La guerra dei semiconduttori

I chip rappresentano una delle colonne portanti dell’elettronica moderna. Ogni giorno aziende e consumatori di tutto il mondo utilizzano i semiconduttori in un’infinità di dispositivi tecnologici. I semiconduttori sono infatti parte vitale della digitalizzazione e sono una componente essenziale di smartphone, computer, elettrodomestici, ma anche di droni, missili e carri armati. Essi ricoprono funzioni quali sistemi di guida, radar e rilevamento di immagini notturne. Attualmente, è il produttore taiwanese Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) a dominare il mercato dei chip.

Cosa sono i chip dual-use

I chip cosiddetti “dual-use”, o a duplice uso, sono intesi come semiconduttori aventi un’applicazione sia civile sia militare e sono destinati a progettare, sviluppare o produrre software, tecnologie e sistemi d’arma. Per fare un esempio concreto dalla guerra russo-ucraina, è bene citare le parole della Segretaria al Commercio degli Usa Gina Raimondi, la quale ha affermato che a causa delle sanzioni provenienti dagli Stati Uniti, la Russia è stata “costretta” a fare uso nel proprio equipaggiamento militare dei chip prelevati da elettrodomestici, poiché impossibilitata a procurarseli dalle aziende dipendenti dagli Stati Uniti o dall’Unione europea. L’impiego di semiconduttori provenienti da frigoriferi o lavastoviglie nella realizzazione di droni o missili costituisce un chiaro esempio di come chip di origine civile possano essere usati in applicazioni militari.

Il caso Cina-Russia

Proprio a causa delle sanzioni sopracitate, la Russia si è impegnata fin da subito a mantenere rapporti amichevoli con la Cina, affidandosi a Pechino per soddisfare le sue esigenze tecnologiche degli ultimi mesi. I semiconduttori rappresentano il punto di incontro tra la domanda russa e la capacità tecnologica cinese. Infatti, le importazioni dei circuiti integrati cinesi in Russia sono aumentate drasticamente nel mese di aprile 2022, registrando una crescita economica di gran lunga superiore alla situazione antebellica.

Nonostante alcune aziende cinesi, dipendenti da apparecchiature di produzione statunitense o europea, abbiano smesso di fornire chip alla Russia a causa delle sanzioni, una parte della produzione cinese ha invece permesso ai produttori russi di adattare le loro schede madri a chip di fabbricazione cinese. Questi, va notato, vengono ancora prodotti con apparecchiature della TSMC. Tuttavia, i chip inviati non sono risultati sufficienti a ricoprire il fabbisogno russo in tempi di crisi economica e ciò ha indotto la Russia a procurarseli da beni civili per poi riutilizzarli nelle attrezzature militari.

Per questo motivo, le amministrazioni Trump e Biden hanno adottato misure di sicurezza sempre più dure nei confronti di Huawei, finalizzate a limitare fortemente la fornitura statunitense di semiconduttori avanzati e macchinari per la produzione di chip, affinché non fossero destinati all’assemblaggio di armi. A seguito di questi sviluppi, alcune note aziende tecnologiche cinesi, come DJI, DiDi e Huawei, hanno tuttavia deciso di sospendere i rifornimenti alla Russia per paura che i loro prodotti venissero riadattati ad uso militare. Inoltre, per molte delle entità militari russe, le restrizioni sulle esportazioni hanno comportato il ricorso a strategie di approvvigionamento illecite, tra cui l’uso di società di facciata e hub di trasporto per spostare le merci attraverso il sistema commerciale internazionale.

L’esempio del drone Orlan-10

L’UAV Orlan-10 è uno dei droni più sofisticati e cruciali posseduti dalle Forze Armate della Federazione Russa. Esso è progettato e prodotto dalla Special Technology Centre Limited Liability Company (STC) oltre che dalla SMT-iLogic. Uno studio condotto da RUSI in Ucraina nel corso nel 2022 ha confermato che i sottosistemi dell’Orlan-10 dipendono da microelettronica di produzione straniera. Nello specifico, i due principali fornitori di SMT-iLogic risultano essere le aziende Xinghua, registrata a Hong Kong, e Sinno Electronics, esportatrice statunitense di microelettronica in Russia. Il rapporto commerciale tra Xinghua e SMT-iLogic è iniziato a dicembre 2021 attraverso la vendita di computer. Xinghua intrattiene scambi commerciali anche con l’azienda Luchengtech, con sede a Pechino e fornitrice di prodotti informatici per la Difesa.

Pechino non ha rinunciato alla propria partnership con Mosca e continua a imporre sanzioni, pur  negando ogni tipo di accusa di tacita collaborazione mossa da Paesi terzi. Secondo i dati riportati dal Servizio Federale Russo di Statistica, fra gennaio e febbraio 2023 la categoria di produzione “Dispositivi a semiconduttori e loro parti” ha subito un aumento significativo della produzione pari a 7,5 milioni di unità ed equivalente al 145,2%. La produzione antecedente a gennaio 2023 equivaleva tuttavia solo all’89,7%.

In poche parole, tra il mese di gennaio 2023 e febbraio dello stesso anno, sono stati prodotti quasi 4 milioni di dispositivi a semiconduttori, di cui 3,5 milioni unicamente nel mese di febbraio. Questa situazione suggerisce un’efficacia solo parziale delle sanzioni nei confronti della Russia e pone l’attenzione sull’impatto che le iniziative lanciate da Stati Uniti ed Unione europea avranno nel tempo.

Foto di copertina EPA/RITCHIE B. TONGO

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