La Cina protesta e annuncia non meglio determinate “reazioni”, dopo l’abbattimento della sua sonda nell’Oceano Atlantico. Gli Usa faranno esaminare i resti del pallone spia cinese – ammesso che lo fosse – in un laboratorio dell’Fbi a Quantico, in Virginia. Il presidente Joe Biden riscrive il discorso sullo stato dell’Unione, che deve pronunciare domani 7 febbraio, davanti al Congresso riunito in sessione plenaria, per tenere conto dell’accaduto.
I repubblicani, intanto, cercano di trarne qualche vantaggio politico. Donald Trump sentenzia che è “una vergogna, così come era stato uno show dell’orrore l’Afghanistan e molte altre cose che circondano l’incompetente Amministrazione Biden”, mentre i media raccontano che tre palloni spia cinesi sorvolarono gli Usa mentre lui era alla Casa Bianca – lui nega.
La sonda della discordia
L’abbattimento della sonda cinese è avvenuto sabato pomeriggio, dopo che aveva lasciato il territorio americano: per giorni, lo aveva attraversato con traiettoria nord-ovest/sud-est. La sonda, di grandi dimensioni – tre autobus è l’indicazione molto approssimativa fornita – era appena entrata sull’Oceano Atlantico tra la Carolina del nord e del sud. A quel punto, sono venuti meno i timori che avevano consigliato di non abbatterla, cioè il pericolo della caduta di detriti al suolo. Nel contempo, se avesse perso progressivamente quota, il pallone poteva interferire con le rotte aeree e costituire un rischio per i voli di linea.
Su questo sfondo, i rapporti tra Usa e Cina tornano a essere – magari temporaneamente – gelidi: episodi analoghi, in passato, hanno creato reciproci imbarazzi fra i Paesi coinvolti. Ma tutti sono consapevoli di spiare e di essere spiati. La visita a Pechino del segretario di Stato Antony Blinken, che doveva ricucire i rapporti a partire dall’incontro tra i presidenti Biden e Xi Jinping, a margine del Vertice del G20 di Bali in novembre, è rinviata ‘sine die’.
Biden e il suo team di consiglieri e speech writers rivedranno probabilmente la parte del discorso di domani dedicata alla Cina con un duplice obiettivo: segnalare a Pechino, e non solo, che gli Usa non tollerano violazioni del loro spazio aereo e convincere gli americani – soprattutto i repubblicani – che l’Amministrazione ha fatto quanto doveva per proteggere l’America. Il presidente non vuole, però, chiudere al dialogo con Pechino; anzi, vuole lasciarsi la possibilità di continuare a cooperare con la Cina su temi come l’economia globale e il cambiamento climatico.
Le reazioni della Cina
La Cina ha subito reagito all’abbattimento della sonda, esprimendo, con una nota del Ministero degli Esteri, “forte insoddisfazione e protesta” per la distruzione “del suo dirigibile civile senza pilota”. I cinesi lamentano che gli americani abbiano insistito “per usare la forza, ovviamente reagendo in modo eccessivo e violando gravemente la prassi internazionale”, malgrado non ci fossero elementi di pericolo e la sonda, destinata – è la versione di Pechino – a compiere osservazioni meteorologiche, fosse “entrata nello spazio aereo degli Stati Uniti per cause del tutto accidentali”.
La Cina sostiene di avere “chiesto chiaramente agli Usa di gestire la questione in modo corretto e calmo, professionale e sobrio” e cita un portavoce del Dipartimento della Difesa Usa, secondo cui non c’era pericolo per le persone a terra. Il Ministero della Difesa di Pechino si è associato a quello degli Esteri nella protesta, con parole analoghe.
Non è però chiaro quali iniziative la Cina intenda prendere, se ne prenderà. E ci si interroga se possa esserci un nesso tra la recente decisione degli Stati Uniti di rafforzare con un’intesa con le Filippine la presenza militare nel Mar Cinese meridionale e la ‘provocazione’ cinese, se tale è stata.
Nel tentativo di confermare che il pallone abbattuto era una sonda meteorologica fuori rotta, e non una spia, Pechino ha silurato il capo del suo servizio meteorologico, Zhuang Guotai, il cui avvicendamento, però – sostiene Fox News -, era da tempo programmato, essendo Zhuang destinato a guidare il Comitato del Popolo della provincia del Gansu.
Manovre in corso, al largo della Carolina e sul Campidoglio
Varie unità della Marina e della Guardia Costiera statunitensi sono nell’area dov’è caduta la sonda: proteggono il perimetro e procedono al recupero dei, su un fondale di appena 14 metri. Ma c’è fermento anche nella politica americana.
Il Senato riceverà un’informativa su quanto avvenuto in settimana. Il leader dei senatori democratici Chuck Schumer giudica “politiche” le critiche repubblicane all’Amministrazione Biden. Schumer dice: “Abbiamo mandato un messaggio chiaro alla Cina, abbiamo protetto i civili, abbiamo ottenuto informazioni di intelligence”.
I repubblicani alla Camera, dove sono maggioranza, lavorano a una risoluzione di critica a Biden, da pubblicare in coincidenza con il discorso sullo stato dell’Unione: gli contestano di avere lasciato che il pallone sorvolasse tutta l’Unione, prima di farlo abbattere. Biden ha già spiegato di aver atteso che non ci fossero rischi per gli americani, seguendo le raccomandazioni del Pentagono. Ma ciò non gli evita l’accusa di “debolezza” da parte dell’opposizione.
Il senatore repubblicano Tom Cotton dice che il presidente è stato “umiliato”. Marco Rubio gli rimprovera di non avere spiegato in modo chiaro la situazione e i pericoli. Le critiche sono un coro, che le notizie di stampa secondo cui l’incidente non è inconsueto non smorzano: sarebbe successo tre volte con Trump alla Casa Bianca, anche se i sorvoli sarebbero stati più brevi; e quattro mesi fa un pallone cinese sarebbe caduto nell’Oceano Pacifico non lontano dalle Hawaii.
Il flirt di Pechino con Mosca
Nella giornata di sabato, prima dell’abbattimento della sonda, la Cina era salita in cattedra, dando lezioni di diplomazia a Washington ed esaltando la qualità dei rapporti con la Russia.
Una nota di Pechino riferiva che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, al telefono con Blinken, aveva detto che Cina e Usa “devono rimanere concentrati, comunicare in modo tempestivo, evitare giudizi errati e gestire le divergenze di fronte a situazioni inaspettate”, senza fare “speculazioni o infondata propaganda”.
Contemporaneamente, Pechino dava molto rilievo “all’approfondimento dei rapporti con la Russia”, segnato dalla visita, giovedì e venerdì, del vice-ministro degli Esteri Ma Zhaoxu, che ha anche visto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. La Cina – si legge in una nota – “è pronta a lavorare con la Russia per attuare una partnership strategica e promuoverne ulteriori progressi”.
Frasi dette a un anno esatto dalla dichiarazione di “amicizia senza limiti” firmata dai presidenti Xi e Vladimir Putin a Pechino nel loro incontro del 4 febbraio 2022. La nota sulla visita di Ma non cita l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia né l’ipotesi di un viaggio a Mosca di Xi in primavera.
Foto di copertina EPA/NELL REDMOND