– 36: l’uragano sulle tasse non pagate da Trump si abbatte sulla campagna
Un uragano sulle tasse – non pagate – di Donald Trump investe la campagna elettorale di Usa 2020, alla vigilia del primo dibattito televisivo tra il magnate presidente e Joe Biden, lasciando in ombra gli ultimi sondaggi, con Biden avanti di una decina di punti, e le polemiche dopo la designazione della giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema.
Venuto in possesso di dati delle dichiarazioni fiscali di Trump degli ultimi 20 anni, il New York Times scrive che il magnate nel 2016, l’anno delle elezioni, e pure nel 2017 ha pagato 750 dollari soltanto in tasse federali sul reddito e che non avrebbe pagato tasse federali sul reddito in ben 10 degli ultimi 15 anni.
Le carte mostrerebbero come Trump abbia dichiarato debiti per centinaia di milioni – le proprietà della Trump Organization perderebbero sistematicamente più soldi di quanti ne guadagnano – e abbia compiuto una serie di operazioni di storno per evitare di pagare il dovuto al fisco. Lo scoop del NYT è stato poi corroborato con proprie fonti dal Washington Post.
Spiegando la decisione di pubblicare i dati, il direttore esecutivo del New York Times Dean Baquet, citato dall’ANSA, ha detto: “Crediamo che i cittadini debbano sapere il più possibile dei loro leader e rappresentanti, le loro priorità, le loro esperienze e anche le loro finanze”. Trump si è sempre rifiutato di rendere pubbliche le proprie tasse, mentre “ogni presidente dalla metà degli Anni 70 – ricorda Baquet – ha pubblicato le proprie informazioni fiscali e la tradizione è che chi fa politica e gestisce il potere non deve cercare benefici finanziari con le sue azioni. Trump, uno dei presidenti più ricchi della nostra storia, ha rotto con questa tradizione”.
In conferenza stampa, Trump ha reagito senza scendere nei dettagli: “Sono solo fake news, solo fake news”. Il legale della Trump Organization, Alan Garten, ha definito le notizie del NYT “inaccurate”: negli ultimi decenni – un’unità di misura un po’ vaga -, il magnate “ha pagato decine di milioni di dollari in tasse personali al governo federale, compresi milioni di dollari da quando annunciò la sua candidatura nel 2015″.
Il tema sarà probabilmente oggetto di domande nel dibattito di domani sera – l’alba di mercoledì, in Italia -, come la designazione di Barrett alla Corte Suprema. Trump, in conferenza stampa, domenica pomeriggio, ha detto che i media attaccano la sua scelta perché la giudice “è cattolica”. E, in un tweet, aveva indicato quello che per lui dovrà essere il primo obiettivo della Corte Suprema, se Barrett sarà confermata: smantellare la riforma sanitaria di Barack Obama. “Se sarà abolita dalla Corte Suprema, l’Obamacare sarà rimpiazzata con qualcosa di molto migliore e di molto più economico … Per gli Usa sarebbe una grande vittoria!”.
E Trump torna a chiedere il “test antidoping” a Biden prima o subito dopo il loro dibattito di domani sera. “Naturalmente sono d’accordo nel sottopormi anch’io al test”, scrive il presidente su Twitter. La sua tesi è che le ‘prestazioni’ fatte da ‘Sleepe Joe’ nei dibattiti svoltisi prima delle primarie democratiche sono state così altalenanti che “solo l’assunzione di sostanze può avere causato simili differenze”.
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