Approvata dall’ASEAN la Dichiarazione sul diritto dell’uomo all’ambiente salubre

Anche l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN) segue l’Assemblea generale delle Nazioni Unite che, con la risoluzione 76/300 del 28 luglio 2022,  ha riconosciuto il diritto dell’uomo all’ambiente salubre.

Durante il vertice dell’ASEAN di Kuala Lumpur è stata approvata, il 26 ottobre, la Dichiarazione sul diritto a un ambiente sicuro, pulito, salubre e sostenibile (Asean Declaration) che, almeno nelle intenzioni dell’Associazione, dovrebbe portare a un miglioramento del livello di protezione dell’ambiente nella regione e questo anche a vantaggio delle generazioni future.

Gli obiettivi della Dichiarazione: tutela ambientale e cooperazione regionale

Come primo obiettivo, si punta all’applicazione effettiva delle regole a tutela dell’ambiente e dei trattati multilaterali ai quali i Paesi dell’ASEAN sono parte, che contribuiranno a prevenire e minimizzare il danno ambientale che ha conseguenze sul diritto all’ambiente salubre. Essenziale – si legge nella Dichiarazione – garantire l’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico e l’accesso alla giustizia, nonché una tutela delle persone più vulnerabili, assicurando che gli Stati procedano in modo coordinato per fronteggiare le forme di inquinamento transfrontaliero.

Il ruolo del settore privato e le criticità di enforcement

Nella Dichiarazione si fa appello anche agli attori non statali e soprattutto alle aziende e, nel complesso, al settore privato per garantire il rispetto e la promozione della tutela ambientale, così come si richiede l’adozione di strumenti con i quali procedere non solo alla valutazione di impatto ambientale, ma anche a una valutazione più generale del rischio. Mancano sistemi di enforcement così come l’individuazione di obblighi più specifici.

Professore ordinario di diritto internazionale, giornalista pubblicista e avvocato. Collabora abitualmente con Il Sole 24 ore e il settimanale giuridico Guida al diritto.

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