Metsola, Picierno, Tocci: a Bruxelles per il Premio Iai

Il 14 novembre, a Bruxelles, la direttrice dell’Istituto Affari Internazionali Nathalie Tocci ha premiato Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, e Pina Picierno, vicepresidente dell’Istituzione, con la targa per la menzione speciale del premio Iai 2022.

Il riconoscimento a Metsola e Picierno è stato assegnato nelle rispettive cariche di presidente e vicepresidente del Parlamento europeo, “per essersi sin dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina schierate fermamente a favore dell’indipendenza, l’integrità territoriale, la libertà e la democrazia in Ucraina, con la proposta di un’immediata entrata del Paese nell’Unione europea, nobilitando così le istituzioni europee”.

La menzione speciale si inserisce nel premio Iai per i giovani talenti, che quest’anno ha scelto di sottoporre ai partecipanti il tema dei confini, nel contesto dell’aggressione russa all’Ucraina.

Vincitore del concorso Simone Martuscelli, con il saggio How to Reconcile Borders with the Promotion of a More Open, Integrated and Democratic World?, pubblicato nella collana IAI commentaries.

“Abbiamo bisogno delle idee delle nuove generazioni su un tema come quello dei confini, che da un lato vorremmo superare, ma dall’altro l’invasione russa dell’Ucraina ci ricorda la loro importanza e quella della sovranità e integrità territoriale”, aveva dichiarato la direttrice Iai Nathalie Tocci, alla cerimonia di premiazione il 9 novembre scorso.

Il tema dei confini è strettamente connesso al futuro dell’Europa, scossa dall’invasione dell’Ucraina: “Il popolo ucraino non si arrenderà e non lo faremo nemmeno noi”, ha affermato la presidente Metsola. “Il popolo ucraino non sta combattendo solo per proteggere le proprie case, la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale, ma anche per difendere la libertà, la democrazia, lo stato di diritto e i valori europei. Se mai c’è stato un momento per più Europa è qui ed ora”.

Parole condivise e ribadite dalla vicepresidente Picierno: “L’europeismo non è una cosa che dobbiamo conservare in una teca; l’europeismo va adattato ai cambiamenti del nostro tempo. Essere europeisti oggi significa sostenere senza se e senza ma la causa del popolo ucraino”.

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