Cos’è il Meccanismo europeo di stabilità (Mes)
Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) è entrato nel dibattito pubblico perché nell’immaginario collettivo è legato alle gravi misure economiche adottate dalla Grecia dopo la crisi del 2009. Il Consiglio europeo sta attualmente discutendo se utilizzare i fondi a disposizione del Mes per supportare i Paesi membri a fronteggiare l’emergenza Covid-19. Una delle proposte avanzate sarebbe di permettere l’accesso al Mes senza alcuna condizionalità per investimenti sanitari relativi al Covid-19. Il 23 aprile 2020 il Consiglio Europeo si riunirà e, probabilmente, prenderà una decisione sulle modalità di utilizzo del Mes.
Cos’è il Mes:
- Istituito nel luglio del 2012 come fondo permanente in sostituzione dei temporanei Fondo europeo di stabilità finanziaria (Fesf) e Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (Mesf), istituite nel 2010. Le trattative per istituire il MES sono iniziate nell’ottobre 2010.
- Il Mes è stato istituito mediante un trattato intergovernativo, non incluso in quelli dell’Ue.
- La funzione del Mes è di concedere assistenza finanziaria ai Paesi membri in caso di difficoltà nel finanziarsi sul mercato.
- Il Mes ha un capitale sottoscritto di 704,8 miliardi di euro, ma solo 80 miliardi sono stati effettivamente versati. La ripartizione delle quote è basata sulla partecipazione al capitale versato della Banca centrale europea (Bce). L’Italia è il terzo paese, dopo Germania e Francia, per numero di quote versate nel capitale del Mes (con un capitale versato di 14.3 miliardi di euro).
- I prestiti vengono concessi a fronte di condizionalità. Il beneficiario sottoscrive un protocollo d’intesa in cui vengono definite le misure (riforme strutturali e tagli al rapporto deficit e Pil) che saranno implementate.
- Il protocollo d’intesa viene negoziato dal beneficiario con la Commissione europea e la Bce. L’approvazione del protocollo e della concessione di assistenza finanziaria viene votata con una super maggioranza dal Consiglio dei governatori (composto dai 19 ministri delle Finanze dei membri dell’eurozona)
- Nel dicembre 2018 gli Stati membri hanno iniziato un processo di revisione del trattato del Mes per dotarlo di nuove funzioni (tra cui il Meccanismo di risoluzione unico per il sistema bancario). Nel dicembre 2019 l’Eurogruppo ha approvato le revisioni che sono soggette però ad una ratifica dei parlamenti dei paesi membri.
- L’Eurogruppo ha proposto di utilizzare le risorse del Mes con degli aggiustamenti operativi per far fronte all’emergenza Covid-19. Il Consiglio del 23 aprile probabilmente deciderà se avanzare con questa proposta. Ancora non è chiaro come e se il Mes darà la possibilità di accedere a linee di credito, senza alcuna condizionalità, che gli Stati membri potranno utilizzare solo per investimenti sanitari diretti e indiretti dovuti all’emergenza coronavirus.
La firma del Mes:
- Quando nel maggio 2010 in una riunione straordinaria dell’Ecofin fu deliberata la creazione del Fesf e del Mesf, il governo in carica era il Berlusconi IV, sostenuto da una maggioranza composta dal Popolo delle Libertà (di cui faceva parte anche Giorgia Meloni) e dalla Lega Nord.
- Nell’ottobre 2010 venne lanciata l’idea di creare il Mes. Il mese successivo l’Eurogruppo pubblicava una dichiarazione in cui descriveva sommariamente il funzionamento del Mes e nel dicembre 2010 il Consiglio europeo proponeva le modifiche all’articolo 136 del Trattato sul funzionamento unico dell’Ue (Tfue) per permetterne la creazione.
- L’11 luglio 2011 i Paesi membri firmarono un trattato che istituiva il Mes e in Italia al governo continuava ad esserci il Berlusconi IV. Il trattato non entrò però in vigore perché non fu ratificato dai parlamenti degli Stati membri che richiesero degli aggiustamenti visto il velocemente peggioramento dell’economia nella zona euro.
- La versione definitiva, che, al netto di aggiustamenti minori, rimaneva nella sostanza uguale a quello del 2011, fu firmato dal governo Monti nel febbraio del 2012. La differenza tra le due versioni non è nella funzione del Mes o nella necessità di condizionalità legate ad un prestito ma bensì nel capitale a disposizione del Mes e nei diversi strumenti a disposizione per erogare i finanziamenti