Il ruolo del G7 nella cooperazione allo sviluppo

Lo scorso 21 maggio si è concluso il summit dei leader G7 a Hiroshima e la maggior parte dell’attenzione mediatica sembra essersi concentrata sul dossier Ucraina e sulla risposta coordinata nei confronti della Cina. Il G7 è però anche un forum in cui i tradizionali donatori di Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) elaborano strategie congiunte per rafforzare la cooperazione con i paesi in via di sviluppo o Global South di fronte a sfide esistenziali.

Come si è mosso a riguardo il G7 negli ultimi quattro anni? E quale ruolo può avere nel prossimo futuro per ristabilire i rapporti con il Global South? Questo il tema dell’incontro pubblico organizzato dall’Istituto Affari Internazionali, in partnership con Focus 2030 e la Fondazione Compagnia di San Paolo, il prossimo 29 maggio 2023, con la partecipazione dello Sherpa G7/G20 per il Governo, Amb. Luca Ferrari.

Cooperazione in era pandemica

Nel 2020, i lavori del G7 furono assorbiti dalla risposta economica e sanitaria alla pandemia di Covid-19. Tuttavia, il tema dell’accesso universale ai vaccini Covid-19 e le iniziative per gestire la nascente crisi del debito sovrano emersero dai comunicati.

Questi temi furono approfonditi dalla presidenza inglese del 2021. Il comunicato del summit di Carbis Bay reiterava la volontà di terminare la pandemia il prima possibile, vaccinando il più ampio numero di persone il più velocemente possibile. A questo scopo, il supporto all’Acceleratore ACT e a COVAX era cruciale, assieme alla necessità di aumentare la capacità produttiva per vaccini e trattamenti sanitari fuori dai paesi G7. 

Oltre alla salute, il tema del debito e delle risorse finanziarie per la ripresa delle economie più povere fu affrontato con più dettagli rispetto al 2020. Fu rinnovato l’impegno ad utilizzare il Common Framework for Debt Treatments e fu richiesta maggiore trasparenza nei dati. In aggiunta, i paesi G7 chiesero alle Banche Multilaterali di Sviluppo (BMS) di sondare ogni opzione per fornire risorse addizionali al Global South; e supportarono la nuova emissione di Special Drawing Rights (SDRs) da parte del Fondo Monetario Internazionale per supportare vaccinazioni e ripresa sostenibile, specialmente nel continente africano. A sostegno della ripresa, i paesi G7 lanciarono la propria iniziativa di sviluppo infrastrutturale, Build Back Better World (B3W)

Il G7 a presidenza tedesca del 2022 fu invece marcato dalla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. I ministri per la cooperazione allo sviluppo rilasciarono una dichiarazione sull’impatto della guerra nei paesi del Global South, evidenziando le ricadute negative sulla sicurezza alimentare e le iniziative lanciate per contrastarle, come la Global Alliance for Food Security.

La lotta al cambiamento climatico ebbe inoltre una posizione di rilievo nel comunicato dei leader, che si impegnarono a fornire quantità maggiori di finanza per l’adattamento, per il rischio di disastri naturali, e per le transizioni verdi – queste ultime supportate tramite partenariati ad hoc (Just Energy Transition Partnerships). La sostenibilità fu riaffermata come principio anche della nuova iniziativa infrastrutturale, la Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII).

In ambito finanziario, il supporto alla Debt Service Suspension Initiative e al Common Framework fu rinnovato con maggiore urgenza, visto il deteriorarsi della crisi del debito sovrano nei paesi in via di sviluppo, e alcuni creditori furono chiamati a contribuire più costruttivamente alla risoluzione della crisi. Sulla linea del 2022, i leader G7 chiesero nuovamente di allocare i nuovi SDRs a supporto della ripresa dei paesi in via di sviluppo, assieme a una revisione dei meccanismi delle BMS per aumentare la capacità di sostegno finanziario. 

In maniera simile, furono rinnovati gli impegni del 2021 in tema di salute globale, ponendo maggiore attenzione però al legame tra finanza e salute e alla capacità produttiva locale.

Il summit 2023

Gli impegni del 2022 sono stati generalmente riaffermati al vertice di Hiroshima del 2023. I leader del G7 hanno preso atto delle molteplici crisi che stanno colpendo particolarmente i paesi a basso reddito, e hanno reiterato la volontà di mobilitare le risorse necessarie per aiutarli nella ripresa. Queste risorse comprendono finanza per lo sviluppo in generale – APS incluso – ma anche finanza per il clima, Just Energy Transition Partnerships e investimenti infrastrutturali tramite PGII. Attenzione è stata data anche alla sicurezza alimentare, con un piano d’azione per aumentarne la resilienza.

I temi finanziari sono stati discussi sia in relazione alla struttura per la salute globale e preparazione alle pandemie, sia in connessione con la finanza per il clima come forma di ristrutturazione del debito sovrano. In merito alla crisi del debito, i leader G7 hanno reiterato la necessità e l’impegno a risolvere le crisi del debito sovrano tramite le iniziative esistenti. Si sono anche espressi in favore della riforma delle BMS, in linea con l’agenda della presidenza indiana del G20.

La presidenza giapponese prevede ulteriori incontri ministeriali nei prossimi mesi – la G7 Africa Roundtable di ottobre, ad esempio, discuterà di come rafforzare gli investimenti privati verso il continente. La presidenza italiana del 2024, tuttavia, si avvicina. Quali prospettive per il G7 italiano e la cooperazione con il Global South? Il 29 maggio alcune risposte iniziali.

Foto di copertina EPA/G7 Hiroshima Summit Host

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