Alina Frolova: “A volte i Paesi occidentali sopravvalutino la forza della Russia”

Intervista con Alina Frolova, Deputy Chair del Centre for Defence Strategies e ex Vice Ministro della Difesa ucraino, realizzata durante l’evento Ukraine Resisting: How to Achieve a Durable Peace? organizzato lo scorso 25 novembre dall’Istituto Affari Internazionali. conversazione trasmessa da Radio Radicale, nella trasmissione “Spazio Transnazionale”.

I russi hanno reclutato militari coreani del nord e yemeniti, hanno aumentato decisamente i bombardamenti sulla popolazione dell’Ucraina e hanno utilizzato un nuovo missile Oreshnik. Che fase è questa della guerra russa contro l’Ucraina?

Tutto questo ci dice che la Russia sta esaurendo le sue risorse. Non ha abbastanza soldati ed è costretta a coinvolgere la Corea del Nord e altre nazioni. L’uso di questo Oreshnik non ha alcun senso militare. È stata più che altro una dichiarazione politica visto che in realtà avevano usato già più volte dei vettori nucleari verso l’Ucraina come l’Iskandero qualcosa di simile. Credo che a volte i Paesi occidentali sopravvalutino la forza della Russia. Ciò che dobbiamo cercare di fare è di individuare le loro lacune per diminuire al massimo la loro capacità di combattere.

Il Presidente ucraino Zelensky continua a dirsi fiducioso che la guerra con la Russia possa finire nel 2025, dichiarando che a gennaio avremo un piano e che vedrà anche con interesse le proposte di Trump per raggiungere la pace. Qual è la sua idea in merito?

Abbiamo la possibilità di finirla nel 2025? Sì, ce l’abbiamo. Tutto dipende da come vogliamo che finisca questa guerra. Naturalmente, gli ucraini sono desiderosi di vincere. Per vincere questa guerra abbiamo bisogno di risorse, di maggiori risorse da parte dei nostri partner, di maggiori investimenti nell’industria della difesa ucraina e di una pianificazione congiunta delle nostre capacità militari.

Congelare il conflitto non porterà a circostanze positive, lo abbiamo già fatto nel 2014 e questo ha portato a un’escalation molto più grande in pochi anni.. È dunque possibile congelare il conflitto? Certo che sì, ma non vedo la disponibilità dei russi a farlo. Questo significa che avremo solo qualche anno di tempo prima della prossima invasione in Europa.

Se Trump proporrà all’Ucraina di perdere questa guerra e di seguire completamente le dinamiche della Russia, l’Ucraina lo rifiuterà, quindi non c’è questa opzione sul tavolo.
Tutto dipende dalla strategia ucraina e da quella dei nostri partner. Ma direi che dobbiamo vincere questa guerra e ciò significherà una pace sostenibile, non solo un congelamento.

 “L’Ucraina non può permettersi di perdere decine di migliaia di vite per reclamare la Crimea, ma la penisola potrebbe essere restituita attraverso la diplomazia”. Sono parole del presidente ucraino Zelensky in un’intervista a Fox News. Come giudica queste parole del Presidente?

A volte si sente dire che la guerra territoriale si conclude con i negoziati, il che non è vero. I negoziati di solito sono solo una fissazione della posizione in prima linea. Se isoliamo la Crimea, isolando il ponte e a quel punto la logistica russa verso la Crimea, i russi saranno pronti a negoziare perché non avranno altre possibilità di sostenere le loro forze in Crimea. Dovranno trovare una soluzione. Si tratta quindi di una via diplomatica? Sì, ma prima della via diplomatica, abbiamo bisogno di raggiungere un posizionamento molto forte in prima linea. Non ci resta che comprendere il prossimo anno la visione della nuova amministrazione Trump. Ma non solo. Ci sarà il nuovo governo tedesco e altri nuovi partner europei. Dovremo accordarci con loro per ottenere alcuni obblighi e capire come raggiungere questa via diplomatica.

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