Usa 2020: si parte dallo Iowa, ma occhi sono sulla South Carolina
Per quanto ancora non proprio dietro l’angolo, le elezioni primarie hanno molto movimentato l’estate dell’Iowa, lo Stato che aprirà la lunga stagione elettorale destinata a culminare con le elezioni presidenziali del novembre 2020. Tuttavia, è in South Carolina che s’è maggiormente concentrata l’attenzione dei candidati in lizza per la nomina del partito democratico: mai come in questa occasione, vincere in South Carolina sembra determinante.
Il primo lunedì di settembre, con il Labour Day, si festeggia negli Stati Uniti anche l’effettiva fine dell’estate. Le scuole riaprono, il football riprende e gli abiti chiari sono messi da parte in attesa della prossima bella stagione. In genere, il Labour Day segna anche la ripresa di un dibattito politico che per il vero, quest’anno, non è mai andato in vacanza. E la scorsa notte c’è stato il terzo dibattito fra gli aspiranti alla nomination democratica.
Iowa e South Carolina: due diversi elettorati per il partito democratico
Mentre l’elettorato dello Iowa è per oltre il 90 per cento bianco, quello della South Carolina lo è solo per il 60 per cento e, quindi, meglio riflette tanto la diversità ormai da tempo intrinseca ai valori del partito democratico quanto la composizione nazionale dell’elettorato di questo partito.
Inoltre, a differenza di quanto avverrà il 3 febbraio in Iowa – dove i democratici organizzeranno in luoghi diversi e disparati quali scuole, chiese e biblioteche una serie di incontri riservati ai soli iscritti al partito per discutere e decidere non solo quali debbono essere i contenuti della piattaforma di partito, ma anche quale candidato promuovere -, il voto della South Carolina, in calendario per il 29 febbraio, sarà espresso attraverso una vera sessione elettorale, in cui le urne saranno aperte a tutti gli elettori registrati, indipendentemente da ogni affiliazione politica.
La South Carolina sembra poi destinata non solo a influenzare il voto degli altri Stati del Sud, la regione all’interno della quale risiede la maggioranza di quell’elettorato nero fondamentale per l’esito delle primarie democratiche, ma quello di un subito successivo Super-Tuesday che questa volta comprenderà anche California e Texas.
Un primo sintomo di questo stato di cose si è reso evidente nel giugno scorso, quando 22 dei 24 allora contendenti per la nomina democratica si sono precipitati a Columbia, la capitale della South Carolina, per partecipare tutti insieme al “World Famous Fish Fry”, un banchetto offerto dal rappresentante Jim Clyburn fin dall’indomani della sua prima elezione, nel 1992.
Tra un panino a base di pesce fritto e l’altro, un paio di migliaia di persone si sono ritrovate nella possibilità di stringere la mano e scattare un selfie con questo e quel candidato, ovviamente ballando sulle note di Charleston Wobble. L’evento, che ha fatto passare in secondo piano persino il di poco successivo congresso di partito, ha soprattutto permesso all’intera schiera di aspiranti alla Casa Bianca di corteggiare Clyburn, l’uomo che più di qualsiasi altro è in grado di indirizzare il voto della comunità nera.
Il sostegno di Don e Carol Fowler
Non meno ambito si è poi dimostrando l’appoggio di una coppia di coniugi per anni al vertice del partito democratico e da sempre molto vicina tanto a Barack Obama quanto alla famiglia Clinton. Don e Carol Fowler hanno trascorso l’estate ospitando nella propria abitazione di Columbia una serie d’incontri assolutamente informali che hanno avuto per protagonisti quasi tutti e 24 i candidati democratici e molte delle personalità politicamente più attive in questo Stato.
Le riunioni a casa dei Fowler, puntualmente evidenziate dai media locali, si sono però distinte da quel tipo di eventi, altrettanto privati, in cui si son raccolti finanziamenti elettorali per centinaia di migliaia di dollari in poche ore. Alcuni degli invitati hanno persino chiesto per posta elettronica ai Fowler quanto costasse il biglietto d’ingresso, supponendo che ce ne fosse uno.
Il cammino verso il congresso
Ma la strada che dalla South Carolina porta al congresso di partito fissato per il luglio dell’anno prossimo in Wisconsin, a Milwaukee, passa anche attraverso il palleggio di apertura di una partita di basket, la presentazione di un progetto di riforma del sistema carcerario in una palestra, una birra in un vecchio hangar aeroportuale, una domenica mattina spesa in una chiesa battista in attesa di potersi rivolgere ai fedeli e un ambitissimo taglio dei capelli da Herbert Toliver, barbiere stimato e rispettato per la qualità del suo taglio e per un pluridecennale impegno a favore delle più svantaggiate comunità locali.