Ue: protezione civile, Stylianides spinge l’integrazione
Migliorare e rafforzare la protezione civile europea, per dare ai cittadini dei Paesi Ue la percezione d’una tangibile risposta europea alle emergenze naturali che sempre più numerose si verificano. Ci lavora il commissario europeo Christos Stylianides, che AffarInternazionali.it ha incontrato in un suo recente passaggio romano.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha voluto creare, nel suo Esecutivo, un gruppo ad hoc guidato da Stylianides (responsabile della gestione delle crisi, oltre che degli aiuti umanitari) e formato da Corina Cretu – politica regionale -, Phil Hogan – agricoltura – e Gunther Oettinger – bilancio -. Obiettivo, trovare il modo di dare risposte più rapide, più efficaci e più solidali alle catastrofi naturali, terremoti, frane, valanghe, inondazioni, incendi e altro.
Un team all’opera per nuove proposte
Entro fine novembre, Stylianides intende mettere a punto proposte da presentare alla Commissione e ai leader dei 27, per riformare e migliorare l’attuale meccanismo europeo di protezione civile e ricostruzione a lungo termine. Nello stesso tempo, il gruppo ad hoc punta a semplificare il prima ed il più possibile le norme che regolano il ricorso al Fondo europeo di solidarietà.
Cipriota – è nato a Nicosia -, 58 anni, dentista di formazione, portavoce a due riprese del governo e deputato per il Raggruppamento democratico dal 2006 al 2013, eletto parlamentare europeo nel 2014, è stato poi designato alla Commissione e, come coordinatore europeo, ha pure affrontato la crisi dell’ebola in Africa occidentale.
L’Italia un punto fermo, esperienza e disponibilità
L’Italia è stato uno dei punti di partenza d’un giro di consultazioni in vista della formulazione delle proposte: “Francia e Italia – riconosce – sono fra i Paesi meglio disposti”, mentre ci sono “riluttanze” al Nord, anche se, dopo il passaggio inusuale dell’uragano Ophelia, le riserve paiono essersi attenuate di fronte alla constatazione dei rischi crescenti in funzione del cambiamento climatico.
Stylianides attribuisce grande importanza, sul fronte della prevenzione di danni e vittime – se non degli eventi stessi – all’educazione alle catastrofi, per cui l’Ue spende già attualmente 100 milioni l’anno, l’8% del proprio budget per le catastrofi naturali, ma su cui vuole intensificare l’impegno.
Il meccanismo di protezione civile europeo, attivo da tempo, monitora le situazioni di rischio e si attiva su richiesta degli Stati: in Italia, recentemente, ha partecipato alla lotta contro i roghi molto estesi in Piemonte. Due Canadair croati hanno operato al fianco dei mezzi italiani, mentre il sistema satellitare europeo Copernicus forniva servizi di mappatura dei roghi a supporto degli interventi. Lo stesso Copernicus aveva pure fornito sostegno agli Stati Uniti, nella lotta contro gli incendi in California e negli interventi per ridurre l’impatto degli uragani su Texas e Florida.
I contatti a Roma e le prospettive di collaborazione
In Italia, Stylianides ha incontrato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, a margine di un evento sul diritto internazionale umanitario organizzato presso la Scuola Ufficiali dei Carabinieri, e il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli. Obiettivo delle conversazioni, come dell’esercizio in atto, è “garantire il miglior supporto possibile in caso di emergenze e fornire risorse e strumenti per aumentare la prevenzione dei rischi all’interno dell’Unione europea”: “Vogliamo assicurare un legame più stretto tra prevenzione e capacità di intervento”.
Nel loro colloquio, svoltosi presso la sede operativa del Dipartimento, Stylianides e Borrelli hanno condiviso la necessità di arrivare in tempi brevi a una proposta di riforma del meccanismo, capace di migliorare l’efficienza e ridurre i costi, specie in termini di vite umane. A fine incontro, Borrelli – riferisce un comunicato – ha detto: “Aderiamo al progetto di rafforzamento della capacità di risposta ai disastri più frequenti e siamo pienamente disponibili a dare il nostro contributo per definire modalità operative coerenti ed efficaci. La protezione civile italiana metterà a disposizione la sua esperienza e le sue competenze”.
Per Stylianides, “E’ stato un incontro estremamente proficuo: sono sicuro che il contributo dell’Italia sarà fondamentale per lo sviluppo delle politiche europee in materia di protezione civile. Nel corso della visita ho avuto modo di apprezzare l’eccellenza del sistema italiano. Il nostro comune impegno sarà quindi quello di rendere più semplice e più efficace la capacità di risposta in modo che il meccanismo di protezione civile possa rappresentare la dimostrazione tangibile del sostegno dell’Unione europea verso i cittadini”.