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Osservatorio elettorale 2020: le urne da tenere d’occhio

13 Gen 2020 - Lo Spiegone - Lo Spiegone

Il Democracy Index del The Economist è uno degli strumenti più utili per osservare lo stato delle democrazie in tutto il mondo. Questo indice attribuisce un punteggio da 1 a 10 alle forme di governo dei diversi Stati suddividendo i risultati in quattro fasce: democrazie complete, democrazie imperfette, regimi ibridi e regimi autoritari.

Anche se siamo abituati a pensare che la democrazia interpretata con una lente occidentale sia la costante per la maggioranza delle nazioni, la realtà ci offre una fotografia ben diversa.

Stando al report del 2018, la gran parte delle democrazie complete si trova in Europa; in America latina è difficile trovare Paesi che rientrino in questa definizione, mentre in Africa è difficile, al contrario, trovare Stati che non rientrino nella definizione di autoritarismi.

Perché monitorare gli appuntamenti elettorali
Il primo dei criteri con i quali viene attribuito il punteggio è l’equità e la libertà delle elezioni. Se nell’epoca classica la democrazia diretta permetteva di incidere immediatamente sulla res publica, la democrazia rappresentativa offre invece al cittadino la possibilità di esprimere le proprie preferenze attraverso il voto.

Si tratti di elezioni legislative o presidenziali, dunque, l’istante in cui si esprime la propria preferenza all’interno dell’urna è senza dubbio il momento democratico più valorizzato. Per capire quanto e in che modo le elezioni influiscano sulle democrazie di tutto il mondo, è importante tenere presente le differenze che tra i diversi sistemi elettorali intercorrono. Non solo. È fondamentale contestualizzare l’elezione nel momento storico in cui si sta svolgendo, senza dimenticarsi dei precedenti, dell’importanza e della solidità delle diverse istituzioni democratiche sparse per il mondo.

Per quanto ad eurocentrici osservatori della politica possa sembrare strano, infatti, le elezioni in Europa non saranno mai uguali a quelle dell’America latina, così come queste ultime non avranno mai le stesse caratteristiche di una consultazione in Asia o in Africa.

Per questi motivi Lo Spiegone vi accompagnerà per tutto il 2020 sulle pagine online di AffarInternazionali con l’Osservatorio elettorale. Attraverso questo strumento vi terremo aggiornati sulle elezioni di tutto il mondo, dalle competizioni più grandi a quelle minori, per prepararsi a seguirle grazie allo studio dei sistemi elettorali e all’esame dei vari candidati in campo.

Le consultazioni dei prossimi mesi…
L’anno elettorale che ci aspetta sarà ricco di appuntamenti. In Europa, tra i tanti Paesi che andranno al voto, sarà sicuramente interessante seguire le legislative in Macedonia del Nord (ad aprile) e le presidenziali in Polonia: la prima, che meno di un anno fa ha cambiato il nome in Costituzione per porre fine a quasi trent’anni di contesa con la Grecia, è impegnata in un difficile percorso di integrazione europea; la seconda, baluardo del Gruppo di Visegrád, è reduce dalle parlamentari del 2019, nelle quali ha nuovamente trionfato il partito di destra Diritto e Giustizia. Spostando la lente d’ingrandimento su altre zone del mondo, l’importanza non cala.

Per esempio, in un Medio oriente che forse non è mai stato così caldo come negli ultimi anni, seguiremo le elezioni parlamentari in Iran, dove vedremo in che direzione andrà il voto popolare fra falchi e moderati. In America latina, invece, si andrà nuovamente alle urne in Bolivia per eleggere il successore di Evo Morales (dopo la crisi istituzionale iniziata con le accuse di brogli nel voto di ottobre), e in Perù, dove il presidente Martín Vizcarra ha sciolto il Parlamento e indetto le nuove elezioni del congresso per fine gennaio. Ancora, a settembre si recheranno alle urne i cittadini di Hong Kong, dopo oltre un anno di proteste e la vittoria schiacciante dei candidati pro democrazia alle elezioni locali dello scorso novembre. Il voto per eleggere buona parte dei membri del Consiglio legislativo sarà un nuovo banco di prova per la fragile relazione tra Stato e società.

In Africa, nonostante i bassi standard sulla salute della democrazia nella graduatoria dal The Economist, si andrà al voto in moltissimi Paesi, in particolare in Etiopia (a maggio), dopo un periodo di forte rinnovamento e di riconciliazione regionale con l’Eritrea trainato dal presidente Abiy Ahmed – premio Nobel per la pace 2019 -, e in Tanzania (a ottobre), nonostante l’opposizione di alcuni esponenti della maggioranza che preferirebbero lasciare l’attuale presidente, John Magufuli, in carica fino al 2025.

Nel caos mediatico di novembre andrà al voto anche la piccola Nuova Zelanda. L’ultimo volto puro del progressismo liberale Jacinda Ardern affronterà un voto complesso che ci farà vedere se Wellington continuerà a essere il bilanciamento progressista alla conservatrice Australia nel quadrante oceanico o ne diventerà una fedele alleata. Per chiudere l’anno in bellezza sarà la volta delle presidenziali (ma anche del rinnovo di molti governatori, della Camera dei Rappresentanti e di parte del Senato) negli Stati Uniti dove Donald Trump, inseguito dallo spettro dell’impeachment, cercherà di riconfermarsi alla guida del Paese contro un partito democratico sempre più diviso tra l’anima liberal e quella di sinistra.

… su AffarInternazionali
Oltre che nei luoghi appena citati a titolo di esempio, milioni di cittadini di tutto il mondo dovranno scegliere chi li rappresenterà attraverso il proprio voto e l’anno appena iniziato sarà, quindi, ricco di momenti elettorali importanti che contribuiranno a fornire un nuovo assetto all’ordine internazionale. Comunque andrà, noi de Lo Spiegone e di AffarInternazionali siamo pronti per offrirvi gli strumenti e le chiavi di lettura con cui interpretare i maggiori appuntamenti elettorali che segneranno il 2020.

***Lo Spiegone è un sito giornalistico fondato nel 2016 e formato da studenti universitari e giovani professionisti provenienti da tutta Italia e sparsi per il mondo con l’obiettivo di spiegare con chiarezza le dinamiche che l’informazione di massa tralascia quando riporta le notizie legate al mondo delle relazioni internazionali, della politica e dell’economia.