Navi da crociera verso il Mar Caspio
Tra dispute geopolitiche e risorse energetiche più o meno celate, il Mar Caspio da anni fa discutere per la sua particolare conformazione naturale e, ancora oggi, non smette di stupire. Sul suo status giuridico si sono accapigliati per anni gli Stati rivieraschi, cercando di definirne l’esatta natura: è un mare o un lago? Con una superficie di circa 371.000 km quadrati, il Mar Caspio è un gigantesco bacino d’acqua interamente racchiuso tra Azerbaigian, Kazakistan, Iran, Russia e Turkmenistan: una miniera di risorse su cui gli Stati costieri vogliono mettere le mani, specialmente in un periodo come quello attuale, in cui il fabbisogno energetico di tutti gli Stati sembra essere in costante crescita e le risorse, invece, appaiono sempre più scarse.
La definizione dello status del Mar Caspio è rimasta un enigma risolto solo pochi mesi fa, quando nell’ottobre 2018 i Paesi in questione hanno finalmente firmato l’accordo di Aktau, che ne sancisce la (definitiva?) qualificazione di ‘mare’, ma con un regime giuridico tutto particolare, che non sembra peraltro risolvere il nodo dello sfruttamento delle risorse naturali in esso contenute. Infatti, le acque del Mar Caspio sono disciplinate dal diritto internazionale, mentre lo sfruttamento dei fondali sarà regolato da un futuro accordo tra i Paesi coinvolti, sulla base dello status del Mar Caspio, così come definito dall’intesa.
E quindi, mentre la regolamentazione dello sfruttamento delle risorse del Caspio appare tutt’altro che risolta, gli Stati rivieraschi progettano altre vie per mettere a frutto questo bacino, ora che le regole per la navigazione sono state definite. Sembra ormai certo, infatti, che le crociere di lusso su questo mare saranno presto una realtà. In particolare, la Moscow River Shipping Company sta progettando alcuni itinerari sul Mar Caspio, che toccherebbero i porti di tutti e cinque i Paesi costieri.
L’impiego delle crociere potrebbe quindi costituire una succulenta occasione per rilanciare il turismo di Stati che, tendenzialmente, non si qualificano come mete molto richieste, ma che pure possono costituire una meta interessante per il loro passato storico molto ricco. Si tratta, peraltro, di Stati che sono governati da regimi spesso accusati di autocrazia (basti pensare all’Iran e al Turkmenistan) e, di conseguenza, il lancio delle crociere potrebbe essere una occasione strategica, oltre che economica, che consentirebbe di rilanciare l’immagine internazionale dei Paesi coinvolti. Con buona pace delle stesse acque del Mar Caspio che, data l’assenza di scambio con il mare aperto, saranno probabilmente soggette a vertiginosi aumenti dei livelli di inquinamento.
Claudia Candelmo – Segretario Generale di AMIStaDeS – Fai amicizia con il sapere