IAI
L'intervento del capo di Stato maggiore

Difesa missilistica: pronti a fronteggiare le nuove minacce

12 Apr 2021 - Enzo Vecciarelli - Enzo Vecciarelli

Per sottolineare l’importanza del tema della difesa missilistica basterebbe ricordare le questioni affrontate a Lampedusa nel 1986; la guerra nell’ex Jugoslavia; l’evoluzione dei missili ipersonici della Russia e della Cina e le problematiche recentemente incontrate a Erbil, nel Kurdistan iracheno, a causa dei lanci iraniani sulle basi americane dove siamo presenti nell’ambito della coalizione internazionale. Inoltre, troviamo esempi di proliferazione in Arabia Saudita con i lanci dallo Yemen di sistemi missilistici cruise o balistici a corto raggio, negli episodi in Nagorno Karabakh, nei lanci che dall’Iran hanno interessato l’Oceano Indiano e nei test balistici della Corea del Nord verso il Mar del Giappone.

In questa fase osserviamo l’avanzamento graduale della proliferazione missilistica portato avanti dall’ambizione tanto degli Stati quanto di entità non statuali; quindi gli investimenti in arsenale missilistico sarebbero in grado di fornire un rilevante ritorno sotto il profilo dell’efficacia rispetto ai costi. Ciò impone il coinvolgimento operativo e, almeno inizialmente, finanziario da parte di tutti coloro che si trovano nella condizione di difendersi.

L’approccio al tema della difesa missilistica si divide in due aspetti: la difesa del Paese e la difesa del personale presente in 37 missioni in ben 25 Paesi. Lo sviluppo di sistemi di difesa adeguati per affrontare le minacce missilistiche comporta difficoltà sia tecnologiche che finanziarie. Si tratta di realizzare sistemi che devono confrontarsi con la velocità dei missili ipersonici, caratterizzati da una velocità sette volte superiore a quella del suono e dall’imprevedibilità che segue al rientro in atmosfera. Inoltre, faccio riferimento a sistemi a energia diretta, quali il laser, che non molto tempo fa erano stati individuati nell’ottica dell’iniziativa statunitense sullo scudo spaziale. Non solo. La difesa del nostro personale nelle missioni all’estero, per quanto esposto a minacce di minore entità, costituisce in ogni caso una problematica rilevante.

La programmazione effettuata alla fine dell’anno deve bilanciare le spese e le risorse che il Paese ritiene di poter mettere a disposizione della difesa. In tale ambito, occorre prestare attenzione, comunque, alla flessibilità e alle dinamiche di multidominio caratterizzate dall’importante ruolo della digitalizzazione e dell’innovazione. Inoltre, si deve pensare in quale modo rimanere coinvolti nella cooperazione europea e in quella con i partner alleati. È proprio per questo che abbiamo recentemente aderito all’ulteriore sviluppo del SAMP/T; la nuova generazione di sistemi missilistici verrà estesa, a partire dagli iniziali assetti previsti per l’Esercito e la Marina, anche all’Aeronautica nell’ottica della creazione di una comunità di sistemi che ci porrà nelle migliori condizioni di difesa del territorio contro le minacce di media entità.

Allo stesso tempo, specialmente per i reparti schierati nelle missioni fuori area, abbiamo pensato di dotarci di sistemi di COUNTER-UAS; non solo micro e mini UAV, ma anche del tipo Cruise Missile. Ci stiamo impegnando affinché si possa disporre nel medio periodo di contromisure adeguate e, quindi, di sistemi che garantiscano la sicurezza del nostro personale. Inoltre, partecipiamo alla realizzazione della Space Situational Awareness (SSA) contro le minacce che potrebbero arrivare dallo spazio. In questo modo, potremo dare il nostro contributo alla deterrenza dell’Alleanza e aderire al programma Twister della Pesco. Oltre a svolgere la nostra parte, iniziamo a pensare a qualcosa di più, con riferimento per esempio al velivolo Tempest. Laddove disponessimo di una grande quantità di energia per questo sistema di sesta generazione, non escludo potremmo pensare all’impiego di energia diretta nella fase di individuazione, tracciamento ed ingaggio di missili di ultima generazione, anche ipersonici.

Infine, per raggiungere questi obiettivi è fondamentale riaffermare l’esigenza del dialogo e della cooperazione tra la Difesa e l’industria nazionale che, oltre a vantare un buon posizionamento nel contesto internazionale, ha le capacità e le potenzialità per entrare nei programmi di cooperazione sia in ambito europeo sia nell’ambito dell’Alleanza Atlantica. Tale ingresso ci porrà, con tempestività, nelle condizioni di poter fronteggiare efficacemente le nuove minacce.

*Intervento del capo di Stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli in occasione del webinar di presentazione dello studio IAI sull’Italia e la difesa missilistica dell’Europaqui gli altri contributi.

Trascrizione a cura di Francesco Tabarrini