La Georgia annuncia il ritiro della ‘legge bavaglio’ ma le proteste continuano

Il Parlamento georgiano ha affermato di voler ritirare il progetto di legge sull’ “influenza degli agenti stranieri”, principalmente pensato per limitare le attività dei media e delle organizzazioni della società civile che ricevano oltre il 20% dei loro finanziamenti dall’estero.

Le manifestazioni continueranno nella capitale nonostante la presa di posizione del governo, poiché per procedere al ritiro effettivo del progetto di legge è necessario un nuovo voto contrario in seconda lettura del Parlamento. I manifestanti chiedono di votare e bocciare subito la legge, con la contestuale liberazione dei 200 attivisti arrestati nei due giorni di proteste.

La decisione di sospendere l’iter del progetto di legge fa seguito a due notti di scontri a Tbilisi, dove migliaia di manifestanti che chiedevano la revoca della legge si erano radunati davanti al Parlamento. Secondo il bilancio fornito dal ministero dell’Interno, la polizia ha fermato 133 persone mentre decine di agenti e civili sono rimasti feriti.

Le reazioni dall’Ue a Zelensky

L’Unione europea ha subito reagito alla decisione del partito di governo: “Accogliamo con favore l’annuncio del partito al governo di ritirare il progetto di legge ‘sull’influenza straniera’. Incoraggiamo tutti i leader politici georgiani a riprendere le riforme a favore dell’Ue, in modo inclusivo e costruttivo e in linea con le 12 priorità della Georgia per ottenere lo status di candidato”, ha scritto su Twitter la rappresentanza dell’Unione Europea in Georgia.

Martedì 8 marzo, nella giornata campale delle proteste, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, aveva condannato duramente il progetto di legge adottato in prima lettura dal Parlamento di Tbilisi: “Si tratta di un grave passo indietro per la Georgia e il popolo georgiano.

La legge, nella sua forma attuale, rischia di produrre una minaccia alla libertà di espressione della società civile e della stampa, con conseguenze negative per i cittadini che traggono beneficio dal loro lavoro. Questa legge è incompatibile con i valori e gli standard europei. È contro l’obiettivo stabilito dalla Georgia di entrare nell’Unione europea, come richiesto anche dalla larga maggioranza dei georgiani. La sua approvazione finale potrebbe avere serie ripercussioni nelle relazioni tra Ue e Georgia.

L’Unione europea invita la Georgia a sostenere il suo impegno per la promozione della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti umani e ribadisce il diritto delle persone a protestare pacificamente.”

In risposta agli scontri tra manifestanti e polizia, il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price ha sottolineato la necessità di rispettare la libertà di protestare pacificamente.

Nel suo consueto discorso serale alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso solidarietà ai manifestanti, augurando al popolo georgiano un “successo democratico”: “Non c’è ucraino che non augurerebbe il successo alla nostra amica Georgia. Successo democratico. Successo europeo”.

Foto di copertina EPA/ZURAB KURTSIKIDZE

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