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Presidenziali e legislative

Al voto il Ghana simbolo di stabilità politica e transizione democratica

4 Dic 2020 - Lo Spiegone - Lo Spiegone

Lunedì 7 dicembre 2020 i ghanesi saranno chiamati alle urne per votare la più alta carica dello Stato e rinnovare il Parlamento. Il presidente uscente Nana Akufo-Addo, 76 anni, del New Patriotic Party (Npp) affronterà lo sfidante ed ex presidente John Dramani Mahama, 61 anni, del National Democratic Congress (Ndc).

Dal 1992, la presidenza è passata ripetutamente di mano tra Npp e Ndc, i due principali partiti politici del Paese. Il Ghana è considerato un modello da seguire per stabilità politica e transizione democratica

Ordinamento dello Stato
Secondo la Costituzione, il Ghana è una repubblica presidenziale con un sistema politico multipartitico. Il presidente è eletto con un sistema maggioritario a doppio turno in collegi uninominali per un mandato di quattro anni, con possibilità di rielezione per un ulteriore mandato. Il potere esecutivo è esercitato dal presidente insieme al suo consiglio di Stato, che ha funzioni deliberative e consultive. Il presidente è capo di Stato, capo del governo e comandante in capo delle forze armate.

La sua elezione è diretta nel caso in cui un candidato ottenga almeno il 50% dei voti, in caso contrario è previsto un secondo turno entro 21 giorni. Il Parlamento è unicamerale e i suoi 275 membri sono eletti direttamente a maggioranza semplice per quattro anni. I candidati vengono scelti con il metodo del first-past-the-post in circoscrizioni uninominali.

Storia della democrazia ghanese
Il Ghana fu il primo Stato africano a ottenere l’indipendenza, il 6 marzo del 1957, sotto la guida di Kwame Nkrumah. Nkrumah vedeva il Ghana indipendente come l’esempio che avrebbe portato alla liberazione del resto dell’Africa dal dominio coloniale e aveva come obiettivo l’istituzione di un governo di tendenza socialista monopartitico sotto la sua guida. Se nei fatti il Ghana inaugurò la stagione delle indipendenze africane, la parabola di Nkrumah non durò a lungo. Nel 1966, mentre era in visita in Cina, venne deposto da un colpo di Stato.

Da qui in avanti si susseguirono una serie di golpe militari, fino al 1979, quando un ex pilota dell’aeronautica, John Rawlings, riuscì a prendere il potere. Con Rawlings iniziò il periodo di transizione verso il multipartitismo, culminato con la nuova Costituzione del 1992.

Dopo l’approvazione della nuova Carta costituzionale, Rawlings fondò il New Democratic Congress (Ndc), il nuovo partito socialista del Ghana, proprio in vista delle elezioni del 1992, quando lo stesso fu eletto presidente.

Dopo la fine del secondo mandato di Rawlings, nel 2001, il New Patriotic Party (Npp),nuovo partito di centrodestra liberale fondato nel 1992 da John Kufuor, vinse le elezioni in quello che fu primo pacifico trasferimento di potere tra governi democraticamente eletti dall’indipendenza del Paese. Kufuor fu poi rieletto nel 2004. Dal 1992, quindi, ogni elezione è stata diretta da questi due partiti, che si sono susseguiti nei governi.

Nelle ultime elezioni, quelle del 2016, Akufo-Addo del Ndc riuscì ad ottenere il 53% dei voti, aggiudicandosi la presidenza contro l’uscente Mahama: è stata la prima sconfitta di un presidente candidatosi per un secondo mandato consecutivo. La vittoria di Akufo-Addo, dunque, risulta fondamentale per cementare quella stabilità democratica di cui il Ghana va fiero.

Problemi da risolvere
Il presidente Akufo-Addo ha dunque deciso di ricandidarsi, portandosi dietro però il giudizio dei cittadini sull’operato degli scorsi mandati. Sono ancora molti i problemi da risolvere in Ghana, tra questi clientelismo e corruzione.

Akufo-Addo considera la lotta al favoritismo politico la sua massima priorità, esortando i cittadini a farsi avanti per aiutare a denunciare i soprusi. Il problema del clientelismo politico rimane generalizzato e i ghanesi solitamente esitano a segnalarlo: solo un terzo (34%) dei cittadini crede di poter denunciare episodi di corruzione senza timore di ritorsioni o altre conseguenze negative.

La fiducia nell’attuale presidente è diminuita anche a causa delle crescenti crepe nell’economia ghanese, che impatta negativamente sui cittadini. E per questo potrebbero non confermare il presidente in carica. Si prevede infatti che quest’anno il Pil crescerà solo dello 0,9%, il tasso più basso dal 1992, a causa della pandemia.

Il voto potrebbe essere anche il banco di prova sulla gestione della pandemia da parte di Akufo-Addo: ha agito immediatamente, chiudendo i confini del Paese e istituendo un blocco parziale nei principali centri urbani da metà marzo a metà aprile. Il governo ha anche chiuso le scuole, vietato le riunioni pubbliche e rafforzato le misure di igiene pubblica. Ragioni che fanno sperare il capo di Stato uscente in vista delle urne che si apriranno lunedì.

A cura di Armando D’Amaro

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