Non solo presidente e Congresso: si scelgono anche i governatori di 11 Stati
Il 3 novembre i cittadini statunitensi andranno alle urne non solo per eleggere il prossimo presidente e rinnovare il Congresso: a queste corse si aggiungono una serie di elezioni governatoriali, che in anno di presidenziali vanno tenute d’occhio in quanto potrebbero risentire dell’andamento della sfida fra i due contendenti per la Casa Bianca.
In totale, andranno al voto per le governatoriali 11 Stati: Delaware – lo Stato del candidato democratico Joe Biden -, Indiana, Missouri, Montana, New Hampshire, North Carolina, North Dakota, Utah, West Virginia, Vermont e Washington. Fra questi, solo nel Montana il governatore democratico Steve Bullock non correrà per la rielezione per raggiunto limite di mandati, mentre nello Utah il repubblicano Gary Herbert ha deciso di non ricandidarsi. Oltre a queste 11 sfide, si eleggeranno anche i governatori di due Territori Usa: Porto Rico e Samoa Americane.
Le corse
Il Montana offre la sfida più interessante. Il governatore democratico in carica Steve Bullock, raggiunto il limite di mandato, ha subito appoggiato il proprio vice Mike Cooney, candidato democratico e figura politica di lunga data nello Stato, dove occupa ruoli politici e istituzionali dal 1977 (con qualche pausa temporale nel mezzo). Il candidato repubblicano è invece il membro del Congresso del Montana Greg Gianforte, diventato una figura controversa a causa del suo arresto dopo aver picchiato un giornalista, nel giorno delle elezioni suppletive del 2017.
In North Carolina un’altra corsa da tenere d’occhio: si tratta di uno Stato tendenzialmente repubblicano con un governatore democratico; il che significa che l’uscente Roy Cooper dovrà affrontare una dura rielezione. Cooper aveva inoltre vinto le elezioni del 2016 con soli 10.277 voti di margine, pari allo 0,22%.
Vermont e New Hampshire – gli unici due Stati in cui si tengono le governatoriali ogni due anni anziché ogni quattro – sono entrambe competizioni elettorali che potrebbero diventare maggiormente combattute a causa dell’influenza delle presidenziali. Inoltre, questi sono Stati tendenzialmente democratici che però hanno alla guida governatori repubblicani. Gli incumbent repubblicani Phil Scott e Chris Sununu sono tra i governatori più popolari degli Stati Uniti, con un indice di approvazione rispettivamente al 65% e al 59%, prima della pandemia di Covid-19. In seguito, durante la pandemia, entrambi gli indici sono saliti al 75%.
Tuttavia, mentre Scott ha dichiarato che non voterà per il presidente Trump, Sununu ha accolto il presidente degli Stati Uniti nel New Hampshire. Questo potrebbe rivelarsi vantaggioso per Scott, le cui politiche sono molto più vicine a quelle del Partito democratico che a quelle del Partito repubblicano. I cittadini del Vermont, secondo le rilevazioni, mostrano una percentuale di disapprovazione del 76% nei confronti dell’operato del presidente (contro il 50% circa nazionale), e Scott rappresenta l’ala progressista del Partito repubblicano, che ora sembra convergere verso le posizioni dei democratici. Lo sfidante di Phil Scott è il democratico David Zuckerman, il vicegovernatore (che viene eletto indipendentemente dal governatore). Zuckerman gode anche del sostegno dell’ala più progressista del partito guidata da Bernie Sanders, senatore dello Stato. Per quanto riguarda il New Hampshire, Sununu rimane molto popolare, sebbene il suo appoggio al presidente Trump possa essere uno svantaggio in uno Stato dove il tycoon è malvisto dal 57%. Sununu è in corsa contro il democratico Dan Feltes, leader della maggioranza al Senato del New Hampshire.
Nel Missouri, il governatore in carica, il repubblicano Mike Parson, ha assunto l’incarico dopo le dimissioni di Eric Greitens, due anni fa, in seguito alle accuse di molestie sessuali e violazioni delle leggi sul finanziamento della campagna elettorale. Parson corre contro la democratica Nicole Galloway che, in caso di vittoria, diventerebbe la prima governatrice donna del Missouri (uno scenario piuttosto improbabile in uno Stato solidamente repubblicano).
Particolare il caso della West Virginia, dove il governatore repubblicano Jim Justice ha vinto le elezioni nel 2016 come candidato democratico, dopo essere stato fino a quel momento sempre repubblicano. Tuttavia, nell’agosto del 2017, durante un comizio del presidente Trump, Justice ha annunciato di essere tornato fra le fila conservatrici perché, se fosse rimasto con i liberal, non avrebbe potuto sostenere il presidente. Questo cambio di fazione ha reso Justice il primo governatore repubblicano del West Virginia dal 2001. L’avversario di Justice sarà il democratico centrista Ben Salango.
Le competizioni elettorali per John Carney nel Delaware e Jay Inslee nello Stato di Washington sono considerate sicure per i democratici, i quali sfideranno rispettivamente i candidati repubblicani Julianne Murray e Loren Gulp. Altrettanto sicure appaiono le vittorie dei repubblicani Eric Holcomb in Indiana, Doug Burgum nel North Dakota e Spencer Cox nello Utah. Questi ultimi sfideranno rispettivamente i candidati democratici Woody Myers, Shelley Linz e Chris Peterson.
Cosa dicono i sondaggi
In Montana gli ultimi sondaggi danno in vantaggio lo sfidante repubblicano Gianforte con una media di più del 45% dei consensi, mentre il democratico Cooney si ferma a una media del 41%. Ciò che rende interessante la corsa è l’indice di approvazione del 52% dato all’amministrazione Bullock, dalla quale Cooney proviene, contro il 31% di disapprovazione, il che potrebbe incidere favorevolmente nei confronti del candidato democratico, in uno Stato altrimenti saldamente repubblicano.
In North Carolina le ultime stime danno il governatore in carica Cooper in vantaggio col 50%, mentre lo sfidante repubblicano Forest si attesta al 46%. Valutata positivamente, secondo i sondaggi, la risposta alla pandemia data da Cooper. In Vermont appare favorito il governatore in carica Phil Scott. Le ultime rilevazioni lo indicano infatti al 55% contro il 24% di Zuckerman. In New Hampshire, il governatore in carica Chris Sununu appare nettamente in vantaggio con percentuali che variano fra il 55% e il 60%. Lo sfidante democratico Dan Feltes è invece attorno al 34%.
In Missouri il governatore repubblicano in carica Mike Parson è in vantaggio sulla sfidante democratica Nicole Galloway. L’incumbent repubblicano è avanti nei sondaggi col 50%, contro il 44% di Galloway. In West Virginia ampiamente favorito il governatore repubblicano Justice col 53%, mentre il candidato democratico Ben Salango è dato al 34%. Avanti anche i democratici Carney in Delaware e Inslee a Washington con il 55% e il 54% contro gli sfidanti repubblicani Murray e Gulp, fermi rispettivamente al 26% e al 40%. Mentre in Indiana, in North Dakota e in Utah, i repubblicani Holcomb, Burgum e Cox sono in vantaggio col 55%, il 56% e il 57%, nei confronti dei rispettivi avversari democratici Myers (25%), Linz (24%) e Peterson (29%).
Perché queste elezioni sono importanti
Nonostante la portata del potere governativo vari in base alle diverse costituzioni statali, i governatori sono responsabili delle leggi interne e della supervisione del ramo esecutivo dello Stato. In qualità di leader statali, i governatori avanzano e perseguono politiche e programmi utilizzando vari strumenti, nominando inoltre i giudici dei tribunali statali.
Se a far da contrappeso al potere governatoriale troviamo le assemblee legislative e le corti statali, allo stesso modo, in virtù degli strumenti elencati prima possiamo notare l’importanza del controllo del potere a livello territoriale in una nazione federale come gli Stati Uniti. Fare proposte legislative riguardo argomenti sensibili come il controllo delle armi, le unioni civili o l’aborto, può infatti dare avvio a un dibattito in grado di varcare i confini statali e di avere una grande risonanza a livello nazionale, influenzando le politiche federali.
A cura di Damiano Mascioni, redattore Nord America de Lo Spiegone
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