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Economia

Pmi, la forza motrice della crescita

28 Ott 2015 - Eleonora Poli - Eleonora Poli

Una forza motrice per la crescita. Anche se il terreno economico degli ultimi anni ha reso il loro sviluppo molto difficile, le piccole e medie imprese, Pmi, dominano non solo il contesto economico europeo, ma anche quello asiatico. La tematica è stata discussa al Seminario ASEM, “Financing SMEs in Asia and Europe“, organizzato dal Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e Banca d’Italia in collaborazione con l’Istituto Affari Internazionali, che si è tenuto a Roma il 29-30 ottobre.

Le Pmi nell’economia globale
Secondo il rapporto annuale della Commissione europea, nel 2014 9,9 aziende europee su dieci sono Pmi; esse impiegano due dipendenti su tre e producono 58 centesimi per ogni euro di valore aggiunto. Inoltre, più della metà delle Pmi europee ha aspettative di crescita economica, mentre solo una su dieci crede che il proprio fatturato diminuirà.

L’Italia annovera circa 200 mila Pmi e il 17,6% delle micro imprese europee. Nelle Micro Pmi italiane trova impiego l’81% dell’occupazione totale e si produce il 71,3% del valore aggiunto.

Rilevante è anche il contributo in termini di esportazioni, circa il 54% del totale. Secondo il rapporto annuale dell’Asian Development Bank (ADB), le Pmi rappresentano il 96% delle imprese, forniscono il 62% dei posti di lavoro e il loro contributo al Pil è intorno al 42%.

Pmi e accesso al credito
Tuttavia, sia in Italia che in Europa, ma anche in Asia, lo sviluppo delle Pmi viene ostacolato da un accesso limitato ai finanziamenti dovuto ad una bassa propensione degli istituti di credito a erogare loro prestiti.

Secondo l’ADB, anche se le Pmi della regione hanno contribuito alla crescita economica, lo scarso accesso al credito ha visto diminuire il loro potenziale contributo allo sviluppo. Questo trend si riscontra anche in Europa, dove nel 2014, il 14% delle Pmi annovera tra i cinque ostacoli allo sviluppo uno scarso accesso al credito.

Dati: Survey on the access to finance of enterprises (SAFE) Analytical Report 2014.

Tuttavia, diversamente dall’Asia, sebbene nel 2013 le Pmi europee abbiano registrato un aumento del valore del 1,1%, la positività di questo risultato è temperato da un generale rallentamento rispetto al 2012 e al 2011, quando si era rispettivamente registrato un aumento dell’1,5 % (2012) e del 4,2% (2011). Inoltre nel 2013, non solo il numero delle Pmi europee si è ridotto dello 0,9%, ma anche le persone impiegate da quest’ ultime sono diminuite dello 0,5%.

Tale trend risulta tuttavia molto più grave in Italia. Secondo il rapporto CERVED, tra il 2011 e il 2013, l’accesso al credito per le Pmi italiane si è ridotto del 4,1 %. Tra il 2008 e la prima metà del 2014, 13 mila piccole e medie imprese italiane sono fallite, oltre 5 mila sono state insolventi e 23 mila hanno liquidato le loro attività.

Politiche a sostegno delle Pmi
Per garantire l’accesso al credito alle Pmi è necessario favorire lo sviluppo di strategie coordinate. Tuttavia, in Asia governi e banche centrali hanno sostenuto misure che variano da paese e da settore e che vanno dalla creazione di forme di garanzie per il credito sviluppate in Indonesia e in Thailandia a politiche di intervento pubblico in Bangladesh, Malaysia e Vietnam.

In Europa invece, al fine di far fronte ai trend negativi che colpiscono gli oltre 21 milioni di Pmi, la Commissione ha lanciato diversi piani d’azione, come il programma 2014-2020 per la competitività delle piccole e medie imprese che renderà più facile l’accesso a prestiti e finanziamenti.

A tali misure si deve poi aggiungere l’iniziativa Europea del Fondo per la Crescita Sostenibile. Quasi 200 delle 271 domande presentate nel 2013 proviene dalle Pmi.

In linea con i trend europei, il governo italiano ha inoltre favorito una serie di azioni per le Pmi quali l’individuazione di nuovi soggetti finanziatori come le compagnie di assicurazione, il rimborso di ulteriori tranche di debiti arretrati della Pubblica Amministrazione ed il potenziamento del Fondo di Garanzia per le Pmi destinato a coprire l’eventuale insolvenza delle imprese sui crediti bancari.

In un mercato globale dagli scenari sempre più complessi, le Pmi rappresentano una forza trainante per una crescita economica sostenibile ed inclusiva sia in Europa che in Asia.

È quindi necessario assicurare loro un giusto accesso al credito tramite politiche coordinate anche per rilanciare l’economia globale. Grazie alla flessibilità delle loro strutture produttive, le Pmi possono infatti facilmente adattarsi ai cambiamenti del mercato, stimolare la concorrenza e favorire l’occupazione.

Inoltre, sviluppando attività economiche e produttive diversificate, le Pmi sono un importante motore di innovazione e hanno il potenziale per stimolare una crescita sostenibile a livello internazionale.

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