A nome mio e dei colleghi dell’Istituto Affari Internazionali vorrei esprimere il più sentito cordoglio per la tragica morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi insieme al loro autista Mustapha Milambo in uno scontro a fuoco, in circostanze ancora da chiarire, mentre si stavano recando a visitare un centro di distribuzione di aiuti alimentari, gestito dal World Food Program nell’Est della Repubblica Democratica del Congo.

Non conoscevo personalmente Luca Attanasio, ma chi ha avuto modo di incontrarlo e di lavorare con lui ha testimoniato delle sue eccezionali qualità umane e professionali. E ne ha sottolineato le speciali doti di disponibilità e di generosità. Attanasio era un diplomatico competente, dedito al servizio, appassionato e entusiasta del lavoro che stava facendo in un Paese molto difficile. Aveva scelto un Paese tanto vasto quanto problematico a testimonianza della sua vocazione per le sfide più impegnative.

Nella Repubblica democratica del Congo, oltre alle più tradizionali attività diplomatiche e alla cura degli interessi dei nostri connazionali residenti nel Paese, Attanasio era particolarmente attivo sul fronte dei programmi di cooperazione e su varie iniziative di carattere umanitario gestite dalle Ong presenti nel Paese. La morte di Attanasio ci ricorda che si può fare diplomazia in molti modi diversi. Attanasio aveva fatto la scelta di impegnarsi a sostegno dei più svantaggiati e in un contesto a rischio, perché caratterizzato da seri problemi di sicurezza.

Nel commemorare due connazionali morti in servizio all’estero, credo che sia giusto ricordarci anche di tutti quegli italiani, civili e militari, che sono impegnati all’estero in difficili missioni di pace e di cooperazione, che quotidianamente mettono a rischio la loro sicurezza personale per testimoniare della presenza italiana in quei contesti.

Con la scomparsa dell’ambasciatore Attanasio, e con quella del carabiniere Iacovacci, l’Italia perde due connazionali di valore e dediti al servizio dello Stato. Alla moglie e alle giovani figlie le nostre più sentite condoglianze.