I successi del trattato sulla messa al bando degli esperimenti nucleari

Nonostante non sia entrato in vigore vent’otto anni dopo la sua firma e sia stato spesso considerato un fallimento, il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty, CTBT) ha già dimostrato di essere un successo sotto molti aspetti. Il Trattato gode di un sostegno quasi universale, con 187 Paesi che lo hanno firmato e 178 che lo hanno ratificato, dimostrando un ampio sostegno globale all’oggetto e allo scopo del CTBT. Il CTBT ha anche stabilito una norma ferma e incontestabile contro i test nucleari. Da quanto è stato aperto alla firma nel 1996, sono stati condotti test solo in dieci occasioni, rispetto agli oltre 2.000 dei cinque decenni precedenti. In questo secolo, solo un Paese – la Corea del Nord – ha violato la norma e testato armi nucleari. Inoltre, il Sistema Internazionale di monitoraggio (International Monitoring System, IMS) – una componente chiave dell’esclusivo regime di verifica del CTBT – è pienamente operativo, garantendo che nessun test nucleare passi inosservato. Oltre al suo ruolo primario nel rilevare le esplosioni nucleari, l’IMS genera dati preziosi con ampie applicazioni civili e scientifiche, tra cui i sistemi di allarme tsunami e il monitoraggio delle emissioni di radiazioni.

 

Alla luce di ciò, è chiaro che il CTBT rappresenta un bene pubblico globale che non deve essere dato per scontato, soprattutto nel complesso panorama geopolitico odierno. Stiamo assistendo a una crescente ansia globale per le minacce nucleari, tra cui il potenziale uso di armi nucleari, possibili ulteriori test nucleari e rischi di proliferazione nucleare con l’aumento delle scorte di uranio arricchito. Questa complessità è stata ulteriormente evidenziata dalla recente de-ratificazione del CTBT da parte della Federazione Russa nel novembre 2023. Tuttavia, c’è stato anche un rinnovato slancio verso l’universalizzazione del CTBT, con nove nuove ratifiche e una firma aggiuntiva negli ultimi due anni, sottolineando che i Paesi continuano a riconoscere il valore del CTBT.

 

Sebbene il CTBT abbia già dimostrato un successo significativo, il suo pieno potenziale potrà essere realizzato solo con la sua entrata in vigore formale. Una volta che ciò avverrà, tutte e quattro le componenti del suo regime di verifica – consultazioni e chiarimenti, misure di rafforzamento della fiducia, IMS e ispezioni in loco (On-Site Inspections, OSI) – saranno pienamente utilizzate ed efficaci. Pertanto, il raggiungimento della sua entrata in vigore rimane essenziale, ora più che mai.

 

La complementarietà dei due Trattati

Nonostante queste sfide, il CTBT rimane una pietra miliare dell’architettura di non proliferazione, con un ruolo vitale e complementare rispetto al Trattato di non proliferazione (Non-Proliferation Treaty, NPT). Il CTBT sostiene tutti e tre i pilastri del NPT. I test nucleari svolgono un ruolo cruciale nel far progredire le capacità delle armi nucleari. Vietando tali test, il CTBT limita efficacemente la proliferazione delle armi nucleari, sia che si tratti dell’acquisizione di armi nucleari da parte di nuovi Paesi, sia che si tratti dell’aggiornamento degli arsenali degli Stati nucleari esistenti o dello sviluppo di tecnologie avanzate per le armi nucleari, sostenendo così la non proliferazione sia verticale che orizzontale. Il CTBT è essenziale per il disarmo nucleare, in quanto promuove la fiducia nel fatto che qualsiasi test nucleare verrebbe individuato. Nell’ambito degli usi specifici, l’IMS funge anche da sistema di allerta precoce per i disastri naturali, svolgendo un ruolo fondamentale per la sicurezza nucleare. Le capacità di monitoraggio del CTBT sono in grado di rilevare gli tsunami che potrebbero minacciare l’integrità strutturale degli impianti nucleari e, in caso di incidente, le sue stazioni di radionuclidi sono in grado di identificare il rilascio di particelle radioattive e gas nobili, contribuendo così alla sicurezza in un’ampia area. 

 

È impossibile negare il legame tra il NPT e il CTBT. In effetti, la richiesta di vietare i test nucleari è precedente a quella del NPT. Il Trattato per la messa al bando parziale degli esperimenti nucleari (Partial Nuclear Test Ban Treaty, PTBT) del 1963 ha segnato il primo vincolo giuridico internazionale sulle armi nucleari, limitando i test nucleari sotterranei e fungendo da trampolino di lancio per il NPT.

 

Il CTBT è strettamente legato al NPT, come risulta dai preamboli di entrambi i trattati: il preambolo del NPT prevede il CTBT, mentre il preambolo del CTBT fa riferimento all’articolo VI del NPT. Il CTBT è stato una componente fondamentale di ogni risultato lungimirante adottato nel processo di revisione del NPT. Alla Conferenza di revisione ed estensione del NPT del 1195, l’impegno a concludere i negoziati sul CTBT entro il 1996 è stato un elemento cruciale della decisione di estendere il NPT a tempo indeterminato. Nella Conferenza di revisione del NPT del 2000, due dei tredici passi pratici erano direttamente collegati al CTBT. Allo stesso modo, alla Conferenza di revisione del NPT del 2010, ben cinque punti d’azione del Piano d’azione del NPT erano dedicati al CTBT e ai test nucleari.

 

Inoltre, l’IMS funge da meccanismo per coinvolgere sia gli Stati aderenti al TNP sia gli Stati non aderenti in un dialogo costruttivo sulle questioni relative al disarmo. Ad esempio, Israele, che non è parte del NPT, è uno Stato firmatario del CTBT e ospita tre impianti IMS certificati. Allo stesso modo, la Federazione Russa, nonostante abbia annunciato la sua de-ratificazione del CTBT, ha anche dichiarato il completamento di lì a poco della sua 32esima e ultima stazione IMS all’interno del suo territorio. In particolare, la Russia è rimasta firmataria del trattato e ha espresso l’intenzione di mantenere la moratoria sugli esperimenti nucleari continuando a gestire le stazioni IMS sul suo territorio.

 

In sintesi, il CTBT è una misura multilaterale fondamentale – non discriminatoria, inclusiva, verificabile ed efficace – che promuove l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari. 

 

Raccomandazioni in vista della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione del 2026

Con l’avvicinarsi della Conferenza di revisione del NPT del 2026, è essenziale elevare il profilo del CTBT per sostenere e rafforzare il regime del NPT.

Ecco alcune raccomandazioni personali per tutti gli Stati firmatari del CTBT:

  • Evidenziare che la proibizione dei test nucleari è parte integrante del raggiungimento degli obiettivi del NPT.
  • Sfruttare l’imminente 30° anniversario del CTBT per dare voce a un racconto positivo sul CTBT e sulla necessità della sua entrata in vigore.
  • Riaffermare il linguaggio del CTBT nei documenti delle passate Conferenze di revisione del NPT e aggiornarlo per riflettere le attuali esigenze di sicurezza globale, in particolare l’Azione 11 della Conferenza di revisione del NPT del 2010.
  • Incoraggiare un linguaggio favorevole e costruttivo sul CTBT in ogni forum pertinente.
  • Esortare gli Stati dell’Allegato II a riaffermare pubblicamente il loro impegno alla moratoria sugli esperimenti nucleari.
  • Promuovere l’installazione e la certificazione completa delle strutture IMS all’interno del proprio territorio e firmare gli accordi per le strutture, se non ancora in vigore.
  • Pagamento puntuale e completo dei contributi valutati per dimostrare l’impegno politico e sostenere le attività della Commissione preparatoria per l’Organizzazione del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization (CTBTO).
  • Impegnarsi attivamente con i Paesi che non hanno ancora firmato o ratificato il CTBT, incoraggiandoli a farlo.
  • Sensibilizzare il Gruppo Giovani della CTBTO per ispirare i giovani a unirsi agli sforzi e contribuire all’appello globale per la messa al bando degli esperimenti nucleari.
  • Promuovere l’uso dei dati sia per la ricerca scientifica che per le applicazioni civili, compresa la firma di accordi di allarme tsunami.
  • Sostenere un maggior numero di esperti scientifici nei programmi di formazione e sviluppo delle capacità della CTBTO e ospitare seminari regionali della CTBTO per ampliare le competenze tecniche.

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