La tela del ragno: Erdogan e i curdi

30 Gen 2018 - Ceralacca di Gianfranco Uber

Il presidente turco Erdogan continua a tessere la sua tela intorno ai curdi. L’operazione militare “Ramo d’ulivo” nell’enclave di Afrin, nel nord-ovest della Siria, è un nuovo filo.

Era il 2014 quando, di fronte all’assedio di Kobane da parte dell’Isis, la Turchia scelse di restare a guardare, schierando l’esercito al confine senza intervenire. Quei carri armati fermi a pochi chilometri dalla città, dove era in corso un massacro di civili oltre che di combattenti, fecero intuire la cinica strategia di Erdogan, intenzionato a lasciare i curdi in mano allo Stato islamico.

Ora che l’Isis è vinto e i curdi sono rimasti, la guerra contro i nemici dell’Ypg può riprendere, con un’offensiva diretta, la seconda dopo “Scudo dell’Eufrate”. Per ripulire il confine, come ha detto Erdogan, e completare la tela.

 

 

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