Y7 Summit tra sostenibilità e multilateralismo
Pubblichiamo il comunicato finale elaborato dai giovani delegati del Youth 7 Summit 2020. L’Italia era rappresentata da Nicola Bilotta, Vanessa Boi, Sergio Nova e Francesca Voce.
Ogni anno, in concomitanza con il summit G7, all’interno dei Paesi membri del G7 vengono selezionati quattro delegati che rappresenteranno i giovani del proprio Paese nello Youth 7 Summit (Y7). L’obiettivo principale del summit Y7 è di elaborare delle proposte di policy che guardano alle sfide più rilevanti che il mondo deve affrontare. Dopo mesi di negoziazioni tra i delegati, viene elaborato un “communiqué” da consegnare ai leader del G7 che delinea le priorità per i giovani dei Paesi membri.
Quest’anno la presidenza del G7 è nelle mani degli Stati Uniti e il summit Y7 si sarebbe dovuto svolgere a Washington DC dall’1 al 5 giugno ma, a causa della pandemia globale, si è deciso di condurlo virtualmente. Alla fine del summit, i delegati hanno comunque consegnato ai rappresentanti della Casa Bianca il comunicato finale.
Per il summit 2020, l’Italia, attraverso la Young Ambassador Society, ha selezionato come delegati nazionali: Nicola Bilotta, Vanessa Boi, Sergio Nova e Francesca Voce. I delegati hanno partecipato alle negoziazioni come rappresentanti italiani in uno dei quattro gruppi di lavoro: connettività globale e commercio; energia per l’oggi e il domani; pace e sicurezza; educazione e il mondo del lavoro. Il messaggio chiave che esce dal summit è che i giovani dei paesi G7 ribadiscono la necessità di affrontare le sfide globali rafforzando l’approccio multilaterale, la sostenibilità e la solidarietà globale.
Proposte principali dei gruppi di lavoro
Il gruppo di lavoro “Connettività globale e Commercio” ha fin da subito trovato un consenso generale che le sfide economiche globali richiedono uno sforzo multilaterale che sia incentrato sulla sostenibilità ambientale e sulle problematiche – economiche e sociali – prodotte dalla digitalizzazione dell’economia.
Partendo da queste due priorità, le proposte si sono concentrate sulla necessità di ridurre il divario digitale sia tra Paesi sia all’interno dei confini nazionali (con particolare attenzione alle minoranze, al genere e ai gruppi più marginalizzati). La seconda area invece ha affrontato la gestione dei dati generati dalla crescente digitalizzazione della società, suggerendo la creazione di un’autorità internazionale indipendente che promuova l’interoperabilità dei dati stabilendo regole comuni e condivise. È stato mandato anche un forte messaggio per favorire delle iniziative multilaterali più ambiziose per rispondere alla crisi Covid-19 (incentivando meccanismi di solidarietà sia a livello economico che per i beni medici), alle pressioni sull’attuale sistema del commercio internazionale (introducendo degli indicatori di sostenibilità ambientali obbligatori nei processi d’analisi dei trattati commerciali) e alla necessità di una riforma del sistema fiscale internazionale affinché sia più trasparente e equo (supportando una tassa digitale globale obbligatoria, per esempio).
Transizione energetica e impatto ambientale hanno rappresentato principi cardine all’interno del gruppo di lavoro “Energia per l’oggi e il domani“. Anche durante un periodo di profonda crisi sanitaria ed economica, è stata rinnovata con forza la centralità e l’inderogabilità degli obiettivi dell’accordo di Parigi, in quanto i cambiamenti globali non conoscono confini e richiedono un rinnovato sforzo multilaterale e condiviso. La seconda raccomandazione ha affrontato la necessità di uno stimolo economico post Covid-19, incentrato su efficienza energetica, nuove tecnologie e decarbonizzazione, che possa in un raro momento di malleabilità dei mercati, re-indirizzare il settore energetico e incentivare lo sviluppo di un’economia green (evitando ricadute del passato favorite dal momentaneo basso costo di fonti inquinanti).
Per far fronte ai rinnovati obiettivi, la terza raccomandazione si è soffermata sulla ricerca e sulle partnerships volte all’innovazione sostenibile. Infine, anche in relazione al SDG7, i caratteri di disponibilità, sicurezza e accessibilità economica dell’energia sono stati declinati verso principi per un mix energetico equilibrato, supporto alla creazione di comunità sostenibili, sviluppo di una rete elettrica resiliente e incentivi fiscali per giovani e famiglie.
Il gruppo di lavoro “Pace e Sicurezza” si è focalizzato su tematiche non tradizionali, impegnandosi a portare all’attenzione dei leader del G7 le istanze dei giovani in merito ad alcune delle attuali minacce ibride e non convenzionali. Climate security, cybersecurity, difesa della democrazia e promozione dei diritti umani sono stati individuati come priorità principali.
Le minacce derivanti dai cambiamenti climatici rischiano di portare alla nascita o all’inasprimento di conflitti ed avere gravi conseguenze, soprattutto sulle categorie più vulnerabili. Considerata la recente esperienza del Covid-19, la creazione di piani preventivi e di contingenza può contribuire a creare resilienza in caso di crisi future. In seguito, il dominio cyber è la nuova grande sfida della società contemporanea. I paesi del G7 devono quindi lavorare insieme per affrontare le nuove minacce provenienti da questo dominio, investire nel capacity building, proteggere le infrastrutture critiche e promuovere un cyberspace libero, pacifico e non discriminatorio. Inoltre, i Paesi del G7 devono preservare i pilastri della democrazia, come la libertà e il diritto di voto, nonché difendere e supportare le istituzioni internazionali ed il multilateralismo. Infine, devono impegnarsi concretamente nella promozione dell’uguaglianza e difendere così un diritto umano fondamentale combattendo ogni forma di discriminazione.
Nell’epoca del Covid-19 dove milioni di giovani non hanno accesso all’educazione: questa deve diventare una priorità per i leader del G7 e un diritto garantito ed accessibile a tutti. Su queste premesse i delegati hanno lavorato alla sezione riguardante “Educazione e Lavoro” cercando di eliminare le disuguaglianze legate all’accesso all’istruzione.
Problematica primaria è quella della discriminazione delle categorie più vulnerabili, le quali spesso non hanno accesso ad un’istruzione equa che gli permetta di costruirsi il futuro desiderato. L’obiettivo è quello di creare sistemi educativi inclusivi ed equi prestando attenzione agli ostacoli economici e alla parità di genere. Parola chiave è digitalizzazione legata al diritto di accesso ad internet. I giovani necessitano di corsi all’avanguardia e di curricula che si evolvano con la società ponendo al centro lo sviluppo sostenibile. E’ necessario garantire, una volta completati gli studi, opportunità e condizioni lavorative eque, riformando il mercato del lavoro e sviluppando uno stretto dialogo tra Università e mondo del lavoro che favorisca una transizione efficiente verso il mercato lavorativo.
Si sottolinea infine l’estrema importanza della cooperazione internazionale e degli SDGs dell’Agenda 2030 dell’Onu, concentrandosi sulle comunità emarginate o più deboli quali i bambini e i giovani che vivono nei campi per rifugiati. Non manca l’attenzione all’empowerment femminile nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo.
Futuro: multilaterale, sostenibile e solidale
La crisi economica e sociale prodotta dalla pandemia Covid-19 richiede una reazione ambiziosa dei paesi G7 che, secondo quanto sottolineato nel comunicato finale, devono rafforzare il coordinamento multilaterale con un focus particolare verso la sostenibilità ambientale, la solidarietà globale e le nuove sfide prodotte dalla digitalizzazione.