Pubblichiamo la trascrizione del videomessaggio inviato dal ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani all’Istituto Affari Internazionali, in occasione della presentazione del Rapporto Iai sulla politica estera 2022
Ringrazio l’Istituto Affari Internazionali, il presidente Ferdinando Nelli Feroci e la direttrice Nathalie Tocci per l’invito alla presentazione del rapporto annuale sulla politica estera dell’Italia. Purtroppo precedenti impegni istituzionali non mi permettono di essere con voi ma voglio condividere alcune riflessioni di fondo sulla politica estera del governo.
Il 2022 è stato segnato dall’aggressione russa in Ucraina e dalle sue gravi conseguenze: per l’Europa innanzitutto e a livello globale, ma anche dalla crisi energetica e alimentare. Il governo italiano ha una posizione molto chiara su questo: stiamo dalla parte della libertà dell’Ucraina, del diritto internazionale, dell’Europa, della Nato e dell’occidente. L’obiettivo cui puntiamo è una pace giusta, rispettosa della sovranità e dell’indipendenza dell’Ucraina e della Carta delle Nazioni Uniti. Con Alleati e partner, il nostro sostegno all’Ucraina e alla sua popolazione è coeso e determinato, a difesa dei valori che definiscono la nostra identità: democrazia, libertà, diritti della persona. Su questi stessi principi è ancorata la nostra appartenenza all’Europa unita e all’Alleanza atlantica, stelle polari della politica estera italiana. E anche la nostra azione per la costruzione di partenariati nel mondo.
A Bruxelles, come riconosce il rapporto, questo governo si è speso sin da subito per rendere ancora più incisiva l’azione dell’Italia. Perché è in Europa che si decide di azioni che incidono direttamente sulla politica interna, sulla vita dei cittadini e delle imprese, dall’energia alla questione migratoria, su cui serve una risposta e una gestione comune a livello europeo. Fondamentale anche il nostro contributo alla Nato, anche a sostegno di un partenariato strategico tra Alleanza e Unione europea, affinché l’Europa sia un attore di stabilità e pace nel mondo intero.
Vogliamo rendere sempre più approfondite e dinamiche le relazioni con gli Stati Uniti, a 360 gradi. Proprio nei prossimi giorni sarò a New York per incontri economici a livello multilaterale. Abbiamo rilanciato l’impegno politico dell’Italia per la stabilizzazione e l’integrazione europea dei Paesi dei Balcani, in un momento in cui disillusione e tensioni regionali rischiano di allontanarli dall’Europa unita.
Abbiamo messo al centro il Mediterraneo allargato e l’Africa, dove siamo impegnati per realizzare quello che abbiamo chiamato il “Piano Mattei”, un’iniziativa parte di un più ampio “Piano Marshall europeo” di investimenti per l’Africa, per affrontare le cause profonde di instabilità, terrorismo, migrazione irregolare.
L’impegno dell’Italia è costante: solo negli ultimi due mesi mi sono recato, anche insieme a colleghi di governo, a Belgrado, Prsitina, Atene, Ankara, Tunisi, Il Cairo e da ultimo a Tripoli con il presidente del Consiglio Meloni. Tornerò nelle prossime settimane nei Balcani, a Roma ho incontrato il rappresentante Speciale dell’Onu per la Libia Batili, per ribadire il nostro pieno e convinto sostegno alla mediazione delle Nazioni Unite per superare lo stallo politico-istituzionale con l’obiettivo di stabilizzare il Paese.
A pochi giorni di distanza ho incontrato il primo ministro dell’Etiopia Abiy Ahmed e il presidente della Somalia Assan Sheikh a conferma dell’interesse prioritario con cui guardiamo al Corno d’Africa così come alla stabilità del Sahel. Nelle scorse settimane, al ministero degli Esteri, ho incontrato la vice-segretaria delle Nazioni Unite Amina Mohammed alla quale ho rinnovato il sostegno dell’Italia all’organizzazione del suo operato umanitario e di sviluppo, di fronte a sfide globali come l’insicurezza alimentare. Ed è a Roma, insieme all’agenzia dell’Onu che ospiteremo quest’estate l’evento dei seguiti sul vertice dedicato ai sistemi agro-alimentari.
Rivolgiamo anche grande attenzione all’America Latina, dove risiedono le più numerose comunità di connazionali. E all’Asia-Pacifico, per le opportunità che quei mercati offrono alle nostre esportazioni delle aziende e per l’importanza strategica sempre maggiore di quell’area.
L’azione del governo, in particolare del ministero degli Affari Esteri, pone al centro una strategia integrata e corale di diplomazia per la crescita, perché la politica estera, voglio essere chiaro, non la fanno solo i governi diplomatici ma anche i Parlamenti, le nostre Forze armate, le imprese, le associazioni, gli atenei, gli studenti. Questo mosaico di iniziative ci consente come sistema Italia, di costruire rapporti di dialogo e partenariato nell’interesse nazionale della stabilità e dello sviluppo dei nostri Paesi partner; e di rendere l’Italia sempre più attrattiva in termini di investimenti, talenti, flussi turistici, per promuovere e tutelare nel mondo le nostre eccellenze, i nostri valori, il nostro saper fare. La politica estera è un’opera comune, collettiva e tutti i contributi, proprio come il rapporto Iai, sono fondamentali per rafforzarla e renderla più efficace.
Contate sul mio impegno e del Ministero degli Esteri, di mantenere sempre vivo questo rapporto di dialogo e scambio con voi.
Foto di copertina ANSA/FABIO FRUSTACI