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SUMMIT STRAORDINARIO DEL CONSIGLIO EUROPEO

Bielorussia: l’Ue non riconosce il risultato delle elezioni

19 Ago 2020 - Redazione - Redazione

Il 19 agosto 2020 si è tenuto un summit straordinario del Consiglio europeo per decidere quali azioni intraprendere in merito alla crisi in Bielorussia. I presidenti del Consiglio europeo Charles Michel e della Commissione europeo Ursula von der Leyen hanno annunciato che l’Ue non riconoscerà il risultato delle elezioni del 9 agosto. Sul tavolo del vertice sono state messe anche ipotesi di sanzioni contro i responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani verificatesi in questi giorni nel Paese.

“Le elezioni svoltesi il 9 agosto scorso non solo non sono state libere, corrette e rispondenti ai criteri internazionali, ma anche falsificate”. Lo ha dichiarato il presidente Michel, aggiungendo che “l’Ue imporrà sanzioni“, perché l’Unione si schiera “in solidarietà con il popolo bielorusso”. “Le proteste in Bielorussia – continua il presidente – non sono una questione di geopolitica, ma riguardano il diritto dei cittadini di eleggere liberamente i propri rappresentanti”.

“Il popolo bielorusso vuole il cambiamento. E lo vuole ora”, così in videoconferenza la presidente von der Leyen. Spiega poi con tre messaggi la volontà di intervento dell’Ue: “supportiamo il popolo bielorusso, che vuole libertà fondamentali e democrazia; sanzioneremo tutti i responsabili per la violenza, repressione e falsificazione dei risultati elettorali; faciliteremo una transizione democratica pacifica nel Paese”. Inoltre, aggiunge via Twitter che la Commissione europea sbloccherà un fondo da 53 milioni di euro per la Bielorussia.

Rende noto l’Ansa che ha partecipato alla videoconferenza anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che dichiara “non tollerabili ” eventuali interventi esterni. Sull’utilizzo delle azioni sanzionatorie, Sassoli ritene che queste servano “per accertare e punire le gravi violazioni dei diritti umani, considerando anche l’opportunità di intervenire congelando il patrimonio di coloro che stanno abusando del loro potere e violando le libertà fondamentali dei cittadini”.

 

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