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La manovra, le scadenze, i confronti

Finanziaria: Italia/Ue, negoziato che durerà fino a primavera

28 Set 2018 - Giulio Michele Girardelli - Giulio Michele Girardelli

L’elaborazione del disegno di legge di bilancio, in quanto programmazione delle spese pubbliche e delle entrate economiche per l’anno solare successivo, e la sua approvazione come legge costituiscono una fase di fondamentale importanza per ogni Stato. Quest’anno, in Italia ciò suscita ancora più attenzione trattandosi della prima manovra finanziaria del governo a guida Movimento 5 Stelle -Lega, l’attuazione delle cui promesse elettorali rischia di avere profonda incidenza sul bilancio statale.

L’iter della legge di bilancio
Il primo importante appuntamento è stato il 27 settembre, quando il governo ha approvato la cosiddetta Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Def) da presentare al Parlamento. Oltre a rivedere gli interventi programmatici del Def di aprile scorso, lasciato intenzionalmente scarno a causa dell’interregno tra il governo Gentiloni e governo Conte, la Nota aggiorna, sulla base delle informazioni più recenti, le stime di parametri macroeconomici fra cui il Pil ed i rapporti deficit/Pil e debito pubblico/Pil. Viene così stabilito il quadro economico entro cui si muoverà la manovra.

Gli a margine delle riunioni a Lussemburgo dell’Eurogruppo, il primo ottobre, e dell’Ecofin, il 2 ottobre, offriranno al ministro Tria una prima occasione per raccogliere commenti e reazioni dei partner e delle Istituzioni comunitarie.

La seconda scadenza sarà il 15 ottobre quando il governo italiano, così come quelli degli altri Paesi dell’eurozona, trasmetterà alla Commissione europea e all’Eurogruppo il Documento programmatico di bilancio che riassume la successiva manovra finanziaria. La Commissione è tenuta a dare un primo parere entro il 30 novembre, in merito al rispetto degli obblighi definiti nel Patto di Stabilità e Crescita, mentre il giudizio definitivo è atteso per la primavera 2019.

Il disegno di legge di bilancio dovrà invece essere presentato al Parlamento italiano entro il 20 ottobre. Il testo descrive dettagliatamente le misure necessarie a realizzare gli obiettivi programmatici descritti nella Nota di aggiornamento al Def, ne quantifica i costi ed individua le coperture necessarie. In seguito la manovra finanziaria dovrà essere approvata entro il 31 dicembre, per entrare in vigore dal primo gennaio 2019. Sia gli emendamenti del Parlamento che la prima Raccomandazione da parte della Commissione europea potrebbero tradursi in modifiche importanti al disegno di legge.

I diversi interessi in gioco
Le richieste di disciplina finanziaria di Bruxelles e il rischio di ulteriori fughe di capitali investiti in Italia, con il conseguente innalzamento del costo dell’indebitamento vissuto negli ultimi mesi, rendono difficile realizzare le onerose promesse elettorali dei partiti di maggioranza, in primis flat tax, reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero.

Al ministro Tria spetta sulla carta di individuare le coperture e distribuire le risorse tra le proposte in tavolo. Ciò è reso anche più difficile dalla congiuntura economica sfavorevole, caratterizzata dall’aumento della spesa per interessi e da un probabile ribasso del tasso di crescita.

A Tria spetta inoltre il compito di rassicurare l’Ue e gli investitori internazionali circa la solvibilità del debito italiano. Non a caso il ministro aveva ribadito in più occasioni di voler evitare manovre che aumentino il debito pubblico italiano. Questo rigore fiscale non piaceva ai partiti di maggioranza, ma aveva permesso a Tria di guadagnare la fiducia dei mercati e dei leader europei.

In vista delle prossime elezioni europee di maggio 2019, l’Ue vuole evitare di offrire il fianco alle forze anti-europeiste e potrebbe essere disponibile a concedere all’Italia un grado di flessibilità maggiore rispetto all’inizialmente previsto, nonostante l’alto debito pubblico. Il governo potrebbe così ridurre più gradualmente il deficit strutturale, cioè al netto degli effetti del ciclo economico, e avrebbe quindi a disposizione più risorse per la manovra finanziaria.

Ripetto alla Nota di aggiornamento al Def del 27 settembre, non si può però escludere che, a causa dei forti interessi in gioco, prima dell’approvazione finale della legge di bilancio si assista a cambi di scena notevoli. Il premier Giuseppe Conte manifesta ottimismo con il motto “manovra seria, rigorosa, coraggiosa”. La posta in palio è altissima per tutti: investitori italiani e stranieri, vertici politici europei, cittadini italiani e le stesse forze politiche vincitrici delle elezioni del 4 marzo 2018, per le quali l’iter della prossima manovra finanziaria sarà una vera e propria “prova del fuoco”.