Il 3 ottobre 2013, dopo essere salpata due giorni prima dalla costa libica, una barca con a bordo circa 500 migranti naufragava a poche miglia dall’isola di Lampedusa provocando 368 morti e 20 dispersi.
L’imbarcazione, formata per lo più da migranti provenienti dalla Somalia e dall’Eritrea, era quasi arrivata a destinazione quando il motore aveva smesso di funzionare, così le persone a bordo avevano bruciato un pezzo di stoffa per segnalare la loro presenza ma l’eccessivo fumo avrebbe agitato alcuni passeggeri creando instabilità sulla barca.
Secondo le operazioni di soccorso i sopravvissuti sarebbero stati 155, mentre i corpi recuperati in mare rappresentano più della metà di chi si trovava a bordo.
A dieci anni dall’accaduto, l’isola di Lampedusa ha previsto una serie di eventi commemorativi per ricordare una delle stragi più drammatiche degli ultimi anni.