Bambini e conflitti armati: il Consiglio di sicurezza riesce ad approvare una risoluzione senza mai citare la situazione a Gaza e in Ucraina

Approvata, il 20 dicembre, la risoluzione 2764 del Consiglio di sicurezza (Risoluzione CdS) proposta da Malta che presiede il working group su bambini e conflitti armati. Il Consiglio ha detto sì all’adozione della 40esima risoluzione sul tema, incentrata quest’anno sulla tutela dei diritti dei bambini in un contesto in cui talune missioni di peacekeeping sono state chiuse, come avvenuto a giugno 2024 con il ritiro della Missione di stabilizzazione nella Repubblica democratica del Congo che potrebbe compromettere ulteriormente la già grave situazione dei bambini

Un consenso unanime controverso

La risoluzione, come tante altre in precedenza, non raggiungerà gli obiettivi prefissati e, come altre in quest’ambito, considerando lo scarso impegno degli Stati e i gesti della stessa organizzazione che appaiono più rituali che sostanziali, non potrà che rafforzare dubbi sull’utilità di tanti organi e interventi che sembrano più rivolti a un mero adempimento burocratico che a cercare effettive soluzioni per il dramma di tanti bambini. Lo scenario e il contenuto sono sempre gli stessi: nella risoluzione, il Consiglio di sicurezza chiede un rafforzamento dei meccanismi di coordinamento tra i diversi soggetti competenti come i capi delle missioni di pace delle Nazioni Unite, il rappresentante speciale per i bambini e i conflitti armati, le altre autorità competenti, nonché le organizzazioni regionali. Segue la tradizionale condanna per tutte le violazioni del diritto internazionale in materia di reclutamento e utilizzo dei bambini nei conflitti, nonché per i casi di attacchi contro le scuole, stupri e altre gravi violazioni, con la richiesta agli Stati di intensificare gli sforzi per assicurare gli autori dei crimini alla giustizia. Tutto senza mai citare la situazione nella Striscia di Gaza e dei bambini in Ucraina (due situazioni citate, invece, nel rapporto del Segretario generale delle Nazioni Unite su “Children and Armed Conflict” presentato all’Assemblea generale il 5 giugno 2023 (A/77/895-S/2023/363, Children and armed conflict) e senza un cenno ai mandati di arresto emessi dalla Pre-Trial Chamber della Corte penale internazionale. Così, il Consiglio è riuscito ad ottenere l’unanimità finanche con il della delegata della Federazione Russa che ha elogiato l’adozione di una risoluzione “balanced and laconic”, che rappresenta un approccio costruttivo e non politicizzato del Consiglio di sicurezza. Forse sarebbe stato meglio, anche da parte del Consiglio di sicurezza, un dignitoso silenzio.

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