L’EUROPA CHE VOGLIAMO. Lavoro, sostenibilità e diritti umani a Spinelli Reloaded

Lo scorso 19 giugno si è svolto a Roma l’evento “Spinelli Reloaded. Costruire l’Europa oggi“, organizzato dall’Istituto Affari Internazionali, grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Centro Studi sul Federalismo. Questa iniziativa è stata ideata con l’intento di rievocare i valori del Manifesto di Ventotene e promuovere una discussione intergenerazionale orientata all’elaborazione di proposte pratiche per il miglioramento delle istituzioni europee, sulla base del pensiero e dell’eredità politica di Altiero Spinelli.

Spinelli individuava, data la crisi dello Stato-nazione, nella necessità di una democrazia sovranazionale il fulcro della costruzione europea. È proprio nel suo discorso di apertura che Nathalie Tocci, direttrice dello IAI, ha ricordato quanto questa idea si riveli oggi straordinariamente attuale: il ritorno dei nazionalismi, la frammentazione delle politiche pubbliche e le sfide globali rendono urgente una riforma profonda delle istituzioni europee, al fine di delineare un’Europa unita fondata sulla libertà, la giustizia sociale e la partecipazione dei cittadini. Attraverso un’analisi puntuale del contesto geo-politico europeo e globale, la direttrice, in dialogo con i partecipanti, ha individuato le aree critiche bisognose di un intervento deciso e tempestivo da parte dell’Unione Europea.

La metodologia partecipativa e i gruppi di lavoro

Da qui è iniziata la riflessione collettiva dei partecipanti provenienti da percorsi formativi, professionali e civili eterogenei, a testimonianza della ricchezza e pluralità di esperienze che animano oggi il dibattito europeo e possono per questo arricchirlo. Il confronto si è concentrato su alcune delle sfide più urgenti e trasversali del nostro tempo: il lavoro e l’educazione, l’equità economica, la sostenibilità ambientale, la promozione dei diritti umani e della non violenza. La pluralità dei punti di vista ha favorito un dialogo articolato e stimolante, orientato alla ricerca di soluzioni condivise e alla costruzione di una visione comune sul futuro dell’Europa.

A supporto dell’elaborazione dei gruppi, il Team Formazione IAI ha utilizzato strumenti digitali di active learning, in grado di sintetizzare visualmente i punti emersi dalla discussione. Successivamente i partecipanti si sono suddivisi in gruppi di lavoro, concentrandosi su quattro diverse aree di progettazione; questo assetto ha dato modo di intensificare il confronto e facilitare la concretizzazione delle idee emerse.

Le proposte concrete per l’Europa del futuro

Come risultato di questo lavoro, i gruppi hanno esposto alla platea le loro proposte di intervento. In particolare, in materia di lavoro ed educazione, si è ribadita la necessità di costruire un sistema europeo di formazione accessibile e inclusivo, armonico e orientato allo sviluppo di competenze critiche, digitali e di cittadinanza attiva, in grado di ridurre le disuguaglianze sociali e generazionali.

Per quanto riguarda l’ambito economico, i partecipanti hanno sottolineato l’urgenza di un’Unione più coesa fiscalmente, capace di agire con strumenti comuni contro la disoccupazione giovanile, come il salario minimo europeo, l’innovazione e la ricerca scientifica. Le proposte sul fronte della sostenibilità hanno richiamato il bisogno di politiche energetiche comuni che favoriscano la transizione ecologica senza lasciare indietro i territori e le categorie più vulnerabili. In questo senso, è emersa la necessità di integrare le voci delle comunità locali e dei giovani attraverso il rafforzamento di un Green Deal europeo realmente vincolante, accompagnato da una governance multilivello.

Diritti umani e pace: priorità dell’agenda europea

Ha assunto particolare rilievo e intensità, infine, la discussione sul tema dei diritti umani e della non violenza: i partecipanti hanno indicato come prioritaria la promozione attiva della cultura della pace e del dialogo, anche attraverso l’educazione civica e interculturale e il rafforzamento del ruolo dell’UE nel peace building internazionale. Questo gruppo di lavoro si è rivelato tra i più partecipati e animati dell’intera giornata, a conferma di una sensibilità diffusa e trasversale verso le questioni legate alla dignità umana, alla giustizia sociale e alla convivenza pacifica.

Nel confronto è emersa con forza la necessità di rafforzare lo Stato di diritto all’interno dell’Unione, promuovendo meccanismi di tutela efficaci e condivisi, e di ripensare profondamente le politiche migratorie, superando approcci securitari in favore di una visione decolonizzata e centrata sui diritti umani. Tra le proposte, inoltre, è emersa la richiesta di rafforzare l’azione diplomatica e umanitaria dell’Unione Europea nei teatri di crisi, con un approccio strutturato al peace building fondato sulla cooperazione e sulla difesa dei diritti fondamentali.

Verso una nuova Europa democratica e partecipativa

Più che un evento celebrativo, “Spinelli Reloaded” si è configurato come uno spazio generativo, in cui l’eredità del pensiero federalista è stata declinata in chiave progettuale e concreta. I contributi dei partecipanti, favoriti dal dialogo intergenerazionale, plurale e coinvolgente, hanno riaffermato l’idea che la costruzione dell’Europa non può che fondarsi su una partecipazione attiva e strutturata. Nel riprendere l’intuizione originaria di Spinelli, l’evento ha posto al centro un messaggio chiaro: non si tratta semplicemente di salvare l’Europa dalle sue crisi, ma di reinventarla a partire dai suoi fondamenti democratici.

Alice Aguiari
Caterina Civico

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