo Uniting for Consensus (UfC).

L’ultimo appello a favore di una riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è arrivato da Volodymyr Zelensky, invitato a prendere la parola proprio nella sala del Consiglio a New York, nel corso della 78esima Assemblea Generale dell’Onu. La questione della riforma dell’organismo più importante delle Nazioni Unite ha assunto un significato fondamentale, specialmente in un mondo frammentato e sempre più multipolare.

Il paper, a cura di Nicoletta Pirozzi, responsabile del programma “Ue, politica e istituzioni” e responsabile delle relazioni istituzionali dello IAI, insieme ai contributi di Giovanni Finizio, Pietro Gargiulo e Giuseppe Nesi, analizza le cause di questa crisi di rappresentanza, offrendo una prospettiva di riforma concreta.

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