Arrestato a Malta Keith Schembri: fu coinvolto nello scandalo Panama Papers
A quasi tre anni dall’autobomba che uccise la giornalista Daphne Caruana Galizia, ci sono nuovi sviluppi nell’inchiesta sull’omicidio avvenuto a Malta. Il capo di gabinetto dell’ex premier laburista Joseph Muscat, Keith Schembri, è stato arrestato, e poi subito rilasciato su cauzione, per presunto coinvolgimento nel traffico dei cosiddetti passaporti d’oro.
Secondo le indagini, che accusano il politico di corruzione e non direttamente di omicidio, Schembri avrebbe ottenuto 100 mila euro per aver consegnato a tre cittadini russi dei passaporti maltesi. Direttamente collegata all’inchiesta portata avanti per molti anni sul blog di Caruana Galizia, l’accusa di tangenti su documenti maltesi, quindi europei, continua ad avere conseguenze rilevanti.
Dopo l’arresto di Yorgen Fennech, importante imprenditore edile dell’isola, Schembri si dimise nel novembre 2019, mentre il premier Joseph Muscat lo seguì solo nel gennaio 2020. La battaglia per la verità sul caso dell’assassinio di Daphne non si ferma, anzi è condotta senza sosta dal figlio e giornalista Matthew, che promette di non darsi pace finché non sarà fatta giustizia per sua madre.
L’indagine della giornalista
Daphne Caruana Galizia aveva iniziato la sua carriera giornalistica nel 1987, prima lavorando all’edizione domenicale del Times of Malta, poi nel Malta Independent. Si fece notare ai più nel 2016 con il suo blog indipendente Running Commentary, seguito da 400 mila abbonati in tutto il mondo.
Anche grazie al lavoro di suo figlio Matthew nel Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ), Caruana Galizia rese pubblico il coinvolgimento degli allora ministro del Turismo Konrad Mizzi e del capo di gabinetto Keith Schembri nei famosi Panama Papers. La presenza di politici dell’esecutivo maltese in quei documenti diede la prima scossa all’isola, il più piccolo Stato membro dell’Unione europea.
Nel 2017 Caruana Galizia scrive che un’altra società con sede a Panama, la Egrant society, appartiene alla moglie dell’allora primo ministro Muscat. Il terremoto è in atto: vengono indette nuove elezioni, ma il partito laburista si conferma al governo. L’ex premier maltese ha sempre respinto le accuse a carico suo e dei propri familiari, ma l’inchiesta della giornalista maltese non si è fermata.
La situazione nel Paese
La morte di Caruana Galizia innescò una crisi politica senza precedenti. Diversi ministri furono costretti a dimettersi, l’aria si fece pesante, ma Schembri e poi Muscat lasciano il governo solo diversi mesi dopo. Il 13 gennaio scorso Robert Abela si è insediato come nuovo premier dell’isola. Dopo il terremoto politico derivato dall’uccisione di Caruana Galizia, quindi resta in carica la stessa compagine politica.
Eppure, nonostante le promesse di giustizia, ad oggi non si è ancora riusciti a fare chiarezza. L’Europa nell’ormai lontano 2017 scopriva ambigui movimenti nei suoi confini, chiedeva trasparenza all’esecutivo maltese e piangeva Daphne Caruana Galizia, brutalmente assassinata dentro la sua Peugeot il 16 ottobre.
Oggi viene estratto un altro tassello chiave di quell’indagine giornalistica, tanto preziosa e tanto temuta: ora l’alto funzionario è formalmente accusato e ha già risposto alle domande degli inquirenti maltesi.