L’Italia riconosce finalmente l’Holodomor

Il 26 luglio il Parlamento italiano ha ufficialmente riconosciuto l’Holodomor come genocidio del popolo ucraino, nonostante il rinvio del voto deciso dal Parlamento il giorno precedente e la lettera con cui l’ambasciatore russo cercava di influenzare i parlamentari. La decisione conferma l’importanza storica della commemorazione di Holodomor e mantiene l’Italia allineata alla posizione europea. L’ambasciata russa continua a suscitare forti polemiche e dibattiti per coprire i crimini contro l’umanità.

Propaganda russa: una storia antica

Il modo di combattere dell’ambasciata russa contro il popolo ucraino non trova alcun ostacolo: il buon senso, i principi morali, la verità storica, la memoria e la dignità di un popolo non sembrano avere importanza. La propaganda russa utilizza bugie, invenzioni storiche e negazioni, nonostante le prove inconfutabili siano dalla parte del popolo ucraino. Usano denaro, disinformazione, falsità e soprattutto manipolazione con grande abilità ed esperienza da veri professionisti. Infatti, i metodi adottati dall’ambasciata della Federazione Russa hanno una lunga storia di almeno 100 anni, nonostante il Paese che rappresentano sia nato come tutti gli altri Paesi post Urss, dalla stessa “cucciolata”e porti il nome “Federazione Russa”.

La Federazione Russa non è la cosiddetta “Russia”, come l’Occidente è abituato a chiamarla, per l’assenza del nome che ha in lingua russa, ovvero “Rossiya”. “Rossiya” è il nome dell’impero che poi è stato sostituito dalla “dittatura del proletariato”, ma alla fine dei conti è sempre rimasta una dittatura del regime di Mosca, che ha creato una prigione dei popoli da cui non si poteva uscire. I militari e i carri armati soffocavano nel sangue qualsiasi protesta per la libertà e la dignità.

Riconoscere i crimini del regime sovietico, che ha trovato terreno fertile per la sua rinascita nel neo Stato formato dalla ex Repubblica Socialista Federale Sovietica Russa con capitale a Mosca, sarebbe il primo passo verso la liberazione della verità storica affogata negli stermini di massa della prigionia sovietica.

Attraverso i vecchi sistemi di manipolazione sviluppati durante il regime sovietico, anche oggi “Rossiya”, attraverso l’ambasciata del Paese che porta il nome “Federazione Russa”, cerca di influenzare le decisioni del Parlamento italiano, cercando di allontanarlo dalla linea europea, vista la Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2008 sulla commemorazione del Holodomor, genocidio del popolo ucraino del 1932/33.

Le pressioni russe sull’Italia

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è espresso sulla vicenda: “La lettera dell’ambasciata russa su Holodomor va respinta a mittente. Dobbiamo tenere aperto il dialogo con Mosca e sappiamo bene qual è la loro posizione. Noi la pensiamo in modo assolutamente diverso. Non condividiamo le affermazioni contenute nella lettera dell’ambasciata russa. L’ambasciatore è l’ambasciatore, ma lettere così si respingono al mittente”. Rimane il fatto che il Senato, il 25 luglio 2023, ha rinviato tre mozioni, tra cui quella sul riconoscimento dell’Holodomor come genocidio ai danni del popolo ucraino.

Il 26 luglio con la mozione sul riconoscimento dell’Holodomor come genocidio è stata approvata con 130 voti favorevoli e 4 astenuti.

L’ambasciata della Federazione russa continua, tuttavia, continua a coprire i crimini contro l’umanità, sia quelli di 90 anni fa che di oggi.

Foto di copertina Roberto Monaldo

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