Caso Regeni: le accuse della Procura contro i servizi egiziani
Mentre montano le polemiche per l’accoglienza che il presidente francese Emmanuel Macron ha riservato all’omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi – a cui ha conferito la Gran Croce della Legione d’Onore – a soli pochi giorni dal rinnovo della custodia cautelare per Patrick Zaki, lo studente dell’università di Bologna in carcere da febbraio, in Italia si torna a parlare del caso Giulio Regeni.
La Procura della Repubblica di Roma ha annunciato la chiusura delle indagini sull’assassinio del giovane ricercatore italiano, avvenuto nel 2016 al Cairo, un atto d’accusa di 94 pagine che chiede il rinvio a giudizio di quattro ufficiali della National Security Agency, i servizi segreti egiziani, ritenuti a vario titolo responsabili di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in lesioni personali e omicidio.
Ieri il pm Michele Prestipino e il sostituto procuratore Sergio Colaiocco sono intervenuti di fronte alla commissione parlamentare d’inchiesta sul sequestro e la morte di Regeni, dove è stata data lettura delle deposizioni di teste chiave che hanno fatto luce su quanto è successo quasi cinque anni fa nella “stanza numero 13”, da cui il ricercatore italiano non sarebbe mai più uscito. Ecco il video integrale.