Cosa potrebbe fare la governance Europea dello spazio per rispondere sempre meglio ai cambiamenti nel settore spaziale?
Innanzitutto, il settore spaziale, le tecnologie spaziali, le infrastrutture e i servizi stanno andando molto veloci e quindi io penso che la prima priorità sia quella di prendere decisioni rapide e di riuscire attraverso una governance e il coordinamento dei vari pezzi che fanno l’Europa spaziale – la Commissione Europea, l’Agenzia Spaziale Europea, l’Agenzia dell’Unione europea per il programma spaziale – prendere decisioni rapide. L’Europa ha una base tecnologica importante, ha dimostrato di poter cantierare programmi flagship, come Copernicus e Galileo, d’assoluta frontiera tecnologica architetturale, ma deve essere più rapida.
L’Italia è una potenza spaziale?
L’Italia è un grande Paese spaziale che ha uno spettro di tecnologie molto vasto e uno dei pochissimi Paesi al mondo in grado di coprire tutta la catena del valore: dal concepire una missione, poter costruire gli assetti, portarli in orbita, quindi l’accesso allo spazio, e anche costruire servizi e applicazioni basate su quegli assetti. Quindi in questa accezione è certamente una potenza spaziale e un grande attore a livello europeo; ha diverse aree di leadership a livello mondiale, pensiamo all’osservazione della terra, ad esempio con i sensori radar e iperspettrali, pensiamo a tutto il contesto di esplorazione spaziale, alle missioni robotiche all’ambiente cislunare. Quindi certamente l’Italia è un grande Paese spaziale.
Che ruolo intende giocare Leonardo in questo campo anche con la nuova divisione spazio?
La divisione spazio di Leonardo ha sostanzialmente due obiettivi. Uno diciamo tecnologico. Spazio e digitale, tecnologie spaziali e tecnologie digitali, oggi portano a una convergenza formidabile. Attraverso i dati che generiamo dallo spazio, attraverso le infrastrutture che fanno attraversare ad altissima velocità i dati, noi generiamo molte informazioni. L’informazione attraverso gli assetti spaziali è fondamentale. Ad esempio nel contesto della AeroSpace Power Conference per generare information superiority, ma anche per conoscere come evolve il pianeta e le sfide che abbiamo. L’altra dimensione è quella industriale. Proprio per l’importanza e la crescita dello spazio italiano, noi siamo più da vent’anni nella Space Alliance, quindi infrastrutture con Thales Alenia Space, i servizi e le infrastrutture di terra con Telespazio. Ecco, dobbiamo mettere tutto questo a fattor comune, e come l’Italia è in grado di produrre programmi flagship questi inevitabilmente devono vedere Leonardo protagonista e regista di tutto il comparto spaziale compresa anche l’alimentazione e l’utilizzo di una ricca filiera di piccole medie imprese e di un movimento di start-up innovative che è sempre più interessante.