Il mini-rimpasto di von der Leyen: dentro McGuinness, Commercio a Dombrovskis
Mini-rimpasto nella Commissione europea a meno di un anno dal suo insediamento. Dopo l’addio a sorpresa di Phil Hogan, il potente commissario al Commercio che si è dimesso in seguito a uno scandalo scoppiato nella natia Irlanda per aver violato le misure di prevenzione dei contagi di coronavirus in occasione di una cena con ottanta persone, Ursula von der Leyen ha annunciato questa mattina in conferenza stampa il nome del nuovo rappresentante di Dublino nel suo team.
Si tratta, come ampiamente previsto alla vigilia, di Mairead McGuinness, 61 anni, eurodeputata di lungo corso – è alla sua quarta legislatura – e attualmente prima vicepresidente del Parlamento europeo. McGuinness era stata indicata dal governo irlandese insieme a Andrew McDonnell – fino alla settimana scorsa vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (Bei) -, in ottemperanza alla richiesta di von der Leyen di avere due profili, un uomo e una donna, tra cui scegliere. Con McGuinness, sale così a 13 il numero di donne nella Commissione europea (compresa la presidente von der Leyen), a fronte di 14 uomini: era già l’esecutivo con la maggiore rappresentanza femminile nella storia dell’Unione, adesso raggiunge pure l’obiettivo della parità di genere che era stato mancato – di poco – un anno fa.
Lo zar economico
Mairead McGuinness non eredita la delega al Commercio che era stata del connazionale e collega di partito del Fine Gael Hogan: già nei giorni scorsi sembrava infatti confermata la volontà di von der Leyen di riservare un dossier cosi delicato a un commissario esperto, che dovrà da subito cimentarsi con i negoziati sulle relazioni post-Brexit con il Regno Unito, “impallinate” in questi giorni da Downing Street, ma anche con le trattative in stallo per un’intesa di libero scambio fra Unione europea e Mercosur e la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio sempre più in difficoltà.
Un profilo solido che von der Leyen ha trovato in quello che forse è il suo più fidato braccio destro in Commissione, il lettone Valdis Dombrovskis, anch’egli membro del Partito popolare europeo (Ppe).
Influente vicepresidente esecutivo della Commissione con responsabilità sulla macro-area economica (“Un’economia a misura delle persone”) – tutte cariche che manterrà – Dombrovskis, che aveva già assunto l’interim del Commercio, cederà alla new entry McGuinness le sue deleghe ai Servizi finanziari, alla stabilita finanziaria e all’unione del mercato dei capitali, mentre continuerà a partecipare all’Eurogruppo, il summit informale dei ministri dell’Economia e delle Finanze della zona euro insieme al titolare degli Affari economici Paolo Gentiloni. Insomma, quello che era già il potente zar economico della Commissione von der Leyen prende adesso fra le sue mani anche la strategica responsabilità del Commercio, mentre i dossier d’interesse economico si trovano così parcellizzati fra non due ma addirittura tre commissari (Dombrovskis, che rimane alla “regia”, Gentiloni e McGuinness).
Team Dublino

Con l’indicazione di McGuinness ai servizi finanziari – un dossier sicuramente d’interesse per Dublino -, l’Irlanda scopre un’inedita forza in ambito economico, dopo che a luglio il ministro dell’Economia del nuovo governo Pascal Donohoe aveva strappato a sorpresa il posto di presidente dell’Eurogruppo; e può contare anche il numero uno della direzione genera Fisma (quella che assisterà la neo-commissaria) e il capo-economista della Banca centrale europea, ritenuto un contrappeso accademico al profilo più politico di Christine Lagarde.
Sia l’irlandese sia il collega lettone dovranno ricevere l’approvazione del Parlamento europeo prima di assumere le nuove funzioni: a differenza di quanto accade in occasione dell’insediamento di una nuova Commissione, non si tratterà di un voto della plenaria sull’intero collegio, ma di una consultazione a scrutinio segreto in seno alla commissione parlamentare competente per materia, chiamata ad approvare le due nuove nomine al termine di audizioni dedicate.
Team Parlamento
E se la scelta dell’eurodeputata Mairead McGuinness è stata da più parti vista anche come un gesto di attenzione nei confronti di un Parlamento europeo che reclama a gran voce un ruolo più centrale nei giochi inter-istituzionali fra Commissione e Stati membri, la mossa di von der Leyen potrebbe anche liberare una casella di peso in vista del rinnovo della presidenza dell’Assemblea.
L’arrivo di McGuinness in Commissione fa infatti saltare la sua candidatura (molto, molto forte) per la successione a David Sassoli, quando tra un anno e mezzo si rinnoverà la presidenza del Parlamento. Sarà la volta buona per risarcire il fu Spitzenkandidat (e oggi capogruppo) del Ppe Manfred Weber, il tedesco sacrificato nel 2019 come guida della Commissione?