Trump o Biden? Prospettive per l’Italia dalle urne di Usa2020
Negli ultimi quattro anni, i rapporti tra Stati Uniti e Italia non sembrano aver risentito del generale declino delle relazioni transatlantiche. Il volume degli scambi commerciali ha continuato ad aumentare e i legami politici e securitari tra i due Paesi sono rimasti intatti.
Tuttavia, per l’Italia l’esito delle presidenziali americane è particolarmente importante perché tanto un secondo mandato di Donald Trump quanto l’arrivo alla Casa Bianca del democratico Joe Biden potrebbe avere implicazioni significative per la cooperazione in materia di commercio, sicurezza, e sfide globali.
Economia
Grazie agli sforzi diplomatici e commerciali, Roma ha evitato il peso dei dazi imposti dagli Stati Uniti sui beni europei nell’ambito della disputa dei cieli tra l’americana Boeing e l’europea Airbus. Da un’eventuale seconda amministrazione Trump ci si aspetta un approccio ancora più protezionistico verso l’economia americana, con possibili implicazioni negative per l’Italia soprattutto se dovesse contemplare dazi (già paventati) sul settore automobilistico, e tariffe sui beni europei in risposta a una digital tax che colpirebbe i giganti della tecnologia statunitense. Biden – il cui piano di ripresa si concentra molto sul sostegno al made in USA – punterebbe con buone probabilità a evitare conflitti commerciali con l’Europa, senza tuttavia lanciarsi in un nuovo accordo commerciale come il Transatlantic and Investment Partnership (Ttip) tentato da Barack Obama e ormai naufragato.
Per garantire un rapporto economico reciprocamente vantaggioso, la prossima amministrazione americana dovrebbe riconoscere che sia la promozione di nuovi legami industriali con gli alleati transatlantici sia la creazione e la protezione di posti di lavoro in patria non è un gioco a somma zero, e concentrarsi sulle sinergie industriali a livello transatlantico, insistendo sui legami commerciali forti che esistono tra Roma e Washington.
Cambiamento climatico
Negli ultimi anni, la crescente preoccupazione dell’opinione pubblica in Italia per le questioni ambientali ha spinto i decisori politici a intraprendere azioni più concrete, sia allineandosi al Green Deal europeo, sia adottando un “Green New Deal” italiano del valore di 33 miliardi di euro. In questo senso, un’amministrazione Biden avrebbe più punti in comune con l’Italia rispetto a un secondo mandato di Trump: Biden ha fatto del cambiamento climatico un pilastro della sua agenda di politica interna ed estera, mentre Trump si è mostrato piuttosto indifferente e ha anzi promosso l’uso dei combustibili fossili.
Per i prossimi quattro anni, gli Stati Uniti potrebbero beneficiare della collaborazione italiana sul contrasto al cambiamento climatico attraverso la ricerca di sinergie tra i piani di economia verde e le opportunità offerte dal settore delle energie rinnovabili.
Sicurezza
Gli Stati Uniti e l’Italia condividono legami di sicurezza cruciali e storici. L’Italia è un fidato alleato della Nato e ospita il maggior numero di truppe americane in Europa dopo la Germania. In un potenziale secondo mandato, è molto probabile che Trump continui il suo approccio antagonista nei confronti dell’Alleanza, rendendo difficile il coordinamento e la cooperazione in materia sicurezza. D’altra parte, un’amministrazione Biden cercherebbe di ristabilire la leadership americana e la fiducia tra gli alleati transatlantici. Detto questo, alla luce della pressione di un’opinione pubblica fortemente contraria a ulteriori interventi all’estero, entrambi i candidati quasi certamente continueranno a ridurre la portata del coinvolgimento degli Stati Uniti in Nord Africa e in Medio Oriente, aree chiave per la sicurezza italiana ed europea.
Pertanto, la prossima amministrazione dovrebbe lavorare attivamente per ristabilire la fiducia tra gli Usa e suoi alleati, al fine di delegare compiti di sicurezza e attivare un disimpegno che non lasci vuoti di potere. In questo senso, l’Italia sarebbe un valido partner per la sicurezza nell’area del Mediterraneo.
Cina e Russia
Al pari di altri Paesi europei, l’Italia ha cercato di intensificare i rapporti commerciali con la Cina per avere accesso a mercati e investimenti. Tuttavia, l’adesione dell’Italia alla “Belt and Road Initiative” cinese nel marzo 2019 non è stata gradita a Washington, preoccupata per l’influenza cinese in Europa.
Con lo scoppio della pandemia di Covid-19, l’Italia e l’Europa hanno adottato un approccio più cauto nei confronti di Pechino, a causa della mancanza di trasparenza e della pressione della propaganda cinese circa gli aiuti (spesso acquisti) in materiale sanitario. Tanto Trump quanto Biden continuerebbero a esercitare una forte pressione sulla Cina, ma il democratico punterebbe maggiormente su una strategia transatlantica per negoziare da una posizione di forza. Se così fosse, l’Italia e gli europei sarebbero più incentivati a collaborare con gli Usa, in quanto avrebbero più voce in capitolo e riceverebbero meno pressioni sul fronte commerciale.
Quanto a Mosca, da sempre l’Italia ha avuto interesse a coltivare legami economici ed energetici sulla base della complementarità delle due economie e dei legami personali tra i leader dei due Paesi. Negli ultimi quattro anni in particolare, le relazioni Usa-Russia si sono particolarmente aggravate alla luce delle campagne di disinformazione e delle interferenze elettorali russe nelle presidenziali americane del 2016. Durante il primo mandato di Trump, il numero di sanzioni verso Mosca è salito, ma è mancata la volontà politica per una vera applicazione delle stesse. Trump ha inoltre spesso manifestato ammirazione per il presidente Putin. È probabile che in un secondo mandato il repubblicano continui a coltivare relazioni amichevoli con Mosca. Un’amministrazione Biden sarebbe decisamente più severa sulle sanzioni e sull’autoritarismo russo, ma cercherebbe di impegnarsi con Mosca sul rinnovo dei trattati sul controllo degli armamenti.
Per quanto riguarda la Cina, la prossima amministrazione statunitense dovrebbe cercare di coordinarsi con gli alleati, anche sostenendo gli sforzi europei per imporre normative più severe su commercio, investimenti e cybersecurity. Sulla Russia, gli Stati Uniti potrebbero contare sull’Italia come partner affidabile nel dialogo con Mosca per cercare alternative alle sanzioni senza compromettere la sicurezza.
Riduzione in italiano del paper “The next US administration: Prospects for Italy” di Giovanna De Maio e Caroline Klaff per la Brookings Institution.