Trimarium: atto terzo
Dal 17 al 18 settembre 2018, a Bucarest si è tenuto il terzo summit dell’Iniziativa dei Tre Mari, più comunemente nota come Trimarium. L’iniziativa, nata su spinta polacca nel 2015 come una piattaforma politica flessibile, vede la partecipazione di 12 Paesi Ue[1] situati tra il mar Adriatico, il Baltico e il mar Nero e nasce con un duplice scopo. Da un lato, si propone di stimolare un più rapido sviluppo nella regione, al fine di attenuare il divario con il resto d’Europa e favorire il raggiungimento di una convergenza reale; dall’altro vuole creare sinergie volte sia a consolidare l’Unione sia a potenziare le relazioni transatlantiche.
La strada che il Trimarium intende percorrere per lo sviluppo della regione passa per il miglioramento della connessione tra gli Stati dell’Ue, non solo dal punto di vista delle infrastrutture, che pure rivestono un ruolo importante, ma anche sul fronte energetico e digitale. I primi due summit dell’Iniziativa si sono tenuti rispettivamente a Dubrovnik nel 2016 e a Varsavia nel 2017, e hanno avuto natura sostanzialmente programmatica. A Bucarest, invece, sembra che il Trimarium sia entrato nella sua fase attuativa.
L’agenda, infatti, stabiliva chiaramente gli obiettivi da raggiungere durante i due giorni di meeting:
• l’organizzazione del primo forum d’affari targato Trimarium, che ha riunito circa 600 partecipanti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, oltre a rappresentanti delle istituzioni finanziarie europee ed internazionali;
• la creazione di una rete delle Camere di commercio dei 12 Paesi, attraverso la sottoscrizione di una dichiarazione congiunta;
• la definizione della strategia di lancio del Fondo d’investimento dell’Iniziativa dei Tre Mari, coronato dalla firma di una lettera di intenti;
• la definizione di un elenco dei principali progetti nei settori dei trasporti, dell’energia e del digitale, concretizzatosi in una lista di 48 progetti di interconnessione, di cui 27 a vocazione multilaterale e con implicazioni strategiche rilevanti.
Sul fronte energetico, alcune delle discussioni più rilevanti del summit si sono focalizzate sul mar Nero e sul gas naturale liquido rumeno potenzialmente estraibile nell’area. Un’iniziativa di questo tipo non porterebbe vantaggi soltanto a Bucarest, ma farebbe fare un passo avanti all’Ue verso l’obiettivo della diversificazione delle politiche di approvvigionamento lungo l’asse Sud – Est.
Al summit hanno partecipato, in qualità di inviati speciali, anche il segretario all’Energia degli Stati Uniti, a conferma dell’interesse americano nell’Iniziativa, il presidente della Commissione europea, il ministro degli Esteri tedesco, i presidenti della Bei e della Bers e rappresentanti della Banca mondiale.
Federica De Paola, AMIStaDeS
[1] Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia