L’IA e il miglioramento del benessere dell’umanità

Dal 1° gennaio 2024 l’Italia ha assunto la Presidenza del G7, raccogliendo il testimone da quella giapponese. Palazzo Chigi aveva cominciato a definire l’agenda della Presidenza italiana già nel corso dello scorso anno, ma nelle ultime settimane ha ulteriormente precisato le priorità su cui intende concentrarsi. Uno dei temi a cui ha riservato un ruolo di primo piano, sulla scorta delle importanti iniziative avviate dalla presidenza giapponese nel 2023, è la governance dell’intelligenza artificiale.

Uno sviluppo etico per l’IA

Il governo ha posto l’enfasi, in particolare, sulla necessità di bilanciare le opportunità offerte dall’IA per il miglioramento del benessere dell’umanità con i rischi connessi a uno sviluppo tecnologico che corre più velocemente della capacità di governarne gli effetti. L’auspicio è che si possa aprire una nuova era di cooperazione globale nel campo del progresso digitale e tecnologico in cui alcuni fondamentali principi etici siano pienamente rispettati.

Già al vertice G7 dello scorso maggio, Giorgia Meloni aveva messo in guardia dai potenziali effetti deleteri che uno sviluppo non regolato della IA potrebbe avere sulle istituzioni e i meccanismi democratici. In varie altre sedi, la premier si è dichiarata a favore della creazione di meccanismi di governance globale dell’intelligenza artificiale ispirate a principi etici. L’obiettivo è di impedire che l’intelligenza artificiale si sviluppi come un “dominio senza regole”, dando applicazione pratica al concetto, coniato di recente, di “algoretica”. Nel discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dello scorso 20 settembre, la premier ha posto anche l’accento sul potenziale impatto del crescente impiego dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro e, più in generale, sul mondo del lavoro.

Tali posizioni sono state di nuovo espresse da Meloni nell’incontro di Bletchley Park del 2 novembre scorso, a margine dell’AI Safety Summit con Rishi Sunak, primo ministro del Regno Unito, e alla Conferenza degli Ambasciatori di dicembre 2023. La premier ha avuto anche colloqui con figure di spicco del mondo tech, fra cui Elon Musk, Reid Hoffman e Bill Gates. In particolare, durante l’incontro con quest’ultimo – tenutosi lo scorso 18 gennaio – ha riproposto l’obiettivo di attivare strumenti efficaci per governare i cambiamenti indotti dall’intelligenza artificiale, per evitare di doverli passivamente subire.

La direzione italiana del Digital & Technology Working Group del G7

Lo scorso 22 gennaio la responsabilità del Digital & Technology Working Group del G7 è passata dalla presidenza giapponese a quella italiana. Il passaggio di consegne è avvenuto nel corso di una conferenza organizzata dallo IAI con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’incontro ha segnato il lancio della campagna di adesione al Codice di Condotta Internazionale varato dal G7 per le organizzazioni che sviluppano sistemi avanzati di intelligenza artificiale. Il Codice del G7, uno dei risultati più tangibili del Processo di Hiroshima sotto Presidenza giapponese, approvato dai Leader del G7 il 30 ottobre 2023, rappresenta un notevole passo avanti nella promozione di un’intelligenza artificiale sicura e affidabile a livello mondiale.

In apertura dell’incontro il Senatore Alessio Butti, Sottosegretario all’Innovazione Tecnologica e alla Transizione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha sottolineato il ruolo che le organizzazioni internazionali e l’Unione europea sono chiamate a giocare per promuovere una migliore comprensione e cooperazione sull’intelligenza artificiale, nonché per assicurare un equilibrio tra le capacità dell’intelligenza artificiale generativa e l’elemento umano.

All’evento sono intervenuti rappresentanti di numerose aziende del settore e altri stakeholders, prendendo posizione sugli impegni previsti dal Codice di condotta. Si è registrato un ampio consenso sui principi e le regole del Codice, anche se in molti ne hanno sottolineato la natura di documento aperto che dovrà essere di necessità rivisto e aggiornato alla luce dei rapidi progressi tecnologici. Con questa iniziativa, cui lo IAI ha contribuito in quanto co-presidente del Think 7 (T7), uno degli engagement groups ufficiali del G7, la presidenza italiana ha avviato, sin dai primi passi del Digital & Technology Working Group del G7, un dialogo ravvicinato con gli stakeholder interessati a contribuire alla governance globale dell’intelligenza artificiale, a promuoverne lo sviluppo etico e responsabile, e a mettere a punto strumenti pratici per l’attuazione delle regole concordate e per il monitoraggio e la condivisione delle migliori pratiche.

Nel complesso, l’approccio italiano al tema dell’intelligenza artificiale appare in linea con la posizione e le iniziative dell’Unione europea volte a istituire un solido quadro normativo interno, in particolare tramite l’AI Act, e a promuovere un quadro regolatorio a livello globale nel contesto non solo del G7, ma anche del G20 e dell’Onu.

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